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Osservando i nostri tempi

Domenico Cravero

Adolescenza alla ricerca dell'iniziazione

di Domenico Cravero


Da sempre, l’adolescenza è il tempo del “passaggio”: si abbandona una condizione, l’infanzia, i cui favori e privilegi d’improvviso perdono incanto e valore. Si lascia un luogo sicuro e protetto, e ci si avventura nell’ignoto. È una seconda nascita.

L’adolescenza oggi però ha perso i riti di iniziazione e di riconoscimento. Il giovane entra nella “comunità” dei pari, non nella società degli adulti, dalla quale anzi è di fatto escluso. La fatica insostenibile della nuova giovinezza è crescere senza iniziazione, vivere senza riconoscimento. La società dell’individualismo non sa più celebrare collettivamente l’entrata nella condizione adulta o se ne appropria indebitamente, eliminando le età.

Le epoche storiche precedenti avevano un ricco catalogo di feste e appuntamenti con il compito di riconoscere, identificare, sostenere il travaglio di un lavoro mentale certamente difficile. Attraverso il superamento di queste soglie, il giovane riconosceva il suo posto nella società, realizzava la sua vocazione. L'entrata nel mondo del lavoro, il raggiungimento di un titolo di studio, la separazione dalla famiglia, il fidanzamento, le convinzioni socio-politiche… erano considerate prove di maturità.

Una proposta capace di cogliere tutta la novità e la ricchezza dell’evoluzione dei costumi giovanili può fare riferimento al concetto ancora attuale di “dramma sociale”, come Victor Turner l’ha inteso anni fa. I drammi trasformano i vissuti in comportamenti, il dissenso in cittadinanza attiva, il malessere in comunicazione, la delusione in partecipazione.

L’attuale dramma rappresentato nelle strade e nelle piazze, nelle famiglie e nelle scuole, nelle aule parlamentari e nelle manifestazioni di protesta, non è una rivolta per contestare e abbattere sistemi di potere. È in atto qualcosa di più radicale e riguarda la concezione stessa della vita individuale e collettiva.

Le declinazioni dell’identità di genere, i movimenti ecologisti e per la qualità della vita, la spiritualità olistica e cosmica, la cultura digitale scardinano le precedenti certezze e rendono necessaria la produzione di nuovi significati e di nuovi valori.

Nella comunicazione sociale, gli adolescenti sono per lo più descritti come marginali, invisibili o assenti nei processi storici e culturali della società, apolitici e disimpegnati. Le nuove generazioni in realtà sono attive e capaci di contributi originali. Sanno reagire in termini efficaci all'evoluzione dei tempi, stanno inventando, come le generazioni precedenti, forme inedite d’umanità. Sanno esprimere in molti campi, grandiose risorse di autoefficacia, sperimentano, cioè, soluzioni originali ai compiti dello sviluppo.

Non tutti gli adolescenti, per esempio, sono schiavi del marchio e vittime della pressione commerciale. Un numero rilevante di essi reagisce all'omologazione, non solo con la spontaneità della propria creatività, ma anche spendendo energie e tempo in servizi e attività a favore degli altri. A confronto della società degli adulti, gerarchizzata e burocratica, la maggioranza degli adolescenti ha creato uno stile di convivenza non centrato sulla figura del leader ma sul confronto di parità.

All’aggressività della competizione, gli adolescenti rispondono mostrandosi per lo più pacifici e collaborativi. Gli adolescenti di oggi stanno insieme, come ragazze e ragazzi, in modi diversi dal passato. La sessualità conosce venature nuove di affettività e di tenerezza e non è solo questione di fluidità di genere. Nella socializzazione tra pari, nella libera e spontanea sperimentazione del corpo, apparentemente fuori dalle grandi ideologie, nella scelta “politica” del disimpegno politico, le nuove generazioni mettono in scena il loro dramma.

Le forme del sentire, del desiderare, del fantasticare trasmettono i valori del cuore, che mediante la riflessione, attribuiscono nuovi significati alla realtà e la aprono al futuro. La nuova educazione e il recupero dell’autorevolezza adulta possono partire di qui.

 
 
 

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