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Beppe Reburdo

Ucraina, le bombe a grappolo cadono sull'intera umanità

di Beppe Reburdo

500 giorni di terribile guerra tra Russia e Ucraina che si è trasformata nella pretesa di sconfiggere a tutti i costi una potenza che possiede 6 mila testate nucleari e con interessi mondiali pur ridimensionati rispetto al passato, raggiunge livelli massimi di pericolosità di uso delle armi di distruzione di massa.

I segnali e in parte le decisioni vanno rapidamente in questo senso. Infatti, la decisione USA, ma si spera non ancora NATO, di dotare l’Ucraina delle terrificanti armi a grappolo, è così provocatoria e realistica da spingere ad una immediata opposizione non solo il Movimento contro la guerra e il Vaticano con impegno diretto di Papa Francesco attraverso il card. Zuppi, ma anche pezzi della politica, istituzioni internazionali senza le quali tutto diventa difficilissimo!

Come si fa ad accettare la distruzione di un Paese, l’eccidio dei suoi bambini e popolazione, spese militari NATO di sostegno all’Ucraina che ufficialmente si avvicinano ai 150 miliardi, a mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza dell’umanità? Queste sono le questioni di fondo che non possono essere oscurate dalla cosiddetta” difesa dell’Occidente e della libertà“. Allora al ruolo del Pontefice e del movimento della pace, vanno assolutamente aggiunte iniziative istituzionali di cui quella del 30 giugno attraverso il convegno in Senato su “Pace o guerra” con il quale il COMITATO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE è entrato decisamente in campo con indicazioni e proposte importantissime dal titolo “Per un cessate il fuoco date voce alla democrazia”.

Partire da una iniziativa parlamentare che porti il Governo italiano e la UE ad aprire una rapida riflessioni e ad attivare immediate iniziative non più di guerra. Pare interessante la richiesta di un avvio di un negoziato di pace attraverso strumenti già disponibili ed operativi quali l’ OCSE e anche settori di cooperazione presenti anche nell'Alleanza Atlantica. L’Europa può costruire un sistema di garanzie reciproche compresa la ricostruzione della Ucraina. Naturalmente la pre-condizione di credibilità è di non inserire nella NATO l’Ucraina. Paiono queste operazioni velleitarie, ma il tentativo di costituire un Coordinamento interparlamentare per raggiungere questi obiettivi sarebbe un segnale di grande efficacia e concretezza. Abbiamo ancora tempo per non allargare territorialmente e usare armi come le bombe a grappolo? Dobbiamo assolutamente trovarlo! Pur di porre fine a questa guerra e trovare uno stabile equilibrio di pace non ci cono obiezioni che tengano.

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