Storia del Movimento 5 Stelle/1 Nasce il duo Grillo-Casaleggio
Aggiornamento: 8 dic 2023
di Giorgio Bertola
Il movimento si propone agli esordi fin come elemento “anti-Casta”, di rottura rispetto alla politica tradizionale, cavalcando la crisi dei partiti e dei meccanismi di rappresentanza. E si è autodefinito “movimento della rete”, sfruttando le potenzialità del web 2.0 attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali di partecipazione e decisione. Dunque, sorge spontanea la domanda, a cui Bertola prova a rispondere con il suo racconto, se il Movimento 5 Stelle si possa, per quelle ragioni, considerare un esperimento di democrazia digitale. Naturalmente per trovare elementi di risposta è necessario da un lato comprendere lo scenario in cui nasce e si sviluppa il M5S e approfondirne le dinamiche legate alle pratiche di partecipazione sperimentate nella sua vicenda politica, e dall’altro fornire delle definizioni di democrazia digitale, analizzandone le applicazioni pratiche.
Nel parlare del Movimento 5 Stelle, come è stato già ricordato, Giorgio Bertola è un osservatore privilegiato, poiché ne ha fatto parte per lungo tempo. Il suo attivismo politico è stato segnato inizialmente dai Meetup degli amici di Beppe Grillo, di cui è stato uno dei fondatori del M5S in Piemonte, per poi essere eletto due volte consigliere regionale nelle sue liste, salvo poi uscirne alla fine del 2020. Pur avendo, quindi, osservato da vicino le dinamiche descritte, per sua stessa ammissione l'autore ha cercato di non farsi influenzare troppo dall’esperienza personale, che in quanto tale, sebbene importante, è comunque parziale, se non si tiene conto delle considerazioni elaborate nella letteratura sul tema.
Dunque, al di là del vissuto personale di Giorgio Bertola, non si può non concordare che quello degli strumenti di partecipazione democratica sia un tema molto importante, e che quello della rete sia uno spazio che possa efficacemente affiancarsi a quelli della sfera pubblica tradizionale, ma che sia altrettanto fondamentale conoscerne i rischi ed i limiti, per individuare percorsi che possano trovare nelle pratiche di democrazia digitale un valido strumento da affiancare alla democrazia rappresentativa.
Capitolo I
«Questo è un post ‘aperto’ per argomenti che non riguardano le città della tournée»[1]. Così, il 16 gennaio 2005, Beppe Grillo si affaccia sul web. Ottantadue caratteri per dire che da quel momento il comico di successo che nei suoi spettacoli distruggeva i personal computer, coinvolgendo anche il pubblico nel gesto[2], dicendo «Dietro Internet non c’è nulla!»[3], si sarebbe servito della rete e delle potenzialità del web 2.0 per portare avanti le sue battaglie di controinformazione in campo politico, sociale, economico ed ambientale. Non a caso, il post si intitola Il muro del pianto, uno spazio aperto ai commenti degli utenti di un blog che dopo soli tre anni, nel 2008, verrà collocato dall’Observer al nono posto tra quelli più influenti, e dal Times tra i venticinque più seguiti[4].
Che cosa ha fatto cambiare idea a Beppe Grillo? Per comprendere le ragioni della scelta occorre fare un passo indietro di poco meno di un anno e al primo incontro tra il comico genovese e Gianroberto Casaleggio, avvenuto nel camerino del Teatro Goldoni di Livorno, il 1° aprile 2004[5]. Grillo aveva letto un libro di Casaleggio del 2001, Il web è morto, viva il web, ne era rimasto colpito e lo aveva contattato.
Gianroberto Casaleggio[6] (Milano, 14 agosto 1954 – Milano, 12 aprile 2016) a quel tempo ha appena fondato, con il figlio Davide ed altri soci, la Casaleggio Associati S.r.l., azienda che ha lo scopo di fornire supporto e orientamento alle aziende che si approcciano al mondo digitale. In precedenza aveva lavorato come progettista di software alla Olivetti, e in seguito era stato amministratore delegato della Webegg, azienda dello stesso gruppo. La Casaleggio Associati tra i suoi ambiziosi obiettivi ha anche quello di «anticipare le tendenze dello scenario digitale e coglierne cambiamenti e opportunità in ambito organizzativo, culturale e politico»[7].
Il sodalizio che stava per iniziare con Beppe Grillo rispondeva in pieno allo scopo, e del resto Casaleggio fino al 2010 si sarebbe occupato anche delle strategie digitali di Antonio di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, che nel 2007 è stato il primo politico italiano a tenere un comizio su Second Life[8].
Per Beppe Grillo il blog sarà una tappa decisiva nella trasformazione da comico a leader politico, da voce controcorrente nel mondo dello spettacolo ad aggregatore di persone e promotore di una forza politica nazionale. A portarlo in tv era stato Pippo Baudo, che lo aveva visto in un suo spettacolo teatrale. Dopo i primi esordi, arriva al successo nel 1979, quando conduce la prima edizione di Fantastico insieme a Loretta Goggi[9]. Il suo approdo alla satira politica avviene nel 1983, quando gli viene chiesto di tenere dei siparietti all’interno dello speciale di Rai Uno sulle elezioni politiche. I suoi monologhi, concentrati soprattutto sulla Democrazia Cristiana, che in quelle elezioni subisce una netta sconfitta, riscuotono un grande successo, e vengono elogiati anche dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini.[10]
Ciò che accade il 15 novembre 1986, tuttavia, segna il punto di rottura con la RAI, e di svolta nella carriera del comico. Grillo fa parte del cast di Fantastico; nel corso della trasmissione recita un monologo scritto da Stefano Benni, nel quale ironizza su un viaggio in Cina di una piuttosto nutrita delegazione del PSI, partito il cui leader Bettino Craxi è Presidente del Consiglio. «Ma allora, se in Cina son tutti socialisti, a chi rubano?»[11]. La battuta provoca l’imbarazzo di Pippo Baudo, che se ne dissocia, e una protesta ufficiale da parte di Craxi. Tanto basta per la messa al bando di Beppe Grillo dalla Rai.
Da quel momento il comico inizia ad esibirsi nei teatri e nei palasport, con testi dal contenuto sempre più politicizzato. In tv ci tornerà sporadicamente, ma mai in diretta, con spettacoli trasmessi dalla Rai e dalla pay-tv. Prima dello sbarco sul web le battaglie di maggior successo di Grillo erano state quella contro la SIP sui numeri telefonici a pagamento, causa di bollette insostenibili per molte famiglie, e quella sul default della Parmalat, che aveva denunciato, con un anno di anticipo, nel settembre 2002.
Note [1] https://beppegrillo.it/il-muro-del-pianto/, consultato il 22 novembre 2022. [2] https://www.youtube.com/watch?v=4jdHN4edCqA , video tratto da uno spettacolo del 2000, consultato il 22 novembre 2022. [3] https://www.youtube.com/watch?v=w2AzjSEhxqY , video tratto da uno spettacolo del 2000, consultato il 22 novembre 2022. [4] Lanzone, Maria Elisabetta, Il Movimento Cinque Stelle, Novi Ligure (AL), Edizioni Epoké, 2015, pp. 43-44. [5] https://www.iltirreno.it/livorno/cronaca/2016/04/13/news/grillo-casaleggio-tutto-inizio-a-livorno-quel-1-aprile-al-goldoni-1.13285400, consultato il 22 novembre 2022. [6] Qui una breve biografia https://www.treccani.it/enciclopedia/gianroberto-casaleggio_%28Dizionario-Biografico%29/, consultato il 22 novembre 2022. [7] Ibidem. [8] https://www.wired.it/article/metaverso-second-life-comizio-di-pietro/, consultato il 22 novembre 2022. [9] https://it.wikipedia.org/wiki/File:Fantastico_(1979)_-_Loretta_Goggi,_Beppe_Grillo,_Heather_Parisi.jpg, consultato il 22 novembre 2022. [10] Antonio Ricci, al tempo autore dei testi di Beppe Grillo, ne parla in questo video https://www.youtube.com/watch?v=toO9n3xU1cg, consultato il 22 novembre 2022. [11] Qui il video del suo monologo https://www.youtube.com/watch?v=tOblMwLFoeU, consultato il 22 novembre 2022.
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