"Libertà, libertà, libertà per l'Iran"
Una sola frase - "libertà, libertà, libertà per l'Iran", scandita in italiano e in farsi, la lingua degli iraniani, ha accompagnato il sentimento di quanti si sono radunati nel pomeriggio di oggi, 1° ottobre, alla manifestazione in piazza Carignano a Torino, promossa dall'Associazione Iran libero e democratico, per sostenere la rivolta contro la dittatura clericale degli ayatollah che opprime da oltre quarant'anni il Paese. Alla manifestazione di solidarietà hanno partecipato alcune centinaia di persone. Da settimane, la protesta degli iraniani con in testa donne e giovani prosegue senza soste e senza paura della repressione delle forze di sicurezza.
È una sfida che viene portata al regime in nome della democrazia e che ha assunto come simboli coloro che sono caduti sotto i colpi della repressione e il nome e il volto di Mahsa Amini, la ventiduenne fermata a metà settembre dalla polizia morale per il velo malmesso e poi picchiata a morte per punizione e come monito a possibili emulazioni. Un calcolo fuori posto e oramai fuori tempo massimo quello del potere clericale che ha, all'opposto, scatenato manifestazioni e proteste anche con scontri a fuoco in tutte le provincie iraniane, ultima quella di ieri a Zahedan, la città nel sudest dell'Iran, al confine col Pakistan, capoluogo della provincia del Sistan Balochistan, la cui stazione di polizia è stata presa d'assalto. Secondo Amnesty Internazional, la reazione della polizia avrebbe provocato almeo quaranta vittime.
Intanto, il regime ha accentuato la presa sulle opposizioni e il controllo sul territorio, estendendo il suo braccio repressivo anche sugli stranieri presenti in Iran accusati dal presidente iraniano Ebrahim Raisi di fomentare la rivolta per far cadere la Repubblica Islamica. Parole cui sono seguite immediate iniziative condotte dai servizi segreti con l'arresto di nove persone, stranieri provenienti da Germania, Polonia, Italia, Francia, Paesi Bassi, Svezia e altri Paesi, bloccati - sostiene l'intelligente iraniana - nei luoghi delle proteste.
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