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La Porta di Vetro

Tavares, il matrimonialista di Stellantis, se ne è andato... in Italia non lascia rimpianti

Risultati contraddittori sul piano delle vendite e della gestione degli stabilimenti. O forse altro. In qualunque caso, il rapporto tra il portoghese Carlos Tavares, l'uomo della fusione nel 2020 tra Fca e Psa, si è spezzato. Il contratto che lo legava a Stellantis sarebbe scaduto nel 2026, ma a sorpresa ha presentato le sue dimissioni al Cda. Ma la sua sostituzione non sarà immediata. In un comunicato, Stellantis spiega che "il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente è già in corso, gestito da un comitato speciale del consiglio. Nel frattempo sarà istituito un nuovo comitato esecutivo presieduto da John Elkann". E secondo fonti di agenzia, non troverebbero conferme il toto nomine sul possibile successore che ponevano in pole position Luca De Meo, amministratore delegato di Renault e di Olivier François, .Global Chief Marketing Officer di Stellantis.

Tra i primi a esprimersi sulle dimissioni di Tavares, uno dei più critici sindacalisti, il Segretario generale Uilm Rocco Palombella, che si è augurato nel tempo più breve possibile l'insediamento di un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato rispetto agli impegni occupazionali, produttivi e industriali nel nostro Paese. "Il nuovo Ad - scrive Palombella - abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani. Riporti in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso della Maserati. Per gestire la transizione serve responsabilità e tutela dell'occupazione e delle professionalità". Ora, anche il governo non ha più alibi. Ma neppure i sindacati.

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