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"Piano casa": iniziativa dei gruppi di maggioranza a Torino

Aggiornamento: 25 feb


A Torino i giovani di età compresa tra 0 e 14 anni sono 97.048, pari all’11,9% della popolazione totale, mentre i residenti con più di 65 anni sono 212.208 e rappresentano poco più di un quarto del totale (26,3%); in sostanza, ci sono 226,8 anziani ogni 100 giovani. Poche cifre per arrivare al cuore del problema che attraversa la metropoli: l'emergenza casa che si riflette sulle persone più fragili, in particolare sulla popolazione anziana, sulle famiglie monoreddito e le persone sole (che rappresentano il 47,6% dei nuclei familiari torinesi), categorie le ultime che faticano a sostenere il peso degli affitti, mentre il patrimonio di edilizia residenziale pubblica (ERP) rimane carente di manutenzione e spesso inutilizzabile. 

Da qui la delibera presentata oggi nella Sala delle Colonne del Municipio di Torino dall'impegnativo titolo: “Piano dell’abitare per lo sviluppo della Città di Torino”.

Promotori dell'iniziativa, che si propone come obiettivo qualificante la stima dello stato di utilizzo del patrimonio urbano e la conoscenza degli spazi vuoti in città (nel contesto del nuovo Piano Regolatore Generale) per garantire a tutti i cittadini un accesso equo, sostenibile e dignitoso alla casa, sono i gruppi consigliari di maggioranza, dal Pd a Sinistra Ecologista, dai Moderati ad Alleanza dei democratici-DEMOS e a Torino Domani, quest'ultima rappresentata da Tiziana Ciampolini.

Per stessa ammissione dei gruppi, la situazione nel capoluogo piemontese è critica. Da qui l'esigenza di affrontare con urgenza, come ha sottolineato il capogruppo del Pd Claudio Cerrato, "le criticità del mercato immobiliare torinese, caratterizzato da affitti in costante aumento, alloggi sfitti inutilizzati e un’edilizia pubblica priva di risorse adeguate". Urgenza che passa dalla valutazione dell'esistente e dalla necessità, come ha detto Elena Apollonio, capogruppo di Demos, di studiare "nuove forme di abitazione solidale, di domiciliarità e coabitazione solidale per facilitare la creazione di comunità intergenerazionali in cui si creino ambienti in cui anziani e giovani possano condividere esperienze e supportarsi reciprocamente; non ultimo di facilitare il riconoscimento e l’introduzione di nuove forme di residenzialità condivisa attraverso l’adeguamento del Piano Regolatore Generale (PRG) e del Regolamento Edilizio (RE)".

Per i gruppi di maggioranza, il Piano dell’Abitare non è una semplice dichiarazione di intenti, ma una strategia politica chiara per contrastare la speculazione immobiliare e garantire il diritto alla casa e sviluppare Torino attraverso una gamma di misure chiave: in primis, il sostegno agli affitti e il rilancio dell’agenzia Lo.C.A.Re., con incentivi per proprietari e inquilini e una comunicazione più efficace sulle opportunità disponibili, e un aumento dei fondi per la manutenzione delle case popolari.

L’efficacia di queste misure, è stato ancora detto, passa dall’istituzione di una cabina di regia permanente con rappresentanti del Comune, delle associazioni di inquilini, dei sindacati, del terzo settore e delle istituzioni universitarie, per monitorare le politiche abitative e intervenire con soluzioni concrete.

Sottotraccia l'iniziativa evidenzia anche la ricerca di uno spazio di manovra politica dei gruppi maggioranza finalizzato a raccordarsi con la Giunta Lo Russo, di cui probabilmente si avverte un livello elevato di decisionismo (e protagonismo) che riduce al minimo il confronto in Consiglio comunale. Problema antico che si ripropone ad ogni consiliatura dalla riforma dell'elezione diretta del sindaco, lasciando per strada a volte o spesso, secondo l'angolo di osservazione, frustrazioni e mortificazioni in Sala Rossa.



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