Viaggio nell’Italia insolita e misteriosa
Aggiornamento: 1 apr 2023
Nella Berceto millenaria la cripta di zio Paperone
di Ivano Barbiero
Seconda tappa del viaggio nell'Italia "insolita e misteriosa" di Ivano Barbiero. Con la curiosità che lo ha contraddistinto nei suoi tanti anni di cronista de La Stampa di Torino, Barbiero ha deciso di guardare il nostro Paese dalla sponda del mistero e dell'insolito. E dalla Chiesa degli Impiccati di Torino, con cui si è aperto l'immaginario dialogo con i lettori venerdì 3 marzo,[1] l'autore ci trasporta nell'Appennino Parmense, a Berceto, comune di origine romana sviluppatosi nell'Alto medioevo.
Berceto è un comune di 1953 abitanti dell’Appennino Parmense, tra la Val di Taro e la Val Baganza, situato a 852 metri, lungo la Strada Statale della Cisa che porta a La Spezia. Ultima tappa sulla Via Francigena, prima del valico appenninico, l’antico borgo conserva il carattere e le atmosfere tipiche del medioevo con case in pietra, palazzi dei secoli XII-XVII e ruderi di un castello, oltre al magnifico Duomo di San Moderanno[2] che mostra la sua impronta romanica nel ricco portale e nell’impianto architettonico. Motivi che già valgono una gita, ma non solo. Oltre alla Spongata, dolce tipico speziato, qui si è in piena zona tipica di produzione del Fungo Porcino di Borgotaro I.G.P. ed è naturale che in questo periodo i ristoranti registrino spesso il tutto esaurito. Vi sono però altre particolarità, chiamiamole così, che suggeriscono il viaggio e che conducono gioco forza al palazzo del Municipio.
Risale infatti al 2016 l’idea del riconfermato sindaco Luigi Lucchi di mettere un sacco da boxe, agli inizi nella piazza del paese, ed ora questo stesso sacco si trova all’interno del giardino della casa comunale. Una pensata per dare modo ai cittadini di sfogare la propria rabbia prima e dopo avere avuto a che fare con la pubblica amministrazione. È stato proprio il primo cittadino che ha voluto anche aggiungere una targhetta chiarificatrice: “Lo Stato ruba le risorse comunali. Concittadini sfogatevi”.
Potrebbe bastare, ma in questo stesso angolo verde si trova anche una tenda sioux, per ricordare che la cittadina è gemellata da 34 anni con la tribù Lakota dei nativi americani. E c’è spazio anche per una scultura di legno di Pinocchio realizzata da Claudio Marchetti che ha sulle spalle l’inseparabile grillo saggio, altra opera, stavolta di ferro, creata da Giacomo Martucci Ventura, mentre al primo piano del Palazzo Comunale, chissà perché, c’è spazio persino per un grande alveare, perfettamente funzionante, che a detta dei bene informati immagazzina miele di ottima qualità.
Come molti altri turisti anche noi volevamo visitare la cripta di Paperon de' Paperoni, che si trova nel piano interrato del Comune. Si tratta di un’opera moderna quanto impressionante, realizzata dall’artista genovese di origine bercetese, Luigi Prussia, che l’ha ceduta in comodato d’uso al Municipio. Una creazione che purtroppo è visitabile solo quando il Municipio è aperto.
Per la cronaca le esequie del papero più ricco del mondo si sono svolte per davvero il 30 novembre 2016 e sono state l’ennesima provocazione del sindaco Lucchi.
Secondo il racconto del nipote Paolino Paperino, che ne ha raccolto l’eredità spirituale, lo zio Paperone, ”emblema del capitalismo romantico mondiale”, si sarebbe lasciato morire “non riconoscendosi più nell’attuale mondo degli affari. Un’economia di carta, un turbo capitalismo spietato che affama interi popoli. Il 99% della popolazione mondiale è ormai schiava dell'1% di ricchissimi prepotenti. Ribellatevi fin che siete in tempo", le ultime parole accorate di Paperon de' Paperoni come lascito all'umanità intera".
Verrebbe da sorridere, ma la scultura in questo periodo assume un significato profetico o addirittura raggelante e la collocazione è persino opprimente, poiché è collocata in un seminterrato che fa subito pensare ad un bunker.
Note
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Moderanno_di_Rennes
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