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Ultima ora: missili su azienda agricola polacca al confine con l'Ucraina

Aggiornamento: 15 nov 2022


Dalla Polonia arriva una notizia allarmante che se dovesse essere confermata rischia di suscitare una pericolosa scintilla nei rapporti già deteriorati con Mosca ed rendere ancora più complesso le manovre per un cessate il fuoco del conflitto russo-ucraino. Secondo fonti di agenzia, oggi, 15 novembre, due missili russi avrebbero colpito alcune macchine agricole causando due morti, di nazionalità polacca al confine con l'Ucraina. Non vi sono ancora conferme, ma la Polonia, uno dei Paesi più vicini all'Ucraina, soprattutto sotto il profilo umanitario, quanto militare, ha riunito il Consiglio di sicurezza, prologo a uno stato di allerta sul piano militare.

I missili sul territorio polacco hanno suscitato immediata eco nei paesi confinanti. Primo ad intervenre il governo estone che in una nota ha espresso piena solidarietà alla Polonia, aggiungendo di aver immediatamente consultato la Polonia e gli altri alleati. L'Estonia, conclude la nota, è pronta a difendere ogni centimetro del territorio della Nato.

Per contrasto, in un take l'agenzia russa Interfax ha riportato le dichiarazioni del ministero della Difesa russa che nega attacchi contro obiettivi nelle vicinanze del confine ucraino-polacco e sostiene che "i missili fotografati non sono mezzi di distruzione russi".


Kiev e altre città sotto pesante attacco missilistico russo


Ultima e drammatica notizia in coda a un pomeriggio di distruzione e sangue in Ucraina sottoposta a una una pioggia di missili. Secondo più osservatori è la risposta di Mosca all'intervento del presidente Zelensky alla platea del G20 che si è riunito a Bali, in Indonesia. Nell'intervento in teleconferenza, il leader ucraino ha il summit un "G19", non riconoscendo la presenza russa, anzi, attaccando con estrema durezza la Russia accusata di prendersi gioco del mondo.


Accuse che il ministro degli esteri russo Lavrov ha rimandato al mittente. Ma la risposta del Cremlino non si è esaurito nello scambio verbale ed è arrivata rabbiosa più città ucraine: Kiev, Poltava, Dnepropetrovsk, Krivoy Rog, Odessa, Nikolaev, Cherkasi, Karkav, Rivne. Su tutti gli obiettivi sono state segnalate esplosioni multiple. La capitale Kiev è stata oggetto di una seconda ondata nel tardo pomeriggio, ora locale, e i missili hanno colpito l'area presidenziale. Le difese ucraine, seppur rafforzate da batterie Nato, sono risultate del tutto inefficaci contro i KH101 russi, che hanno distrutto una serie di infrastrutture, in primis, impianti elettrici con il risultato che la maggior parte delle città ucraine è priva di energia elettrica.


Aggiornato ore 23.22

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