top of page
La Porta di Vetro

Morte Ramy: la protesta degenera in violenza anche a Torino

Aggiornamento: 5 minuti fa


Serata di guerriglia ieri a Torino tra forze dell'ordine e centinaia di manifestanti scese in piazza per ricordare la morte di Ramy Elgaml, il diciannovenne di origine egiziana vittima di un incidente stradale a Milano il 24 novembre scorso, durante un inseguimento dei carabinieri. Ramy era a bordo di uno scooter guidato da un ventiduenne tunisino.

La manifestazione, però, che si è concentrata a Porta Palazzo, è presto degenerata in scontro fisico con carabinieri e polizia sotto l'emozione collettiva per alcuni video diffusi via social. Video che descrivono l'azione delle forze dell'ordine in via Ripamonti, alle quattro del mattino. Secondo la cronaca degli avvenimenti, un gruppo di autonomi - ignorando l'appello del padre di Ramy, Yehia Elgaml, contrario a qualunque forma di protesta violenta - ha rivolto l'aggressività prima contro il commissariato di polizia di Porta Palatina e, in seconda battuta, contro quello di Dora Vanchiglia.


La solidarietà di Lo Russo alle forze dell'ordine

Successivamente, il corteo si mosso verso la caserma dei carabinieri "Bergia" in piazza Carlina, dove si è improvvisato un lancio di bombe carte, petardi, fumogeni e bottiglie. Un'assalto cui è corrisposta la risposta di lacrimogeni per disperdere i manifestanti.

L'episodio, com'era prevedibile, ha provocato l'ennesimo strascico di polemiche che in Sala Rossa vede confrontarsi centro sinistra e centro destra, in un vortice di parole che pur nella buona fede del contraddittorio finora non ha prodotto risultato alcuno, se non "materiale" di propaganda elettoralistico ad orologeria.

Ritornando sugli scontri, in una nota il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, ha stigmatizzato l'accaduto e la piega della violenza che ne è derivata. E nell'esprimere la sua piena solidarietà e vicinanza al personale delle forze dell'ordine, il primo cittadino ha ricordato che "la violenza non ha nulla a che vedere con il diritto di manifestare pacificamente", strada sempre da percorrere per fare chiarezza oggi sulla morte del giovane Ramy.


Le dichiarazioni di Chiorino e Pentenero

Riprovazione per l'uso della violenza e solidarietà a polizia e carabinieri è arrivata dalla vice presidente della Regione Piemonte Elena Chiorino, Fratelli d'Italia, che in una nota ha auspicato che "le istituzioni e la politica si schierino compatte e senza alcuna esitazione dalla parte di chi indossa una divisa".

Posizione condivisa dai banchi del Consiglio regionale del Piemonte dalla capogruppo Pd a Palazzo Lascaris Gianna Pentenero che ha voluto sottolineare il distinguo che divide il centro sinistra dalla maggioranza in Regione e al Governo di centro destra, cioè che il rifiuto della violenza tout court e la solidarietà alle forze dell'ordine e a quanti sono stati feriti in piazza, sia sempre accompagnato dalla ricerca del dialogo per comprendere le ragioni del malessere sociale che sta attraversando il paese. Di qui, afferma Pentenero, l'urgenza di trovare soluzioni a un problema sicuramente complesso e difficile per non cadere nella trappola del muro contro muro. Per superare i muri, conclude Pentenero, non vi è che un'unica strada: individuare chi ha la credibilità per parlare con i giovani e di trasformare la loro rabbia in una risorsa finalizzata al dialogo.

6 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentarios


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

bottom of page