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a cura di Pietro Terna

Punture di spillo: il lavoro significa libertà e dignità

Aggiornamento: 23 feb 2023

a cura di Pietro Terna

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La scorsa settimana dicevamo che il lavoro non è una merce. Parliamo di persone, con i loro problemi e con le loro peripezie personali e familiari, cui spetta una vita libera, ricordando che una delle libertà fondamentali è quella dal bisogno.[1] Deve essere vero in tutto il mondo, anche se per lo più guardiamo con attenzione solo vicino a noi. Già lì, in ogni caso, scopriamo tante situazioni difficili o difficilissime.

Il rapporto della Caritas per il 2020 indica in 1,8 milioni il numero di assistiti in Italia, con il 44%, quasi uno su due, che non aveva fatto ricorso all’aiuto della loro rete prima della pandemia. L’effetto della Covid è continuato nel 2021, con il 30% di quei nuovi assistiti che ha ancora avuto bisogno di aiuto. Eventi come perdita del lavoro, precariato, lavori nell’economia informale, oppure familiari, come separazioni, divorzi, casi di isolamento relazionale, cambiano profondamente le condizioni di vita di persone che non avrebbero mai immaginato di ricorrere all’assistenza. Un assistito su cinque riceve il reddito di cittadinanza che, in quei casi, non è sufficiente per uscire dall’indigenza. Ai dati della Caritas, affianco un lavoro molto recente[2]


dell’economista Andrea Brandolini della Banca d’Italia. Con il linguaggio severo dei dati, ci mette a confronto con il grande problema irrisolto dell’Italia, quello della povertà; problema anzi recentemente peggiorato, con i minori e gli immigrati nelle situazioni di maggior miseria. Ma le cose non stanno andando meglio, con il PIL che cresce rapidamente, sospinto dalla produzione industriale? Il rischio è quello di una ripresa senza nuova occupazione perché contemporaneamente accelerano l’automazione e la robotica e inoltre l’effetto positivo delle imprese che assumono rischia di essere annullato dalle unità produttive che chiudono, perché andate fuori mercato. Il cambiamento si manifesta sempre più rapidamente: un recente articolo del Financial Times[3] si cita anche l’effetto dell’automazione nelle campagne, indicando anche la raccolta dell’uva per il vino in Francia e in Italia. Certo ci sono settori in movimento, come l’edilizia, per effetto degli incentivi, ma non ci si improvvisa muratori a cinquant’anni o più, per lavorare su un ponteggio. La sicurezza sul lavoro è un valore oltre a un doveroso impegno delle parti sociali. Queste considerazioni ci riconducono alla stessa argomentazione presentata qui la scorsa settimana[4], e cioè alla riduzione del tempo di lavoro individuale, a sostanziale parità di compensi, accompagnando automazione, robotica e intelligenza artificiale. La concorrenza che viene dai paesi a basso costo del lavoro, per molte fasce di prodotto, è in ogni caso imbattibile agendo negli stessi settori a colpi di riduzioni di costi; in ogni caso è temporanea e certo non da imitare. Quanto è importante il lavoro per una persona? Molto, per l’uscita dal bisogno e per la dignità, ma risolto il primo problema, la propria dignità si può realizzare in tantissime altre forme generose di impegno con e per gli altri. ______

[1] Da un classico moderno del pensiero liberale, “Libertà attiva. Sei lezioni su un mondo instabile” di Ralf Dahrendorf (p.19 della edizione 2005, nella Economica Laterza): “La disuguaglianza non è più compatibile con la libertà quando i privilegiati possono negare i diritti di partecipazione degli svantaggiati, ovvero quando gli svantaggiati restano nei fatti del tutto esclusi dalla partecipazione al processo sociale, economico e politico. A ciò esiste un solo rimedio, la dotazione elementare garantita a tutti. In essa rientrano i diritti fondamentali di tutti i cittadini, ma anche un livello di base delle condizioni di vita, forse un reddito minimo garantito, e comunque la prestazione di certi pubblici servizi accessibili a tutti”. [2] Il dibattito sulla povertà in Italia, tra statistica e politica, https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2021-0648/index.html [3] 18.10.2021, Supply chain lessons from Long Beach. [4] https://www.laportadivetro.org/punture-di-spillo-ridurre-lorario-di-lavoro-e-unesigenza/


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