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Ivano Barbiero

Viaggio nell'Italia insolita e misteriosa

Aggiornamento: 2 giorni fa

A Parma “Mercanteinfiera” d’Autunno 2024, tuffi nel passato e sguardi sul futuro


di Ivano Barbiero


Trentanovesima tappa [1] per il grande macinatore di chilometri Ivano Barbiero che dalla Reggia di Caserta, dove lo si era incontrato due settimane fa, si è spostato verso il centro Italia, per raccontarci le novità che arrivano dalla grassa pianura emiliana. Siamo a Parma, dove tra sapori della cucina e della tavola e ricchezze del territorio, i bons vivants hanno potuto apprezzare anche il ritorno di Mercanteinfiera, edizione autunnale, la manifestazione di antiquariato allestita in viale delle Esposizioni che si conclude domani. Dunque, domenica 20 ottobre, ultimo giorno per gli appassionati di antiquariato, design storico, modernariato e collezionismo che qui troveranno quasi tutto quello che cercano offerto da oltre mille espositori italiani ed europei. Non solo: per questa 44esima edizione vengono proposte anche tre bellissime mostre collaterali, tra cui una dedicata ai Beatles, i mitici Fab Four. 


Questa vetrina spettacolare nel panorama europeo, dove realmente si può trovare di tutto e di più, ben si affianca ad altre rassegne prestigiose europee come il Salon de Antiquaires di Parigi, l’European Fine Art Fire di Maastrict nei Paesi Bassi, il Frieze Masters di Londra e l’Antiques & Fine Art Fair di Bruxelles. D’altra parte, parlano anche i numeri di questa manifestazione che si svolge nelle terre d’Emilia: la superficie espositiva è di 40mila metri quadri con una media di oltre 50.000 ingressi a edizione (due all’anno), mentre ora si prevede addirittura di toccare, se non superare quota sessantamila presenze che si è registrata nella fiera di primavera, nel marzo scorso. Inoltre, sono attesi più di 6.000 buyer, ovvero i responsabili acquisti delle aziende. Migliaia anche gli oggetti venduti, oltre a quelli preziosi e di nicchia, per la maggior parte strani, insoliti, rari e curiosi. Una sorta di enciclopedia da sfogliare contenuta nei quattro padiglioni del polo fieristico.

Si va dalle porcellane biscuit ai vecchi giocattoli di latta di una volta, dalle penne stilografiche a stantuffo alle biglie di vetro, agli occhiali Anni ‘50, dalle insegne commerciali di réclame d’epoca o di negozi, ai rari ventagli inizi ‘900 agli intramontabili sifoni del selz e ai primi pupazzi della Walt Disney.

Tutto sembra destinato a stupire, lasciare il segno o ad essere oltre modo apprezzato. E non importa se a volte camminando sui lunghi corridoi degli enormi padiglioni vi sembrerà che gran parte sia un déjà vu.

Non è questo il caso quando vi troverete d’improvviso davanti a un enorme specchio in stile liberty di 3 metri per 3,80, in vendita come il resto degli altri oggetti. Quest’oggetto mastodontico è stato recuperato dal naufragio del transatlantico francese Normandie. Sul vetro il designer parigino Pierre Landin ha dipinto donne e uomini danzanti e l’ha intitolato L’albero della libertà. Se neppure questa meraviglia vi indurrà a una sosta forse ci riuscirà l’esposizione di juke box storici americani con marchi prestigiosi tipo Wurlitzer, Seeburg, Rockola o i numerosissimi dipinti e sculture di arte contemporanea proposti da alcune delle più prestigiose gallerie italiane che propongono artisti come Gio Ponti, Gaetano Pesce, Franco Albini, Iosa Ghini, Joe Colombo, Ugo Nespolo e Vico Magistretti solo per citarne alcuni.

Per non parlare del reparto orologi dove sono in vendita, oltre a pezzi unici di lusso e autentiche rarità d’epoca, alcune appartenute a personaggi storici. Completano questa carrellata di lusso, i marchi più prestigiosi come Rolex, Omega, Patek Philippe, Vacheron Constatin, Breitling, Audemars Piguet.

Diversamente il tuffo nel passato potrete farlo ammirando le macchinette distributrici di palline di chewing gum colorato o i mitici calciobalilla con le bacchette oppure la sfilza di flipper elettromeccanici degli anni ’50 e ’60 per gran parte delle ditte americane Gottlieb, Williams e Bally.

“Mercanteinfiera esprime l’essenza stessa del collezionista - spiega la brand manager Ilaria Dazzi - ovvero una persona che possiamo davvero dire impegnata a salvare un angolo del mondo, grande o piccolo che sia. -. Viviamo negli oggetti e gli oggetti dicono di noi, ci raccontano storie. Perciò siamo così ostinatamente impegnati a salvarli e a conservarli”.

Come per ogni nuovo appuntamento del Mercanteinfiera anche stavolta, accanto agli stand e agli spazi tradizionali, si aggiungono delle mostre collaterali. La prima s’intitola “La forma del profumo: flaconi tra arte e storia” in collaborazione con Collezione Monica Magnani. La scoperta dei porta profumo è una carrellata che ci restituisce un mix di epoche e tradizioni. Tanti contenitori, a volte minuti, in svariate forme e fogge, di argilla, vetro, porcellana capodimonte, madreperla, avorio vegetale o ottenuti dalla lavorazione di semi tropicali.

Oggetti come una perfume box tedesca del XVII secolo, fatta in un periodo in cui il profumo aveva ancora una funzione balsamica e di protezione dalle malattie. Porta profumo che raccontano la storia, come un flacone di vetro verde e ottone attaccato a una catena da orologio maschile, che mostra un cannone e alcune parole in bulgaro che significano “Società della Valle del Male Klisura” e la data 1876, riferimento alla “Rivolta di aprile”, quando molti villaggi bulgari si ribellarono all’Impero ottomano. Una carrellata straordinaria, in grado di restituire un fascinoso mix di epoche e tradizioni, un tuffo nel passato e uno sguardo al futuro. Contrariamente a quanto immaginato, i maggiori produttori di essenze oggi sono italiani.

La seconda collaterale proposta per questa edizione è curiosamente dedicata ai Beatles, come già ricordato sopra, ed è realizzata in collaborazione con il Beatles Museum di Brescia, sotto il Patrocinio di Beatlesiani d’Italia Associati. Uomini e donne che immaginano un mondo senza frontiere, come quello cantato da John Lennon in “Imagine”, possono così immergersi nella vita e nell’arte del gruppo britannico.

Questa collaterale è stata pensata per celebrare il sessantesimo anniversario di “A Hard Day’s Night”, l’iconica canzone che è anche album e film dei Beatles, uscito in Italia è uscito con il titolo di “Tutti per uno!”. Attraverso dischi, manifesti e svariati oggetti viene ripercorsa la storia di uno dei più importanti culti degli anni '60. Il gruppo dei ragazzi con i capelli a caschetto e gli abiti su misura ha cambiato la storia della musica del XX secolo. Quindi un tuffo nella storia dei quattro baronetti e di tutto ciò che ha generato.

Non si parla però solo del passato, questa edizione si distingue anche per una preziosa partnership con l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. da cui è nata una mostra del tutto originale e innovativa. Viene infatti proposta una sorta di viaggio nel futuro, scoprendo anche le sorprese della nuova frontiera tecnologica, a partire dalla progettazione di case lunari. 

Ci si proietta direttamente fuori dall’orbita terrestre, per cogliere tutti gli aspetti del design spaziale e il suo fondamentale ruolo per tornare e restare sulla Luna, 54 anni dopo lo storico allunaggio di Apollo 11. Foto, disegni e materiali avveniristici raccontano il lavoro di frontiera di uomini e donne impegnate a percorrere “quel millimetro in più verso l’ignoto”. O come ha scritto in Homo Caelestis Tommaso Ghidini Capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell'Agenzia Spaziale Europea: “Gli alieni siamo noi, che possiamo portare la nostra vita, i nostri valori, la nostra cultura in altri mondi, dove la vita oggi non c'è”. Certo tenendo sempre a mente il nostro passato e il nostro vissuto.


Note 


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https://www.laportadivetro.com/post/viaggio-nell-italia-insolita-e-misteriosa-23;

https://www.laportadivetro.com/post/viaggio-nell-italia-insolita-e-misteriosa-21;


 

 




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