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Bruna Marino

Un libro per Voi: “Invecchiamento Attivo, la nuova frontiera della longevità"

Aggiornamento: 26 mar 2023

di Bruna Marino*


La vecchiaia è una stagione non facile da comprendere, sembra quasi coglierci di sorpresa. Le società più sviluppate spendono molto per questa età della vita, ma non aiutano ad interpretarla: offrono piani di assistenza, ma non progetti di esistenza (“Catechesi sulla vecchiaia: La grazia del tempo e l’alleanza delle età della vita” Papa Francesco/Vincenzo Paglia).


L'invecchiamento dell'Italia

Questa premessa ben orienta su ciò che è stato affrontato da Francesco Florenzano, psicologo e gerontologo, nel suo recente libro “Invecchiamento attivo – La nuova frontiera della longevità”. per i tipi Edizioni Terzo Millennio. Il tema della vecchiaia viene infatti approfondito, in maniera analitica, attraverso i risultati della misurazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) della regione europea e quelle mondiali delle Nazioni Unite con l’obiettivo di comparare misure economiche e sociali sensibili all’invecchiamento della popolazione. L’ONU prevede che entro il 2050 la popolazione mondiale dei “più anziani” di età pari o superiore a 80 anni triplicherà raggiungendo i 434 milioni, le percentuali nell’anno 2020 confermano in Italia un avvicinamento ad un quarto degli over 65 sulla popolazione totale, quello degli over 70 al 17,4% mentre quello degli over 75 all’11,8%.


L'impegno della Nazioni Unite

Questi dati dovrebbero dunque fare riflettere i decisori politici, in maniera più approfondita, sulla riorganizzazione sociale della società italiana e farli uscire dalla visione economicistica legata alla pensione e alla spesa sanitaria. Le Nazioni Unite, nella proclamazione del decennio 2021/2030, tra i diversi obiettivi, precisano che occorrerà ingaggiare politiche e battaglie culturali per “cambiare il modo in cui pensiamo, sentiamo e agiamo nei confronti dell’età e dell’invecchiamento” e “sviluppare comunità in modi che promuovano le capacità delle persone anziane”.

L’autore offre, attraverso l’approfondimento dei temi della solitudine, della memoria, della longevità, corpo e spirito, redditi, consumi, politica, competenze, lavoro e architettura “della vecchiaia”, una riflessione sulle aree strategiche da affrontare per combattere i pregiudizi rispetto all’età:


- Politiche e leggi, perché possono affrontare la discriminazione e la disuguaglianza sulla base dell’età e proteggere i diritti di tutti;

- Le attività educative/educazione permanente, perché possono aumentare l’empatia, dissipare le idee sbagliate sui diversi gruppi di età e ridurre i pregiudizi fornendo informazioni accurate ed esempi contrastando pregiudizi e stereotipi;

- Gli interventi intergenerazionali, perché riunendo generazioni diverse, possono aiutare a ridurre stereotipi tra le diverse fasce di età.

(OMS nella sua premessa al decennio 2021/30)


Infine occorre riportare, come annota Florenzano “che l’età della vecchiaia si è spostata di circa 10 anni in avanti, così ora una persona di 75 anni è come una di 65 del 1960. Ma è nel lavoro, nella politica, nei consumi, nella formazione che si comprende il peso reale di una generazione” .


* Pedagogista, Presidente UNI3 Chivasso


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