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Torino, messaggio al Comune: la "resistenza verde" non molla

Aggiornamento: 30 ott 2023



(Guarda le foto e il video) Migliaia di persone hanno partecipato al corteo che ieri pomeriggio, 28 ottobre, ha attraversato il centro di Torino, con partenza da piazza Vittorio Veneto, via Po, viale dei Partigiani, corso Regina Margherita poi stazionare davanti al Municipio, in piazza Palazzo di Città, dove hanno preso la parola tutti gli esponenti dei comitati che rappresentano la "Resistenza verde". La mobilitazione ha radunato più anime ambientaliste, le stesse che a partire dallo scorso 22 aprile, Giornata mondiale della Terra, stanno dando vita a un crescendo di protesta contro la politica del Comune di Torino e, lateralmente, quella della Regione Piemonte.




"Gli alberi non devono sparire" è la parola dei comitati ambientalisti che oggi si scoprono sempre più radicati nel tessuto cittadino e in grado di produrre un reclutamento dal basso per la vicinanza che sanno esprimere alle richieste della gente comune sul tema dell'ambiente che, con quello della guerra e in stretta correlazione con esso, non subisce flessioni d'interesse dei media. E ora, questi comitati ambientalisti rappresentano una non inedita trasversalità socio-politica della città che si ritrova su problemi concreti e, in parte, rivela una palese insofferenza alle politiche amministrative che per la nota debolezza dei partiti si ritrovano a scontare l'assenza di forme di comunicazione mediate tra vertice e base. Sul breve-medio periodo, quanto divide da calendario il prossimo appuntamento elettorale delle Regionali (marzo o giugno 2024, data ancora incerta) questi comitati potrebbero assumere le vesti un nuovo soggetto politico d'orientamento o di pressione, ritagliarsi un ruolo propulsivo nel dibattito pre-elettorale come accadde per il "Sì Tav" nel 2018 a Torino o, da protagonista, come si presentò il movimento della Sardine a Bologna nel gennaio del 2020, alla vigilia proprio del voto regionale in Emilia Romagna.

Ieri come il 22 aprile, quando il luogo della manifestazione "in bici contro il cemento" era stato il Parco del Meisino, l'attenzione si è concentrato su quei progetti delle amministrazioni pubbliche (Comune di Torino e Regione) che secondo la "Resistenza verde" procedono nella direzione opposta alla difesa dell'ambiente e al (ri) uso del suolo. Da mesi, sotto la lente d'ingrandimento degli ambientalisti vi sono i "tagli" al verde del parco della Pellerina e del parco del Meisino, dove dovrebbero sorgere rispettivamente un ospedale e una cittadella dello sport, il Giardino degli Artiglieri di Montagna che dovrebbe fare spazio a un ipermercato, agli aceri di corso Belgio, da giugno oggetto di un duro braccio di ferro tra giunta Lo Russo e il Comitato che rappresenta i residenti del quartiere Vanchiglietta sfociato a fine settembre in una causa civile al Tribunale di Torino, in attesa di sentenza.




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