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Si allunga la catena delle vittime sul lavoro: oggi infortunio mortale alla Silca di Busano

Le parole sono finite insieme ad aggettivi ed avverbi per descrivere il malessere che si prova ad annunciare l’ennesimo infortunio mortale sul lavoro. È una Spoon River itinerante che ogni giorno rende tutti noi più soli dinanzi all’ecatombe che provoca il lavoro in Italia. Un’amarezza e un dolore senza fine. A ventiquattr’ore dalla morte del diciottenne Lorenzo ad Udine – in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/01/model_maccari-1-1.pdf -, la cronaca deve registrare l’infortunio mortale di un lavoratore della Silca di Busano, nel Canavese, un’azienda fondata negli anni Settanta, specializzata nello stampaggio a caldo di acciaio. In una nota congiunta, Cgi, Cisl e Uil di Torino ricordano che a distanza di 4 settimane dal tragico crollo della gru in via Genova, “oggi è stata un’altra giornata nera per il lavoro nel Torinese, tra l’operaio morto alla Silca di Busano e l’incidente allo scalo ferroviario di Orbassano, che ha coinvolto 4 lavoratori: si tratta di un bollettino quasi quotidiano di morti e feriti ormai intollerabile”. Le norme e gli strumenti ad oggi disponibili, hanno aggiunto i sindacati “non sembrano sufficienti a fermare questa strage: occorre un salto di qualità soprattutto nella formazione e nei controlli, incrementando rapidamente gli organici degli enti preposti alle attività ispettive”. Dopo l’incidente di via Genova, Cgil Cisl e Uil sottolineano di aver chiesto al Prefetto di Torino “un’azione straordinaria, e proposto una cabina di regia per affrontare questa emergenza, com’era avvenuto per fronteggiare la pandemia: muovere da subito in questa direzione sarebbe il segnale forte di un salto di qualità nell’impegno di tutti”.

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