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a cura di Pietro Terna

PUNTURE DI SPILLO. I bluff di Meloni e i vissuti (reali) degli italiani

a cura di Pietro Terna


Chi comanda in Italia? La destra. A che titolo? Ha vinto le elezioni. Con quanti voti? Evitiamo le domande imbarazzanti… No, no, facciamole: ha vinto con l'intera coalizione di centro-destra che ha raccolto 12,3 milioni di voti, 26,7% del corpo elettorale, ma anche 4 milioni in meno del partito degli astenuti. Non conta, il metodo elettorale quello è e quello si applica. Certo, ma…

… ma un recente sondaggio condotto da un rilevatore esterno all’Italia, Portland Communications,[1] offre del materiale su cui molto riflettere. Ne ha parlato, ma senza dargli lo spazio che avrebbe meritato, Repubblica del 12 febbraio, che pur ha finanziato il sondaggio (oppure la parte italiana del sondaggio) condotto[2] su Francia, Italia, Olanda, Polonia e Germania. Il focus è sul “vento di destra” che spira in vista delle elezioni europee, con la terribile presenza del non voto; la rilevazione si basa su campioni nazionali di circa 1000 rispondenti, numero significativo, ma alla domanda sulle intenzioni di voto rispondono meno di 500 per la Francia e poco più di quel valore per l’Italia. Solo la Polonia supera la soglia delle 600 risposte. Il nostro “vento di destra” vale il 45% di chi decide di esprimere una scelta, il 22,5% del totale degli intervistati.


La rilevazione contiene anche una tabella[3] collaterale di straordinario interesse, qui riportata. Alla domanda “Do you think your country is on the right path or the wrong path?”, “Pensa che il suo Paese sia sulla strada giusta o su quella sbagliata?”, la risposta per l’Italia è 28% per “strada giusta”, 53% per “strada sbagliata”, 17% non so. Non è che per gli altri paesi sia meglio – tranne la Polonia che recentemente ha registrato una netta svolta europeista, abbandonando lo schieramento illiberale di destra – ma guardiamo a noi. Un dato pesante: il 53% che indica “strada sbagliata” sul totale del campione, che è rappresentativo di tutto il corpo elettorale, vale esattamente il doppio della quota che ha votato per il governo. Fossi Meloni avrei un gran mal di testa e proverei ad ascoltare chi parla con profonda competenza di temi difficili, come recentemente ha fatto il Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta.


Inflazione e salari secondo Bankitalia

Come mai proprio Panetta? Nel sondaggio di Portland Communications le preoccupazioni degli italiani sono: per il 50% (48% per tutte e 5 le nazioni), il costo della vita; per il 40% la sanità (27% per tutti); l’immigrazione è indicata dal 27% (inferiore al 32% complessivo); la sicurezza dal 21% (18%); non trascurabile la preoccupazione per il cambiamento climatico, indicata dal 28% (21%); l’effetto dell’intelligenza artificiale sulla società è considerato invece solo dal 6% dei rispondenti italiani (4% per il totale). La domanda consente risposte multiple, per cui la somma delle risposte supera 100.



Torniamo al Governatore della Banca d’Italia: parlando pochi giorni fa al Forex,[4] ha risposto proprio a quel 50% che esprime la preoccupazione per il costo della vita, indicando che c’è ampio spazio per aumentare i salari senza rischiare l’inflazione. La documentazione è ineccepibile: nel testo preparato per l’incontro[5] troviamo un vero e proprio saggio di politica economica. Importante il commento alla figura sull’inflazione, riportata anche qui:

 (…) il timore che l'inflazione potesse smettere di scendere dopo il rapido calo iniziale – il problema "dell'ultimo miglio" – appare oramai ingiustificato: l'inflazione sta diminuendo a una velocità pari o superiore a quella a cui era aumentata.

Poco dopo, con riferimento alla figura su occupazione e salari orari:

 (…) con pressioni inflazionistiche che volgono al ribasso e profitti delle imprese elevati, un qualche recupero del potere d'acquisto dei salari, dopo le perdite subite, è fisiologico e potrà sostenere i consumi e la ripresa dell’economia.



Un recupero, si può interpretare, anche in termini reali, oltre l’inflazione, non solo per la presenza di profitti elevati, ma anche – come annota il Governatore – per via della riduzione degli altri costi che è “in atto da mesi”: energia e prodotti intermedi dal mercato internazionale.


L'incontro "segreto" Landini-Conte

Una presa di posizione, quella di Panetta, molto importante in un paese distratto da polemiche a tutto campo e in ogni direzione, tanto da mettere in secondo o terzo piano i problemi economici delle famiglie. Forse ha indirettamente sollecitato anche Maurizio Landini e Giuseppe Conte che si sono incontrati segretamente per tre ore domenica mattina. Se si sono incontrati segretamente, come facciamo a saperlo? Mentre il segretario generale della CGIL entrava, verso le 11, nel palazzo dove si trova lo studio privato dell’ex presidente del consiglio, nei pressi di Montecitorio, il giornalista della Stampa era lì per caso e poi sempre per caso era anche lì alle 14 quando Landini è uscito. Ecco un altro gran mal di testa in arrivo, questa volta per la segretaria del Pd Elly Schlein.

Tanti, tantissimi i problemi ed è tutto questione di tempo per le decisioni e per gli interventi. Il nostro piccolo baccelliere[6] di musica, che conclude ogni puntura di spillo, ci ricorda che Jannacci, che se ne intendeva, diceva “chi non sa andare a tempo, prego andare”. Il metronomo, la misura dell’andare a tempo, viene dalle percussioni. Tamburi, piatti, grancasse, li vediamo nelle bande e nelle orchestre e in quell’orchestra di ritmi che è la batteria. Oltre al ritmo, però, le percussioni possono produrre melodie.

Il vibrafono, la marimba, lo xilofono e perfino il triangolo sono lì a dimostrare come anche le percussioni possano, e in qualche caso debbano, essere intonate. Gli economisti sono in genere percepiti alla stregua del metronomo. Con la loro aritmetica severità ci dicono quando sbagliamo. Il governatore Panetta ha auspicato un aumento dei salari. Ha dimostrato che, andando a tempo si può suonare una melodia insolita, rigorosa e attraente. Giusta, in una parola. Sembra di ascoltare il bellissimo duetto fra Bobby Hutcherson e Herbie Hancock, Minuit aux Champs Elyseès, toccante momento[7] della colonna sonora di Round midnight. È auspicabile che chi ha l’ambizione di difendere i lavoratori abbia consapevolezza (finalmente) di tutto ciò.


Note


[2] A https://portland-communications.com/survey-archive/, sub 12th February 2024 si legge: 5,124 adults from five EU countries – France, Italy, Netherlands, Poland, and Germany. Each country was weighted to their own nationally and politically representative criteria.

[4] 30° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Genova da ASSIOM FOREX, https://www.bancaditalia.it/media/notizia/il-governatore-fabio-panetta-al-30-congresso-assiom-forex/ 

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