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a cura di Pietro Terna

Punture di spillo. "Intelligenza? Non di quella artificiale dobbiamo avere paura…"


a cura di Pietro Terna


Non dobbiamo avere paura dell’intelligenza artificiale, ma di quella naturale, o della sua mancanza. Due esempi del momento: il carnevale degli spioni italiani e Bezos, il signor Amazon, che immagina di poter cambiare la politica del Washington Post senza che il caso diventi mondiale. Abbiamo gli spioni spiati e i giornalisti tacitati, tutto senza scomodare ChatGPT e i suoi fratelli.


Bezos, Musk e le elezioni americane

Iniziamo da Bezos, che è un super magnate con la sua Amazon. Il New York Times, in agosto, ha preannunciato[1] che «(…) non appoggerà più candidati locali – Il comitato editoriale del giornale continuerà ad appoggiare i candidati alle elezioni presidenziali, come ha fatto per oltre 160 anni». Al contrario, il suo grande antagonista nel mercato editoriale, il Washington Post, o semplicemente il Post, si è chiamato fuori dalla contesa elettorale. Con le dita nella marmellata si è fatto trovare il suo proprietario, Jeff Bezos, anche se formalmente la decisione è stata annunciato sottotono da Will Lewis, chief executive dell’azienda editoriale. Il rivale NYT ha rilanciato con clamore:[2] «Il Washington Post dice che smetterà di appoggiare i candidati alle presidenziali». Per inciso, stava appoggiando Kamala Harris, come il NYT. Robert Kagan, colonna del Post, si è dimesso dal giornale dopo l’annuncio che il quotidiano non avrebbe appoggiato alcun candidato alle elezioni presidenziali del 2024; intervistato dalla CNN[3] ha compostamente spiegato il significato della sua decisione.

Complessivamente una situazione assai disdicevole per un quotidiano che ricorda nella sua testata che «Democracy Dies in Darkness» (la democrazia muore nell’oscurità). Ahimè, dubito che Amazon perderà clienti per questo. In ogni caso il sig. Amazon, ops, Bezos, appoggiando Harris avrebbe avuto molto da temere da una vittoria di Trump. Trump non accetta contropoteri – qual è di fatto quello di Amazon – e ben l’ha capito Elon Musk, che gli fa da zerbino. E se vincesse Harris? Forse i due magnati (tycoon, in inglese) valutano poco probabile quella conclusione o ritengono – con la loro scommessa – che la reazione di Harris vincitrice sarebbe meno nefasta di quella di un Trump vincitore vendicativo. In ogni caso sono scommesse tanto pericolose quanto prive di visione. Inoltre, gli scenari cambiamo molto velocemente: mentre scrivo, l’interessante valutazione comparativa dell’Economist,[4] che da numerosi giorni attribuiva la maggior probabilità di vittoria a Trump, vede i due competitori in parità perfetta.[5]

Bezos è tra l’altro molto esposto imprenditorialmente se è vera la sua intenzione di acquistare la malandata divisione spaziale di Boeing:[6] una manovra che lo porterebbe a scontrarsi con un Elon Musk, padrone dello spazio, stretto a braccetto con Trump. Temere l’intelligenza artificiale o l’intelligenza umana o soprattutto la stupidità? In ogni caso è una storia assai scura.


Gli spioni "de noantri"

Continuiamo con gli “spioni spiati” di casa nostra: un gruppo di  007 un po’ caserecci, con la licenza di raccontare segreti e anche frottole. Una vera e propria super banca dati della spiata condita con una spruzzata di fake news, con volti poco noti o notissimi nella parte di spie che, affannate a vendere segreti, non si sono accorti delle microspie che li controllavano.[7]

Una situazione molto più tragica che comica, per cui ho provato a tirarmi su il morale architettando uno scherzo. Ho chiesto a ChatGPT di scrivere una storia[8] ambientata in Italia, con gli spioni spiati, tutti dilettanti e caserecci. Riporto la parte centrale del risultato:


Pietro, il barbiere del paese, era conosciuto per il suo spiccato interesse per le vite degli altri. Il suo negozio, situato sulla piazza principale, era il vero centro di raccolta delle voci e dei pettegolezzi. Da lui passavano tutti, dal sindaco all'ultimo dei ragazzi in attesa di un taglio di capelli prima della leva. Pietro aveva una passione segreta: osservare, ascoltare e poi condividere con dettagli sorprendenti tutto ciò che si diceva. Nulla sfuggiva al suo udito fine.

Dall'altra parte della piazza, Bianca, la proprietaria della bottega di alimentari, era la rivale indiscussa di Pietro nel campo degli intrighi. Con il suo grembiule sempre immacolato e un sorriso caloroso, riusciva a far parlare chiunque entrasse nel suo negozio. La sua tecnica era semplice: qualche parola gentile, un po' di interesse ben simulato e tutti si aprivano come un libro.

Ma, ignari, Bianca e Pietro erano soltanto gli attori di questo spettacolo, mentre la vera "spiona", attenta e silenziosa, era Mariella, la postina. Con il suo motorino blu, girava per le strade del paese ogni mattina, consegnando lettere e pacchi. Nessuno sapeva che lei, con il suo sguardo vigile e il suo orecchio allenato, teneva sotto controllo gli spioni del paese. Mariella annotava ogni riferimento incrociato, ogni piccolo colpo di scena fra Pietro e Bianca, ridendo sotto i baffi per come i due si immergevano in piccoli drammi di paese, convinti che fosse semplice curiosità, mentre lei tesseva un quadro più ampio. A volte, facendo bene attenzione, seminava indiscrezioni incomplete tra il barbiere e la bottegaia solo per vedere come si sarebbero sviluppate e per tenerli sull'attenti.


Lo trovo ben scritto, capace di strappare un sorriso nonostante la gravità degli argomenti che stanno sullo sfondo: la democrazia nell’oscurità e la libertà individuale violata. Ho arricchito il raccontino con una immagine prodotta dall’IA.[9]


Ritorno al buonsenso: Forrest Gump

A concludere lo spillo, ecco il nostro piccolo baccelliere di musica che prende spunto dal confronto: intelligenza artificiale vs. stupidità naturale. Le stupidate possono venire da persone insospettabili, miliardari, politici potenti, spie di professione o ancora spie per un giorno. Bisogna fare attenzione. Stupido è chi lo stupido fa. Lo ripete più volte Forrest Gump nel film di Robert Zemeckis del 1994.[10] Quasi una filosofia di vita. Il ragazzo con un lieve ritardo mentale, capace di correre veloce e di attraversare vicende personali e dell’umanità, venendone fuori malgrado tutti e tutto. Grazie alla fortuna, certo, ma anche alla purezza e all’onestà.

La lezione del gumpismo si potrebbe riassumere in questo: le scelte determinano i comportamenti e questi possono essere molto stupidi indipendentemente dal livello intellettuale e di conoscenza di chi li mette in atto. E viceversa, naturalmente. Forrest Gump è un film importante non solo per il messaggio che porta, ma anche perché è un grande affresco musicale. Il regista usa le canzoni come farebbe un pittore con il pennello.

La colonna sonora del film è la colonna sonora di una generazione. Ci sono Elvis Presley e Bob Dylan, i Doors e i Jefferson Airplane, ma anche Aretha Franklin e Gladys Knight. Un Bignami della controcultura. Ai lettori proponiamo di ascoltarne tre estratti. Il primo è San Francisco di Scott McKenzie.[11] Il secondo Land of thousand dances di Wilson Pickett.[12] E il terzo Blowin’ in the wind,[13] ma nella versione di Joan Baez. Abbiamo privilegiato gli anni Sessanta, sperando che un po’ di quella fiducia ci illumini.


Note

[1] «No More Local Endorsements by The New York Times – The paper’s editorial board will continue to endorse presidential candidates, as it has for more than 160 years», Vedere: https://www.nytimes.com/2024/08/12/business/media/the-new-york-times-editorial-board-political-endorsements.html

[2] Washington Post Says It Will Stop Endorsing Presidential Candidates, https://www.nytimes.com/2024/10/25/business/media/washington-post-presidential-endorsement.html

[6] Boeing potrebbe abbandonare lo spazio con una potenziale vendita della divisione a Jeff Bezos, a https://jalopnik.com/boeing-might-be-quitting-space-with-a-potential-divisio-1851683133

[9] Ho chiesto a https://flux-1.ai/flux-ai-image-generator/ di disegnare il barbiere, la postina e la verduriera che spiano i cittadini di un piccolo paese, in stile Sherlock Holmes.

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