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a cura di Pietro Terna

PUNTURE DI SPILLO. Ora l'IA è un salvagente per molti...

a cura di Pietro Terna


Leggiamo tutto e il contrario di tutto. Non mi riferisco alla presidenza degli Stati Uniti, ma all’Intelligenza Artificiale, pericolosa, utile, inutile, è una bolla che esplode oppure no… Una striscia a fumetti famosa ha pubblicato il 22 scorso una sequenza[1] in cui una relatrice al Congresso (degli SU) spiega che gli economisti hanno un nuovo metodo per misurare la capacità capacità di investimento calcolando quanto denaro si raccoglie per delle «trasparently idiotic startups». Come nel 2000 tutto dove c’era la parola web sembrava oro, poi i bitcoin e i loro cugini, ora la paroletta magica è IA (oppure AI all’inglese). Cerchiamo di fare un po’ d’ordine e cerchiamo di capire come l’IA possa aiutarci.

 

"Economia della stravaganza" e bitcoin

L’IA, con il suo enorme fabbisogno di potenza di calcolo sta allontanando lo spettro del disastro dei cosiddetti miners dei bitcoin (e cugini vari). Restiamo al Bitcoin, la moneta che non esisteva, inventata da un gruppo di hacker anarchici che firmarono il progetto con il nome Satoshi Nakamoto.[2] Una moneta che volevano “libera”, qualsiasi cosa voglia dire, si è trasformata in una immensa catena di truffe ed è persino atterrata[3] a Wall Street… Il progetto iniziale, che confondeva la stabilità dei prezzi con la scarsità della moneta, prevede che i nuovi bitcoin siano prodotti come compenso delle strutture informatiche che ne certificano – tramite la cosiddetta blockchain – i cambiamenti di proprietà quando va da un soggetto a un altro. Quel compenso è dimezzato ogni quattro anni[4] e quindi ora è molto ridotto ed equivale a 200mila dollari per chi è il primo a confermare la transazione. Non poco in sé, ma pochissimo se confrontato con i costi astronomici per la gestione dei computer necessari per i calcoli che producono quella conferma.

I miners ora sopravvivono[5], come dice il Financial Times del 17 luglio, vendendo potenza di calcolo alle aziende che producono l’IA. Sin dall’inizio si obiettava: come potrà funzionare il meccanismo della blockchain, tanto costoso, con compensi limitati e decrescenti? Sono successi eventi poco prevedibili: i minatori si sono moltiplicati, ma i profitti erano astronomici il bitcoin che saliva verso bitcoin alle stelle; ora la salita si è fermata e i compensi sono ulteriormente dimezzati. Inattesa arriva l’ancora di salvezza della vendita della potenza di calcolo a quelli dell’IA. Commento: è una economia della stravaganza!


I nuovi dati dell'Istat 

Guardiamo a un esempio di aiuto ben più importante in prospettiva. Annotiamo che non tutta l’IA è data dall’applicazione di modelli linguistici come il notissimo ChatGPT. Un importante articolo mostra che esistono metodi di IA che consentono di prevedere pericolosi tipping point – punti di non ritorno – in vari campi.

Ne parla l’Economist del 17 luglio con l’articolo «AI can predict tipping points before they happen»[6] dedicato al lavoro di un gruppo ricercatori cinesi che (mia traduzione) «hanno previsto con precisione l'insorgere di punti critici in sistemi complicati con l'aiuto di algoritmi di apprendimento automatico.

La stessa tecnica potrebbe aiutare a risolvere problemi del mondo reale, come la previsione di inondazioni e interruzioni di corrente, facendo guadagnare tempo prezioso».

Una doppia sorpresa, in un altro campo: l’Istat, dal settembre 2025, pubblicherà una nuova serie di dati sul Valore Pubblico generato a favore di cittadini e imprese dall’azione della Pubblica Amministrazione. L’iniziativa è presentata[7] anche come «fonte di dati per l’Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di consentire decisioni strategiche consapevoli da parte di policy makers». Doppia sorpresa perché colma una vera e propria lacuna nella misura dell’azione pubblica, al momento conteggiata soltanto sulla base delle remunerazioni dei pubblici dipendenti, ma anche perché propone una applicazione che solo pochi mesi fa sarebbe stata impensabile.

Infine, una sorpresa, come dire, a rovescio: Alexa, l’aggeggio infernale – quasi IA – che invade le case, ascolta le conversazioni e ci dice che ora è… si rivela un boomerang per Amazon. Dal Wall Street Journal[8] del 22 luglio «Alexa Is in Millions of Households—and Amazon Is Losing Billions». Venduta a un prezzo “stracciato” come se fosse un rasoio che garantisce al produttore l’acquisto perpetuo di costose lamette, si sta rivelando un costoso meccanismo per sapere l’ora e che tempo fa! Nessuno la usa per fare più acquisti o almeno acquisti presso Amazon. La vendetta della realtà e del buon senso!

 

Onoriamo un grande: Groucho Marx

Il piccolo baccelliere di musica che conclude i pezzulli di questa rubrica – esiste, esiste, non è un personaggio immaginario – e il cui nom de plume è una citazione da Guccini, mi ha mandato il suo contribuito a questo spillo, oscillante tra sorprese e contraddizioni, con un file il cui nome è “Je suis marxiste, tendence Groucho”, raffinatissima scritta, si dice, del '68 francese.

Si attribuisce a Groucho Marx questa battuta surreale “Non accetterei di entrare in un club che fosse disponibile ad accettare come socio uno come me”. Sarebbe molto bello che il nostro chiacchierone ChatGpt, interrogato in proposito rispondesse “Mai mi fiderei di chi si fida dell’intelligenza artificiale”. Entrambi i virgolettati si fondano sull’idea che nessuno conosca una persona o una piattaforma meglio della persona o della piattaforma stessa. Groucho Marx aveva un grande senso dell’umorismo. Nato a New York in una famiglia povera, da ragazzo era un lettore onnivoro e debuttò nel vaudeville negli anni '10 (del secolo scorso).

Ebbe una carriera eccezionale, fra teatro, cinema, radio e televisione. Woody Allen lo considera una fonte di ispirazione[9]. La sua era una satira sfacciata, incline allo sberleffo e dissacrante.

Se ne andò nel 1977 a poco meno di 87 anni, la stessa settimana in cui morì Elvis Presley. Fu la sua ultima beffa: a causa della concomitanza, sui media il suo addio non ebbe la risonanza che avrebbe meritato. Ma ne ricavò una sorta di privacy. Anche meglio, a ben vedere. Non possiamo dire se l’IA saprebbe immaginare tanto. Nella chiosa di questa settimana c’è poca musica. Ci congediamo con i Lucky Chops,[10] una band che ha esordito nelle metropolitane newyorkesi e si è fatta conoscere grazie alle riprese video pubblicate su YouTube. Cuori d’oro e anime funky, suonano negli ospedali, tengono corsi per aspiranti musicisti e rappresentano l’evoluzione dei buskers. Buona estate ai nostri lettori. Riprenderemo a "pungere" a settembre.



Note

[1] Nel comic a http://smbc-comics.com/comic/investment-2 la relatrice comunica di aver scritto AI su un palloncino e aver raccolto 50 milioni di dollari.

[5] Struggling bitcoin miners seek deals with AI companies. Immettere il titolo in un motore di ricerca, il FT consente di leggere un limitato numero di articoli per quella via.

[6] L'intelligenza artificiale può prevedere i punti di non ritorno prima che si verifichino, https://www.economist.com/science-and-technology/2024/07/17/ai-can-predict-tipping-points-before-they-happen e l’articolo scientifico in questione a https://journals.aps.org/prx/pdf/10.1103/PhysRevX.14.031009 

[9] Di lui disse «I believe there is a natural inborn greatness in Groucho that defies close analysis as it does with any genuine artist. He is simply unique in the same way of Picasso or Stravinskij are and I believe his outrageous unsentimental disregard for order will be equally as funny a thousand years from now. In addition to all this, he makes me laugh», Stefan Kanfer, O quest'uomo è morto o il mio orologio si è fermato, Einaudi, 2000.

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