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Giancarlo Rapetti

Povera Italia! Politica al ribasso tra Governo e Opposizioni

di Giancarlo Rapetti


“Meno male che (questa) opposizione c’è”. La parafrasi dell’inno forzista in onore dell’allora leader carismatico potrebbe essere il gradevole sottofondo dei pensieri lieti di Giorgia Meloni e dei suoi parenti e amici al potere oggi in Italia.

Vediamo alcuni aspetti dell’attuale situazione della politica e del paese. Il Governo batte con la sua propaganda su due temi: la politica estera e l’economia. Due temi centrali, s’intende. Vediamo tuttavia di esaminarli con un po’ di disincanto. In politica estera il Governo si dichiara, come tutti quelli che l’hanno preceduto, atlantista ed europeista. Ma questo sembra il “vestito dell’Imperatore” dei sarti truffatori della favola di Andersen: l’Italia sostiene l’Ucraina, ma fornisce armi in misura assai ridotta rispetto ai partners, e in più con il divieto di usarle in territorio russo (che equivale al divieto di usarle tout court). L’Italia sostiene Israele e il suo diritto a difendersi, ma non fornisce più armi dal 7 ottobre 2023, cioè nel momento di maggior bisogno e tiene posizioni ambigue sulla soluzione politica del conflitto in Medio Oriente. L’Italia dichiara di partecipare alla difesa dei traffici commerciali nel Mar Rosso, ma lascia ad Americani e Inglesi il compito di colpire gli Houthi.

Ad onor del vero, va riconosciuto che l’atteggiamento dell’attuale Governo si inserisce in una linea di continuità: è almeno dai tempi di Francesco Crispi che la politica estera italiana può essere definita, con un eufemismo, ambigua. Quanto all’Europa, non ci vuole troppo acume per rilevare la concezione condominiale che l’attuale Governo ha delle istituzioni europee: un tavolo di concertazione, in cui strappare concessioni, accanto all’allergia per ogni forma di potere sovranazionale. La negazione stessa dell’idea europea che unì i suoi padri fondatori.

Sull’economia, il discorso è più complesso. E’ vero che l’attuale situazione economica, pur con tutte le sue contraddizioni, è la migliore da qualche anno a questa parte, anche se l’enfasi propagandistica fa torto alla realtà. Che l’occupazione abbia raggiunto il massimo dai tempi di Garibaldi è indubbiamente vero, e non potrebbe essere diversamente, visto che la popolazione nel frattempo è più che raddoppiata. Resta che effettivamente siamo al massimo storico. E’ merito del Governo? No. Come sempre, le curve temporali dei governi e quelle dell’economia hanno andamenti indipendenti. Gli effetti delle misure politiche sull’economia non sono immediate, si distribuiscono nel tempo, sul medio e lungo periodo, e contano meno delle congiunture economiche internazionali. Tra le altre cose, oggi la crescita dell’occupazione è legata al rimbalzo post-Covid e ad una cosa che nel tempo penalizzerà il sistema: i bassi salari fanno sì che convenga assumere anziché investire in tecnologia per aumentare la produttività. E se la produttività non aumenta, il sistema non si evolverà, i salari resteranno bassi e il Prodotto Interno Lordo, come già accade, non crescerà. Non crescerà nemmeno il gettito fiscale, e i servizi pubblici collasseranno. Si tratta di argomenti complicati, su cui ci sono autorevoli opinioni discordanti.

I provvedimenti di governo, invece, producono effetti in tempi brevi in tema di ordine e sicurezza e di funzionamento dei servizi pubblici. E qui si adatta perfettamente la canzoncina parafrasata all’inizio. Sui due temi, il naufragio del Governo è totale, ma, grazie alle opposizioni, sopravvive brillantemente alla propria disfatta, anzi ne trae ulteriore vantaggio. Facciamo solo due esempi, per brevità. Il Governo ha deciso di costruire due CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio) in Albania. Si tratta di strutture gestite da personale italiano, soggette alla giurisdizione italiana, da cui le persone ospitate possono uscire solo verso il paese di rimpatrio o verso l’Italia. L’Albania non prende in carico alcun migrante.

Ci sono differenze pratiche tra questi centri o gli analoghi centri in Italia? Nessuna, tranne il costo, che ovviamente in Albania è molto più alto. Un evidente spreco di denaro pubblico a scopo di propaganda, per suggerire al pubblico distratto che il problema migranti viene scaricato sull’Albania. Il che è del tutto falso. Invece di concentrare le critiche su questo aspetto, il tiro dell’opposizione si è spostato sulla questione dei “paesi sicuri” (che non cambia in nulla se riferita ai CPR in Italia): così il pubblico percepisce che la sinistra è contraria ai rimpatri, mentre la destra poverina li vorrebbe fare, ma le toghe rosse glielo impediscono. Sbagliare un rigore e trasformarlo in autogol: ci vuole del talento.

Il Capodanno milanese in piazza Duomo (solo l’ultimo di una serie di episodi) ha evidenziato un serio problema di ordine pubblico (e forse anche di sicurezza nazionale): anche da noi si vanno ricreando situazioni che speravamo lontane, confinate alle cronache di Londra, di Parigi, di Colonia o di Berlino. Gruppi, o bande che dir si voglia, di giovani violenti, in prevalenza immigrati, spesso di seconda generazione, appartenenti a culture fortemente identitarie, sfidano l’ordine costituito e impongono i propri comportamenti e i propri “valori” ad una società stanca, relativista e impreparata.

Aggressioni sessuali, rapine e attacchi alle forze dell’ordine sono le manifestazioni prevalenti. Fenomeni in crescita, come i reati, e la percezione di insicurezza dei comuni cittadini. Qui si arriva al paradosso. La destra al governo tuona: che dice la sinistra di fronte a queste gravi cose? Perfino un signore definito dai media “il rappresentante di Musk in Italia”, ha commentato: “che c’entra quello che dice la sinistra? Ci siete voi al governo”. Resta il fatto che la sinistra tace davvero o lamenta eccessi repressivi, che, ahimè, non ci sono. E la palla in tribuna del Governo funziona.

Qual è la conclusione di quanto sommariamente esposto? Al di là dei propri meriti, e nonostante i propri demeriti, il Governo (“meno male che questa opposizione c’è”) procede con il vento in poppa, e Giorgia Meloni può dormire sonni tranquilli sognando fiamme tricolori sullo sfondo blu di Mar-a-Lago. Gli incubi sono per i cittadini italiani.


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