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Germana Buffetti

Un libro per voi: "Le ragazze che volevano cambiare il mondo"

Aggiornamento: 11 nov

di Germana Buffetti


Parlare di questo bel libro scritto da Doriana Giudici e curato di Piera Egidi Bouchard, un libro ricco di storia personale e pubblica, consente di conoscere donne straordinarie e insieme di riconoscerci tutte noi che quegli anni '60-'90 li abbiamo vissuti, se pure in situazioni diverse, nella stessa temperie politica e sociale, fatta di impegno, di lotta e di entusiasmo. Era il tempo in cui quando aderire ad un sindacato come la CGIL era molto di più che avere una tessera che dichiarava una precisa posizione politica, ma era confronto, dibattito e scelta di campo. E per le donne la possibilità di essere protagoniste “in proprio”.

Il libro, per i tipi Pietro Macchione Editore, è una testimonianza che arriva in un momento della vita quando è importante tirare le fila e lasciare una memoria a chi viene dopo, perché non si perda non solo la memoria, ma il senso stesso, come in questo caso, di un grande lavoro collettivo che ha davvero in gran parte cambiato la realtà. Un lavoro in cui le scelte personali, convinte e a volte sofferte, hanno saputo affiancarsi e intrecciarsi a quelle delle altre donne per progredire insieme e lasciare un segno tangibile. Non è per piaggeria, mi pare, che gli uomini più aperti e onesti dicano oggi che la vera rivoluzione del secolo scorso è quella fatta dalle donne.

La struttura del libro dà conto di questa esperienza pluriennale personale e insieme corale. A partire dalla premessa dell’autrice che spiega l’origine del progetto nel momento della recente pandemia che cita la figura di Gabriella Sberviglieri quale degna rappresentante delle migliaia di donne protagoniste di quella fase di impegno civile per passare alla prefazione di Paola Biavaschi che traccia un efficace ritratto di Doriana Giudici, colta e infaticabile sindacalista dai molti interessi e di indiscussa autorevolezza. Molto interessante è poi l'introduzione di Dunia Astrologo che traccia un rapido ma esaustivo quadro delle lotte e delle conquiste ottenute dalle donne nel campo del lavoro per affermare il diritto alla parità con gli uomini, con tutte le difficoltà che ancora frenano la realizzazione piena di questo diritto sia in campo salariale che in fatto di carriera.

E’ poi dalla viva voce di Doriana Giudici che il lettore si trova a seguire le vicende personali e il suo percorso di vita nel quadro del contesto storico attraverso un’agile divisione in capitoli che consente di conoscerla giovanissima durante la Seconda guerra mondiale e poi adolescente, a cui i genitori concessero di andare a conoscere il modo facendo la ragazza alla pari in giro per l’Europa, e poi presente e partecipe a tutte le tappe importanti per l’emancipazione delle donne. E qui Doriana si fa storica e non solo più testimone di quanto vissuto, in modo che nulla manchi a chi legge per collocare lei, e le tante donne a cui si riferisce, nel contesto storico, dal diritto al voto, all’ingresso delle donne in magistratura, alla conquista delle 150 ore per l’istruzione dei lavoratori. E poi sono particolarmente importanti le pagine dedicate al suo lavoro di sindacalista e il suo sguardo sul mondo da quella posizione che la vede collaborare con diversi sindacati di paesi extraeuropei. Molto dettagliate e ricche sono le pagine  dove si parla del divorzio, dell’aborto e del nuovo diritto di famiglia, così come dell’esperienza fatta al sud, in Puglia, in occasione della campagna per il divorzio. E questi sono argomenti che evidentemente l’hanno molto coinvolta perché ci ritorna con un capitoletto intitolato  “Il pane e le rose“, dove ripercorre la sviluppo della questione femminile che diventa femminista, con i collettivi di sole donne  e la pratica dell’autocoscienza e le iniziative del Partito Radicale.

Uno degli ultimi capitoli è dedicato al tema della religione, ma già le prime parole chiariscono la sua posizione: dice, infatti, “Le religioni, tutte, non sono amiche delle donne” e da queste parole parte una disamina puntuale della posizioni della Chiesa cattolica, ma anche delle Chiese evangeliche valdesi e metodiste per sottolineare l’impegno delle donne credenti nelle lotte sindacali e per i diritti più sofferti: il divorzio e l’aborto. E non mancano, a chiusura della sua testimonianza, i capitoli dedicati alle canzoni di protesta legate alla guerra del Vietnam e alle lotte dei neri americani che hanno fatto conoscere e amare Joan Baez e Bob Dylan e i nostri Ivan della Mea e Giovanna Marini nel clima internazionale che dagli anni '60 e fino al 1995, con la conferenza di Pechino sulla condizione femminile nel mondo, ha fortemente accompagnato il pensiero e la vita di intere generazioni di donne. Ma la testimonianza e lo sguardo lucido di Doriana Giudici si spinge oltre e, nel valutare quegli anni e quegli impegni, arriva al presente, per consegnare un messaggio a chi oggi è chiamato a raccogliere il testimone.

E’ un libro di pregio che permette a chi ha conosciuto o vissuto tutte o in parte le esperienze raccontate, di ripensare al valore e ai costi di tante conquiste e soprattutto alle giovani generazioni di trarne spunto per gli impegni gravosi, ma estremamente importanti, dell’oggi e del domani.

Una parte importante del libro è quella dedicata alla figura di Gabriella Bisviglieri, donna gentile, coraggiosa ed empatica, che ci viene restituita come a tutto tondo da chi l’ha conosciuta e ne ha apprezzato la capacità di svolgere al meglio i compiti delicati che ha saputo assumere non solo nel suo ruolo di sindacalista, ma in tutti gli ambiti nei quali ha lavorato sempre dalla parte delle donne. Un esempio luminoso da tenere sempre presente. Come altrettanto importante è il ritratto di Doriana fatto da Piera Egidi che parla della sua famiglia e di quanto abbia significato nella sua formazione per i valori che ha saputo trasmetterle che l’ha portata a presiedere la Federazione delle donne evangeliche italiane.

Ultimo, ma davvero non meno importante, non va poi taciuto che il libro contiene anche una corposa parte di documentazione riguardante le leggi conquistate e il grande lavoro svolto in ambito sindacale per ottenerle.


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