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"Voci da Sarajevo" chiude la mostra fotografica al Mastio della Cittadella

  • Vice
  • 19 mar 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

di Vice


La mostra fotografica "La lunga notte di Sarajevo" organizzata dalla Porta di Vetro[1] chiude i battenti oggi pomeriggio alle 17,45 con la pièce "Sarajevo. Frammenti di uno spettacolo", regia di Monica Luccisano. All'interno del Mastio della Cittadella, che ha ospitato per 39 giorni, dal 9 febbraio scorso, le immagini di Paolo Siccardi, le attrici Chiara Bosco, Serena Bavo, Silvia Mercuriati e Stefania Rosso daranno voce a uno dei tanti drammi del Novecento, il "secolo breve" secondo la definizione che ne diede lo storico britannico Eric Hobsbawm, che però si fermò al 1991. Proprio sull'orlo del baratro. L'anno successivo, infatti, cominciò l'assedio di Sarajevo, un precipitato di orrori figlio della guerra dei Balcani, dello scontro fratricida nella ex Jugoslavia tra croati, serbi e bosniaci, in cui tutti si percepivano come depositari (folli) di una missione voluta dall'alto, di una sanguinosa pulizia etnica che cancellava decenni di convivenza e mescolanza civile tra le genti di religione e con cultura diverse.


Inizio della pièce alle 17,45

In quel delirio di onnipotenza omicidiaria, l'assedio di Sarajevo si protrasse per quasi quattro anni, durante i quali la capitale della Bosnia, ammirata soltanto nel decennio precedente per l'organizzazione delle Olimpiadi Invernali del 1984, si trasformò in una città fantasma, devastata dai proiettili scagliati dagli obici delle milizie serbe, sotto il fuoco perenne di cecchini affetti da bulimia da piombo che sparavano con cinico piacere a qualunque cosa si muovesse.

Le foto di Paolo Siccardi, fotografo torinese free-lance, che ha svolto il suo mestiere con coraggio e passione in quegli anni, recandosi ben undici volte nella Sarajevo assediata, sono state accolte con grande favore dal pubblico e da Torino, in particolare, dal pubblico studentesco che si è trasferito dalle aule scolastiche al Mastio della Cittadella accompagnato da insegnanti sensibili al richiamo della storia e alla divulgazione di pagine della nostra disumanità che fatalmente inciampano nella tirannide dei programmi scolastici o, più facilmente, nell'oblio di chi non vuole fastidi.


Memoria e presente: la guerra in Ucraina

E, dunque, ciò diventa una delle chiavi di interpretazioni dell'impegno civico della Porta di Vetro che in collaborazione con il Museo di Artiglieria e con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato Diritti umani e civili, ha promosso questa sorta di crocevia culturale tra immagini e movimento scenico, tra il bianco nero di un'altra epoca e il grido di dolore di Sarajevo che gli spettatori sentiranno quantomai presente, quantomai attuale con la guerra in Ucraina che continua a mietere vittime e distruzioni senza soluzione di continuità, oramai accolta come una sorta di redde rationem, "noi o loro", in cui il pedale dell'acceleratore preme soltanto sulle più bieche ragioni di dominio, d'imperio e di avidità dei grandi stati. L'ennesima vergogna per l'umanità costruita su una montagna di bugie reiterate di giorno in giorno da una parte e dall'altra, con la popolazione civile nel mezzo, ostaggio nella classica terra di nessuno su cui si riversano le lacrime di coccodrillo dei Potenti che con il sangue di vittime innocenti annaffiano le proprie ambizioni.


Note


[1] https://www.laportadivetro.com/post/gli-scatti-di-paolo-siccardi-sulla-lunga-notte-di-sarajevo-al-mastio-della-cittadella

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