Nuovo attacco suicida dell’Is-K a Kabul
di Germana Tappero Merlo |
Ancora tensione e morti a Kabul. Mentre i talebani con Haqqani, ministro degli interni, premiano con denaro i famigliari dei kamikaze che uccisero il massimo dei soldati occidentali, durante il ventennio, definendoli “martiri ed eroi”, questa mattina nella capitale afghana un altro kamikaze, di cui si ipotizza l’appartenenza a IS-K, si è fatto saltare in aria, uccidendo 2 talebani a un posto di blocco. Ennesima dimostrazione che il terrorismo è semplicemente tattica e il “terrorista” è solo e sempre un giudizio di parte.
La decisione di premiare chi si fece esplodere contro i soldati della coalizione internazionale evidenzia però anche divisioni fra falchi (Haqqani) e moderati all’interno del governo talebano. O se si vuole, è la contrapposizione fra chi esalta il jihad panislamista, ricorrendo alla idealizzazione dei suoi protagonisti durante i decenni di presenza militare occidentale con il fine ultimo di saldare un’unità nazionale, e chi invece cerca di governare un paese e farsi riconoscere internazionalmente. Al di là delle sorti del governo talebano e delle sue capacità di resistenza alle divisioni, il clima per i prossimi mesi non promette tuttavia nulla di buono per l’Afganistan e il suo popolo.
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