Venti di tregua tra Hamas e Israele
di Maurizio Jacopo Lami
"Basta che esista un solo giusto perché il mondo valga la pena di essere creato "
Dal Talmud
Forse per alcuni ostaggi i giorni della sofferenza stanno per finire. Sia Netanyahu, il primo ministro israeliano, sia Haniyeh, il leader di Hamas, hanno confermato il buon esito delle trattative sugli ostaggi. Circa cinquanta ostaggi israeliani, bambini, donne e madri dovrebbero essere liberati in cambio della liberazione di circa 150 palestinesi (anche qui donne e bambini) e di quattro giorni di tregua nei combattimenti. Se tutte e due le parti rispetteranno la tregua è possibile che ci siano altri scambi e altre tregue. La pressione americana è evidente. E il Washigton Post rimarca che "Le speranze di uno scambio di ostaggi aumentano a causa dei feroci combattimenti nel nord di Gaza". Troppi morti. Troppe atrocità. Il Ministero della sanità controllato da Hamas parla di 14.128 morti palestinesi a Gaza.
Un'altra conferma delle tappe di avvicinamento all'accordo arriva dal quotidiano israeliano Haaretz che nell'annunciare la possibilità di un accordo, radiografa la situazione all'interno dell'esecutivo in cui il premier Netanyahu si ritrova ostaggio prima di ogni altra cosa dalla sua cinica volontà di vendetta, poi stretto dalle ali di chi come il ministro di estrema destra Ben-Gvir e Smotrich si oppongono all'accordo sugli ostaggi, Gideon Moshe Sa'ar è indeciso, mentre il leader di Shas, altro partito conservatore, Aryeh Deri, dice che voterà per l'accordo
Certo, questa iniziale grossa tranche di ostaggi liberati non risolve il problema, perché resterebbero circa 150 ostaggi ancora prigionieri, ma è importante che vite umane vengano salvate ed ancora più importante è il fatto che finalmente si instauri un dialogo fra le parti avverse
Sarebbe il primo vero spiraglio in questo ennesimo tragico conflitto medioevale, cominciato il 7 ottobre con l'offensiva di Hamas, pianificata e preparata come mai in precedenza.
L'attacco ha portato alla distruzione di interi kibbutz, alla sconfitta sul campo di plotoni dell'IDF, a episodi clamorosi che resteranno nella Storia. Lo spettacolare attacco dal cielo con deltaplani alle migliaia di giovani che danzavano ignari a un rave party (i filmati sembrano autentici film dell'orrore, fotogrammi in sequenza chge raccontano di ragazze e ragazzi israeliani che ballano assolutamente pacifici, mentre dal cielo calano come implacabili vendicatori i deltaplani guidati dai miliziani palestinesi) resterà un trauma per Israele come lo è per gli Stati Uniti l'attacco alle Due Torri dell' 11 settembre 2001.
Senza parlare degli atti di pura ferocia, in cui si avverte la rivalsa per tante sconfitte precedenti, ma anche un fanatismo religioso che ha fatto perdere ogni scrupolo. Ragazze violentate e poi massacrate in modi orribili, intere famiglie bruciate vive, neonati uccisi senza pietà... Un vero e proprio pogrom che ha fatto rivivere agli ebrei il vecchio e terribile incubo: quello di un mondo deciso a eliminarli.
Si è poi scatenato il terribile attacco alla Striscia di Gaza motivato con lo scopo di distruggere Hamas. E il giorno dell'orrore è stato sostituito dallo scempio del popolo palestinese: padri impazziti di dolore nello scavare disperatamente a mani nude per cercare i figli sepolti sotto le macerie, intere famiglie annientate, quartieri rasati al suolo, file di civili avanzare con le braccia alzate sventolando bandiere bianche avviandosi a un disperato esilio.
Per contro i soldati israeliani combattere con valore ripetendo il motto "Mai più Masada cadrà!". Dopo duemila anni di persecuzioni i figli di Abramo non vogliono più farsi portare al macello come vittime indifese. Si avverte nei due popoli semiti, Ebrei e Palestinesi, la stessa disperazione nell'affrontare un destino di guerra, come un' autentica maledizione.
E forse questa breve tregua, se ci sarà, permetterà di tentare di riprendere a ragionare e cercare una soluzione di pace.
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