SETTIMANA FINANZIARIA. Riposizionamenti degli investitori nordamericani
a cura di Stefano E. Rossi

La FED insiste. Prova di nuovo a far perdere la pazienza del neo eletto Presidente Usa. Mercoledì 19 marzo la massima autorità monetaria americana ha pubblicato il Sommario delle Previsioni Economiche. Con il rigore tecnocratico che le si addice, viene provato, numeri alla mano, che le politiche messe in atto dall’avvento di Trump capovolgono le prospettive economiche nordamericane. L’atterraggio morbido, soft landing come amano chiamarlo da quelle parti, sarà sicuramente meno soffice del previsto, sia sull’inflazione che, probabilmente, sui livelli di occupazione. Le proiezioni del rapporto indicano che le nuove tariffe faranno aumentare i prezzi, minando nel breve periodo gli investimenti e la crescita, risvegliando la sensibilità sociale.
Queste rivelazioni non hanno fatto altro che accelerare i riposizionamenti degli investitori nordamericani, che hanno spostato i propri acquisti dalla Borsa di NY a quelle di tutta Europa. È un fenomeno già in atto da alcune settimane, mosso essenzialmente da tre ordini di motivi. Oltre all’allarme suscitato dalla rivisitazione delle prospettive economiche statunitensi, appena trattate, c’è il fattore tedesco, che è dato dall’impulso sugli investimenti pubblici dei recenti provvedimenti di liberalizzazione del bilancio e, infine, il muscoloso piano di spesa di lungo termine per il riarmo nel vecchio continente.
Le conseguenze a Piazza Affari
Anche Piazza Affari beneficia a piene mani di queste attenzioni, nonostante la sferzata, ma solo per un giorno, dovuta alle dichiarazioni di giovedì della Presidente BCE. Christine Lagarde, diffondendo le elaborazioni della Banca Centrale, ha dichiarato che con i dazi di Trump il Pil europeo è visto in contrazione dello 0,3%. E non finisce qui. Ad esso si aggiungerebbe un ulteriore -0,2%, per le contromosse che a metà aprile verranno adottate dall’UE.
Però, nonostante lo scossone del giovedì nero, la Borsa di Milano questa settimana ha comunque attratto nuovi investitori da oltreoceano e ha chiuso la settimana in moderata crescita, facendo prevalere, nel complesso, i titoli rialzisti.
Tra questi, si fa notare Saipem, +5,91%. È fresca di un accordo con il colosso norvegese Subsea 7, con il quale erano già vigenti da alcuni anni rapporti di stretta collaborazione. I patti ora siglati condurranno alla fusione tra i due gruppi industriali, dando vita a una società che diventerà l’indiscusso leader mondiale nel settore dell’ingegneria energetica.
Si distinguono anche tutti i titoli bancari, da Banca Mps +5,52% a Mediobanca +4,75% e da Banca Mediolanum +4,35% a tutte le banche estere quotate a Milano, come Bnp +5,10%, Santander +4,33% e Societe Generale + 3,60%.
Iveco riprende a correre. Ha alzato la posta per la cessione della sua ambita Divisione Difesa fino a un miliardo e mezzo di Euro. Si sono fatti avanti Leonardo e la tedesca Rheinmetall e per la società di Torino è un bene, perché tra i due litiganti… il titolo del terzo sale. Ma poi inciampa nel solito giovedì nero, si mangia quasi tutto e si ferma a un risicato +1,51%.
Caso a sé è quello di Abromobiliare, società di consulenze finanziarie, salita oltremodo nel giro di due sole sedute. Dal grafico di lungo termine dell’azione, però, emerge un andamento ribassista e con intonazione speculativa nel breve periodo.
Continuano i problemi per Kering
Tra i pochi titoli negativi, ritroviamo Kering, -7,68%, proprietaria di alcuni marchi del lusso come Gucci, sulla quale ci eravamo già intrattenuti adeguatamente la scorsa settimana.
Molto male va Freni Brembo, per i deludenti dati di bilancio 2024 e per le prospettive negative delle vendite del settore automotive, almeno per un ulteriore semestre. Senza controllo anche la caduta di Landi Renzo. Analoghe motivazioni di crisi di settore e i pessimi dati di bilancio sono alla base del risultato negativo settimanale.
Il Borsino della settimana – rassegna dei migliori e dei peggiori titoli.
I Tori: Ambromobiliare +14,15%, SAP +12,66%
Gli Orsi: Freni Brembo -13,03% Landi Renzo -12,12%
FTSE MIB: +0,98% (valore indice: 39.035)
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