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Alessandro Bizjak

Sicurezza sul lavoro e rinnovamento della politica, facce della stessa medaglia

di Alessandro Bizjak*

Durante la settimana, la città in cui vivo, Vercelli, è stata al centro delle cronache nazionali. Dapprima il violento temporale abbattutosi, che ha causato ingenti danni, fortunatamente solo sulle cose, non coinvolgendo persone. Persone, all'opposto, coinvolte ìn maniera letale nell’incidente ferroviario di Brandizzo, in cui due delle cinque vittime erano residenti nel capoluogo ed una in un Comune limitrofo. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella circostanza ha affermato che morire sul lavoro è "un oltraggio alla convivenza".


La tragedia di Brandizzo: responsabilità anche culturali

Da qui più di una riflessione che soltanto in apparenza si sono mosse in libertà, salvo convergere a fine corsa su un comune denominatore: l'esigenza di rinnovare il più rapidamente possibile la politica con scelte coraggiose e di autentica rottura e non di facciata per contrastare la difficile congiuntura che attraversa il Paese.

Dalle prime indagini della Procura di Ivrea risulta evidente che la tragedia di Brandizza poteva essere evitata. Le organizzazioni sindacali locali hanno indetto per domani, lunedì 4 settembre, uno sciopero generale di otto ore, ribadendo ancora una volta come le risorse per la sicurezza sul lavoro sono un investimento e non un costo.

Formazione, prevenzione, contrasto alla precarietà, adeguamento tecnologico, revisione delle regole sugli appalti costituiscono tutti elementi che emergono puntualmente di fronte a fatti traumatici salvo poi non trasformarsi in politiche prioritarie, durature e strutturali.

Vi è dunque un dato di responsabilità culturale comune e diffuso sul quale occorre lavorare intensamente.

Deve essere accolta in senso positivo la proposta di Legge finalizzata all’introduzione nell’insegnamento scolastico di materie riguardanti la sicurezza.

Miglioramento delle condizioni lavorative e lotta agli effetti del cambiamento climatico sono dunque questioni centrali, rappresentano insieme sfide e contraddizioni di questo nostro tempo. Non seguono le logiche delle grandi concentrazioni urbane, oppure dei diversi contesti economici e sociali, riguardano allo stesso modo tutti i territori: siano essi cosiddetti centrali o marginali, densamente popolati o meno urbanizzati. Una risposta più efficace potrà determinarsi se tutte le istituzioni sapranno fare la loro parte: vedremo prossimamente i contenuti della finanziaria, se alle parole di questi giorni seguiranno i fatti.


Si riprenda l'iter della "rinascita" delle Province

Politiche per il lavoro e per la tutela dell’ambiente hanno una dimensione generale e territoriale: il futuro nelle aree non metropolitane passa necessariamente attraverso la costruzione di sistemi geograficamente omogenei ed interdipendenti, penso per fare un esempio al Piemonte nord. In questo senso il declassamento delle Province ad Enti di secondo grado ha determinato il venir meno di un attore protagonista su questi temi.

Sembrava ben avviato l’iter che avrebbe portato nuovamente alla elezione del Presidente e dei Consigli Provinciali a suffragio diretto, addirittura già dalla prossima primavera in concomitanza con Europee, Regionali ed Amministrative. Si assiste invece ad un rallentamento poiché evidentemente non è sufficiente individuare una nuova norma elettorale, occorre soprattutto rideterminare le risorse e le competenze.

Il testo unificato, infatti, se venisse approvato nella sua attuale versione manterrebbe gli attuali compiti dell’Ente ed i cittadini rischierebbero di andare a votare sulla base di un unico collegio provinciale con una evidente penalizzazione della rappresentanza che favorirebbe i Comuni di più ampie dimensioni.

Vi è invece necessità di una istituzione dotata di fondi e personale adeguati in grado di svolgere le funzioni che i Comuni, specialmente quelle più piccoli non riescono più ad esercitare ed allo stesso tempo diventare il fulcro di un “sistema territoriale”, anche come interfaccia con la Regione, capace di fornire quelle risposte di più ampia scala di cui si avverte fortemente l’esigenza.



* già Consigliere delle Provincia di Vercelli e della Regione Piemonte


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