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Marco Travaglini

Tom Joad, il fantasma che non abbandona l'America

Aggiornamento: 30 ago 2023

di Marco Travaglini




L'anniversario di "I have the dream", i sogni di Martin Luther King, i sessant'anni della famosa marcia a Washington per i diritti civili degli afroamericani[1], si sono rivelati un irresistibile ponte della memoria su cui transitare, anche senza un vero e proprio nesso logico, l'immenso catalogo di fotogrammi che racchiude la ricca e controversa storia americana che non riesce a liberarsi dei suoi fantasmi. Di uno di questi ci racconta Marco Travaglini


Tom Joad è il protagonista del romanzo più famoso di John Steinbeck, The Grapes of Wrath, uscito negli Stati Uniti nel 1939, vincitore del Premio Pulitzer, e conosciuto in Italia come Furore. Un bel libro senza età, dal quale John Ford trasse nel 1940 uno storico film (che vinse un Oscar alla regia e per la miglior attrice non protagonista), con Henry Fonda nei panni di Tom Joad.

Woody Guthrie, cantautore americano precocemente scomparso nel 1967, scrisse una grande ballata su Tom Joad quasi dieci anni prima che Bruce Springsteen venisse al mondo. La storia narrata da John Steinbeck racconta l'epopea della biblica trasmigrazione della famiglia Joad, assieme ad altre centinaia di poveri, dall´Oklahoma attraverso il Texas, il New Mexico e l'Arizona, lungo la famosa Route 66 - una strada che conoscerà altre storie letterarie, da Kerouac a molti altri - fino alla California, "il paese del latte e del miele", in cerca di una vita nuova e un poco di fortuna.

Vi troveranno però amarezze e stenti, al limite della sopravvivenza: paghe da fame, padroni duri e cinici, lavori da schiavi. Erano gli anni della Grande Depressione, dell'America dura e disperata, della lotta di classe più aspra, dei sogni che s'infrangevano a contatto con la realtà.

Il versione "aggiornata" di Bruce Springsteen

Ma non è quella la storia che Springsteen scelse di raccontare nella sua straordinaria canzone dedicata al fantasma di Tom Joad. È più corretto dire che non era solo quella, poiché quel fantasma è ancora ben presente nell'America di oggi. The Ghost of Tom Joad è stato l'undicesimo album in studio di Springsteen, pubblicato nel 1995 dalla CBS Records. Presidente degli Stati Uniti era il democratico Bill Clinton che, di lì a poco, sarebbe stato rieletto alla guida della nazione a stelle e strisce. Un anno dopo, nel 1996, Springsteen, ne parlava così: "La maggior parte delle cose che ho scritto riguardano l'America di oggi, anche se trovano le loro origini nel passato.

Anche la canzone di Tom Joad non è storica, ma è sull'America degli anni '90". E, possiamo aggiungere, anche su quella odierna che ha conosciuto gli anni tumultuosi di Donald Trump, quelli piuttosto spenti di Biden e si avvia al nuovo confronto delle presidenziali del 2024. Nella canzone si parla dell'autostrada, luogo simbolo del sogno americano, esaltato dalla generazione beat. Un immaginario ancora ben vivo ma popolato da gente senza speranza, il cui destino è un fuoco acceso sotto un ponte per scaldarsi. I Tom Joad di oggi in America sono i nuovi poveri, le vittime della grande recessione e della crisi economica che prese avvio negli Stati Uniti d'America nel 2007 in seguito allo scoppio della bolla immobiliare dei subprime e che per molti ha lasciato ferite non rimarginabili, i messicani e gli homeless, le principali vittime di un nuovo ordine mondiale ancora affollato di gente senza lavoro e con pochi diritti che ne pregiudicano le stesse libertà.


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