“Realpolitik”, il piacere della satira sulla lastra fotografica
di Tiziana Bonomo
Provo a riflettere, ad un mese dall'incontro a Milano, era il 18 novembre, che cosa ci ha lasciato Realpolitik. Giornalismo militante e fotografia satirica svoltosi all'interno del Festival di Photo Vogue[1]. Innanzitutto, è il progetto Realpolitik di Luca Santese e Marco Valli ad aver lasciato una traccia significativa per il modo con cui viene utilizzata la fotografia e per l’uso del linguaggio, decisamente insolito, che rimanda alle vignette di illustrazione satirica in chiave politica. In secondo luogo, colpisce il desiderio di sfida dei fotografi di riappropriarsi del loro ruolo “di fotografi”, che non è assolutamente scontato o banale come potrebbe apparire. In proposito riporto una parte dell’intervento inziale di Luca Santese che ben ne descrive il senso:
Come collettivo iniziamo molto giovani, con poche finanze e una possibilità di raccontare delle storie attraverso la fotografia sul proprio territorio, in Italia, e la politica ci permetteva di poter accedere a questa possibilità. Invece viaggiare all’estero per noi era un ancora po’ complicato, soprattutto all’inizio. Partiamo quindi raccontando il nostro territorio, raccontando il nostro Paese.
In Italia evidente la politica ha lo spazio che non merita però per noi diventa un tema caldo su cui poter lavorare e anche esercitare le nostre intenzioni progettuali. Quindi rabdomanticamente iniziamo a scattare delle foto. Io seguo molto Berlusconi, Forza Italia nella fase di ascesa e poi calante, mentre Marco si concentra sulla Lega.
Affiniamo un po’ queste tecniche fotografiche mentre succede che nel 2018 in Italia si narra della nascita di questa Terza Repubblica e per noi diventa un pretesto molto interessante per finalmente porre con un sistema organico il progetto che inizialmente avevamo prodotto rabdomanticamente. Quindi io e Marco Valli iniziamo a seguire le elezioni politiche del 2018 dove per noi i fattori interessanti sostanzialmente sono due: uno è che storicamente poteva essere interessante da affrontare da un punto di vista fotografico e due che cambia in modo radicale la propaganda politica.
Sostanzialmente il politico inizia ad essere padrone delle immagini e a produrre immagini di se stesso. Il precursore di questo sistema è Craxi che inizia a produrre libri fotografici su se stesso di propaganda nei suoi viaggi all’estero, in America. Con la terza Repubblica coincide invece un aumento delle capacità di padroneggiare l’immagine da parte di politici che imparano a produrre la propria immagine attraverso i social, creano i propri canali di comunicazione che scavalcano sostanzialmente quelli televisivi. Oggi tra l’altro il follower che ha più forza viene invitato in tv perché si ribalta il flusso degli ascolti, la provenienza e sostanzialmente la figura del fotografo viene tagliata fuori in qualche modo perché non c’è più un mediatore critico o non critico dell’immagine del politico ma esso stesso produce la sua immagine con i selfie con una estetica amatoriale che poi noi tutti utilizziamo quotidianamente e quindi risulta più famigliare, più amichevole, più leggibile.
Quindi così, per una sfida, in qualche modo cerchiamo di riappropriarci di questo ruolo scattando delle immagini che abbiano un forte carattere satirico e si stacchino da una rappresentazione di propaganda che il potere stesso produce di sé. Cioè pensiamo tra dieci, venti, trent’anni quello che vedremo di rappresentazione iconica, iconografica del presente politico italiano è l’immagine che i politici-fotografi hanno prodotto di loro stessi. Quindi ci inseriamo così, serpentinamente, in questo gioco e proviamo a proporre una contro iconografia. Nel 2018 iniziamo a fotografare le elezioni, proseguiamo scattando la nascita del governo con Conte e la Festa della Repubblica a Roma, poi dopo pochi mesi vanno al potere Cinque Stelle e Lega.
Lì creiamo due nuove pubblicazioni Lega Nord Party e Movimento Lento che raccontano un po’ l’estetica non solo dei politici ma anche degli elettori di questi due partiti al potere e proseguiamo in questa linea che fino adesso è durata a un libro che è stato Il Corpo del Capitano che è un libro completamente dedicato all’estetica del corpo di Salvini dove cerchiamo di decostruire sia esteticamente sia dal punto di vista della narrazione della propaganda l’immagine che il politico da di se fino ad arrivare oggi all’ultima pubblicazione che è TIK TOK TAK che, immagino la ricorderete ancora la nota ormai espressione, che racconta nuovamente la nascita di un nuovo assembramento politico di destra, in questo caso, che è recentemente salito al potere.”
Il linguaggio ironico, satirico, che mette in evidenza il grottesco delle situazioni ha secondo me un padre fondatore che mi sembra doveroso ricordare, un maestro e noto fotografo dell’agenzia Magnum che è Martin Parr “un antropologo con la macchina fotografica”. Una definizione impeccabile anche per Luca Santese e Marco Valli che nonostante tutto dimostrano una grande abilità nel far capire a chi non partecipa ai comizi e alla vita pubblica politica un mondo più delle tante parole che cercano di raccontarlo. Studiosi di antropologia complesso studio dell’umanità e di una certa umanità.
Il progetto di Realpolitik si compone della pubblicazione delle seguenti fanzine:
> 2018 Boys, boys, boys una fanzine con foto dei politici durante la campagna elettorale anche con l’edizione in b/n
Popolopopolo sul neo presidente Conte e la festa della Repubblica
Lega Nord Party il più importante raduno della Lega Nord dopo un lavoro sistematico iniziato nel 2011
Movimento Lento dedicato al Movimento 5 Stelle
> 2019 Il corpo del Capitano dedicato a Salvini
> 2020-2021 Mask durante le manifestazioni e proteste nel corso della pandemia
> 2022 Tik Tok Tak lo sbarco dei politici nell’ultima campagna elettorale in particolare Silvio Berlusconi
Note
留言