Lo Russo: "Salviamo Mirafiori. Mobilitazione immediata di Regione ed enti locali"
Aggiornamento: 13 ott
di Pierino Crema*
Ieri, 11 ottobre, si è tenuta nella terza commissione del Consiglio Comunale un'informativa del Sindaco Stefano Lo Russo che evocava d'istinto ciò che nello stesso momento avveniva a Roma, in Parlamento, con l'audizione dell'Ad di Stellantis Carlos Tavares[1]. Infatti, il titolo "Situazione Stellantis, dell'indotto ed eventuale presenza di un secondo produttore nel nostro territorio" definiva il perimetro del filo conduttore dell'incontro, su cui si è coniugato un recente report del Politecnico su “Elettrificazione dei trasporti su strada in Italia: stato dell’arte e prospettive”. Insomma, da più angoli d'osservazione, l'ambizione è stata quella di offrire un quadro dettagliato in Italia dello stato della rete distributiva di energia elettrica e dei punti di ricarica, indispensabili per attuare la transizione ecologica e attuare quanto previsto dalle norme Ue in merito al superamento del motore termico entro il 2035.
Il sindaco ha illustrato in termini sintetici il rapporto, mentre nel merito del secondo produttore ha ribadito che ben venga chi vuole investire nel nostro territorio a patto che i soldi pubblici seguano precisi impegni. Diversa è invece la necessità di risorse pubbliche per un piano industriale che non può che essere nazionale ed avere al centro la produzione automobilistica, a partire dalle risorse necessarie a creare l’infrastruttura per passare all’elettrico o ad altre forme di trazione. Il PNRR stanzia 741 milioni per l’installazione di infrastrutture per la ricarica elettrica da completarsi entro il 2026, a fronte di un fabbisogno stimato nei prossimi 6 anni di 3-4 miliardi di euro.
La questione della salvezza dello stabilimento di Mirafiori si colloca poi in un quadro generale non positivo: gli investimenti necessari per lo sviluppo dell’elettrico ci sono solo in parte e non esiste un piano industriale nazionale; più che incentivare chi acquista, bisogna pensare a incentivare chi produce nel nostro territorio perché solo così si creano opportunità di lavoro di crescita e di sviluppo.
Nella replica agli interventi, in particolare delle opposizioni, Lo Russo ha poi affrontato il tema della produzione di auto negli stabilimenti italiani di Stellantis e la quantità di export di quanto prodotto. Le auto prodotte in Italia sono destinate per la maggior parte all’export: si passa dal 94% delle auto prodotte a Mirafiori al 28% di quelle di Pomigliano (dove si produce la Panda). Dopodiché ha rimarcato che in Europa c’è una sovrapproduzione di auto che riguarda non solo il gruppo Stellantis. Lo stesso piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), a fronte di un parco circolante attuale di 40,9 milioni di veicoli, prevede una riduzione degli stessi da qui al 2030 a 37 milioni.
Il passaggio politico più rilevante è avvenuto alla conclusione dei lavori, quando il sindaco ha annunciato la volontà di promuovere una iniziativa con Regione, Enti Locali del Torinese, laddove sono presenti l’indotto auto, sindacati, parti sociali e , se disponibile, anche con il Ministro competente. Il fine ultimo è quello di lanciare insieme con un messaggio forte a Stellantis e al Governo per costruire un volano di idee e progetti che valorizzino le competenze manifatturiere e l’automotive del nostro territorio, e provino a far diventare "Mirafiori" una questione nazionale. Sul piano personale, ritengo importante questa proposta, che dovrebbe vedere anche l’adesione dei parlamentari piemontesi, al di là degli schieramenti politici.
Meno di un mese fa, il 18 settembre, durante un’audizione, i sei sindacati metalmeccanici presenti a Mirafiori e nell’indotto ci hanno chiesto di superare le contrapposizioni politiche, alla stessa stregua del movimento sindacale nel suo insieme, per dare una forte scossa al Paese: senza un intervento urgente, anche a livello nazionale, ed una maggiore assunzione di responsabilità da parte di Stellantis, il destino di Mirafiori è segnato e con la chiusura dello stabilimento, l'intero settore rischia un drastico ridimensionamento. E si parla, fino a prova contraria, di un settore che è ancora trainante nel nostro territorio e nella Regione Piemonte. Bene ha fatto il sindaco Lo Russo ad accogliere l'appello. Spero che velocemente tutti diano la loro disponibilità per poter così avviare un percorso che potrebbe essere virtuoso.
*Consigliere comunale Pd, Presidente Commissione Commercio e Lavoro Comune di Torino
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