Polemica in Piemonte sui fondi per l'80^ della Liberazione
Aggiornamento: 6 giorni fa
L'intervento di Domenico Ravetti, presidente Comitato Resistenza e Costituzione
Il vice presidente consiglio regionale del Piemonte e presidente Comitato Resistenza e Costituzione Domenico Ravetti (Pd) ha denunciato oggi, 23 gennaio, un taglio del 10 per cento alle risorse che la Regione dedica agli Istituti storici piemontesi della Resistenza. In una sua nota, Ravetti auspica che la Giunta regionale di centro destra presieduta da Alberto Cirio faccia marcia indietro, "coerentemente con gli impegni presi dallo stesso presidente", per non penalizzare l'80^ anniversario della Liberazione.
Il contenzioso sollevato dal consigliere del Pd si rifà alle tabelle illustrate dall'assessore Chiarelli in VI commissione, da cui risulta un taglio di circa 25 mila euro sui 250mila inseriti nei due capitoli dedicati agli Istituti storici della resistenza. Peraltro, commenta ancora Ravetti, appare soltanto "un'illusione la promessa del finanziamento della legge 41/1985 sui monumenti partigiani".
E' una storia che arriva da lontano quella dei finanziamenti che direttamente o indirettamente sono collegati alla ricorrenza del 25 Aprile 1945 e che tende a coincidere con i governi di centro destra, dall'era di Berlusconi in avanti, sempre conditi da ricorrenti ed estese polemiche, come quella su una delle canzoni simbolo partigiane "Bella Ciao" e dalla partecipazione alla stessa festa.
Agli inizi del Duemila, fu il governo Berlusconi II a ventilare nella nuova finanziaria un taglio dei fondi all'Anpi in vista del 60^ anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Propositi dietro i quali era e rimane più che evidente la volontà di annacquare la memoria degli italiani sull'evento che nella lotta all'invasore germanico ha distinto nettamente i veri patrioti dai complici dei nazisti, chi ha combattuto dalla parte giusta da chi non ha esitato a condividere le peggiori nefandezze, stragi, fucilazioni, torture, rappresaglie, deportazione degli ebrei. La pietra dello "scandalo" è sempre la stessa: i finanziamenti. Soltanto nel 2023, il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo denunciò il clima di intimidazione, infarcito di insulti, di aggressioni verbali e non, scatenato attorno alle risorse statali, alimentato e sostenuto anche da accuse di odio politico lanciate da un'organizzazione di estrema destra. Accuse rispedite al mittente, ricordando il ruolo dell'associazione partigiani d'Italia nella tutela della memoria storica e dei valori costituzionali.
Tra l'altro, lunedì scorso, il Consiglio comunale del Comune di Torino ha approvato la mozione sull'uso gratuito degli spazi del Polo del '900 da parte delle associazioni ex partigiane, ex perseguitati politici, ex deportati ed ex Combattenti.
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