Stellantis: licenziamenti evitati in Trasnova, Logitch, CSA e Tecnoservice
Aggiornamento: 5 giorni fa
Riceviamo e pubblichiamo da Uilm-Uil
Stellantis ha accolto la nostra richiesta di prorogare il contratto di servizi con Trasnova, sia pure per 12 mesi, consentendo dunque di ritirare la procedura di licenziamento anche nelle imprese subappaltatrici Logitech, Teknoservice e CSA. Speriamo che il segnale di responsabilità sociale dato oggi possa presagire ad una nuova postura di Stellantis verso il nostro Paese”. La vittoria sindacale conseguita oggi premia le lotte dei lavoratori, la solidarietà fattiva delle istituzioni e della pubblica opinione, ma rappresenta solo una tappa nella difficilissima azione di difesa della occupazione e della industria dell’auto. Come è stato evidenziato nel comunicato unitario di Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcfr, il tempo conquistato dovrà essere utile per trovare soluzioni strutturali per Trasnova e per l’intero settore, adottando le giuste politiche industriali. Grande attenzione quindi sarà ulteriormente posta per quanto concerne il prossimo tavolo ministeriale del prossimo 17 dicembre.
Per gli stessi lavoratori di cui oggi si è scongiurato il licenziamento e per tantissimi altri nelle medesime condizioni, sarà decisiva la capacità di arrivare nei prossimi mesi a misure concrete capaci di rilanciare il settore; in caso contrario il disastro sarebbe stato solo momentaneamente rinviato. Come sindacato offriamo determinazione e concretezza, ma a Stellantis chiediamo responsabilità sociale e alle Istituzioni una completa revisione delle politiche europee e nazionali.
Vertenza Beko
In parallelo, al termine al termine dell’incontro tenutosi al Mimit, abbiamo sollecitato il Governo a dare efficacia concreta alla golden power, di cui si parla da oltre un anno, per ottenere un nuovo piano industriale dalla società Beko (elettrodomestici) senza chiusure e senza licenziamenti. Noi come sindacato quel piano non lo accettiamo e continueremo le nostre mobilitazioni per cercare di ottenerne il ritiro. Infatti, il piano di Beko è di una violenza senza precedenti, prevede chiusure multiple di fabbriche e di uffici, con oltre 1.900 eccedenze su circa 4.400 dipendenti mette in esubero quasi la metà del personale senza risparmiare alcun sito italiano. Nell’immediato è dunque necessario che il Governo intervenga per impedire le chiusure, altrimenti la golden power alla luce dei fatti si dimostrerebbe un vuoto proclama del tutto irrilevante nella realtà. Poi occorre, per rilanciare un settore in grave ed oggettiva sofferenza, assumere finalmente decisioni che restituiscano competitività all’industria degli elettrodomestici: la nostra manifattura ha bisogno di poter gareggiare ad armi pari con la concorrenza internazionale, ad iniziare dagli intollerabili costi della energia e dagli oneri impropri che nel tempo lo Stato ha imposto perfino alla produzione rivolta alla esportazione. Speriamo che Beko presenti al tavolo aggiornato dal Mimit nel mese di gennaio un piano industriale diverso, che costituisca una base di confronto accettabile.
Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto
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