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La partecipazione politica discende la penisola: l'esperienza di Mazara del Vallo

Aggiornamento: 13 nov 2024

di Tiziana Ciampolini



Un fine settimana passato di grande fermento per Mazara del Vallo, città di mare e di incontro di più culture nel Trapanese. Da venerdì a domenica scorsi, infatti, i cittadini hanno vissuto "Cumulè", il primo festival per la Partecipazione[1], una tre giorni di talk, musica, cibo e svago nel giardino dell'Emiro. Tramite Cumulè, hanno spiegato gli organizzatori, si vuole riflettere sui processi trasformativi dei territori e su quelli sotto il profilo della democrazia partecipata e della partecipazione civica come modello amministrativo. Al "talk3" dal titolo La partecipazione che attraversa lo Stivale ha partecipato (su delega del sindaco di Torino Stefano Lo Russo) anche la consigliera comunale Tiziana Ciampolini. Le sue osservazioni sull'evento.


Uno dei più convinti fautori delle iniziative sulla Partecipazione democratica è l'assessore alla Coesione sociale di Mazara del Vallo, Gianfranco Casale. Ed è stato proprio lui a chiedere all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Lo Russo un confronto sul tema in virtù dell'alta considerazione di cui gode Torino sulle pratiche di partecipazione amministrativa. Torino, infatti, è considerata un modello. In particolare, sul tema dell’Accountability Sociale, oggetto della mia mozione di accompagnamento al DUP (Documento unico di programmazione) approvata dal Consiglio Comunale nel dicembre dello scorso anno. Di qui la delega a rappresentare la città.

Ai membri intervenuti ho parlato del concetto di accountability sociale che è quello che ha colpito di più l’assessore Casale  (a cui è stata segnalata la mozione dal Forum Diseguaglianze e Diversità). L’accountability sociale (cfr. nome infelice, occorre trovare una forma italiana sintetica per esprimere il suo significato) è alla base del diritto e del dovere di esercitare contemporaneamente tre principi fondamentali per il governo della cosa pubblica: responsabilità, trasparenza, partecipazione. Responsabilità della buona gestione del proprio operato, in coerenza con gli obblighi e gli impegni presi. Trasparenza  come possibilità offerta a chiunque di reperire informazioni e dati per verificare quanto detto e fatto dalle istituzioni.  Partecipazione come attenzione affinché tutte le decisioni siano tanto più efficaci quanto più maturate attraverso un percorso comune e condiviso, che valorizzi la possibilità delle persone di potersi esprimere e di giocare un ruolo attivo nell’influenzare, monitorare e valutare le azioni che hanno impatto sulla collettività. 

Durante l’incontro l’assessore Casale ha affermato: “qui a Mazara, stiamo cercando di inserire nel quadro amministrativo tutti gli strumenti che permettano sussidiarietà orizzontale e circolare, seguendo tre capisaldi: coinvolgere giovani (non a caso, le Consulte di quartiere sono aperte al voto anche dei sedicenni), cittadini e cittadine straniere (Mazara è una città interculturale, con una grande comunità tunisina che partecipa ai processi di democrazia partecipata, ma ha anche tanti altri concittadini di nuova migrazione, dai subsahariani a cinesi, bengalesi, ecc.), garantire rappresentanza a entrambi i generi. Seguiamo i modelli partecipativi emiliani, abbiamo anche fatto formazione per cittadine e cittadini che volevano spendersi nelle consulte e nei patti di collaborazione. Certo, il processo è molto lento. Rendere la partecipazione civica sempre più visibile nelle nostre politiche comunali aiuta a dare impulso al cambiamento sociale delle nostre realtà”.   

Dopo aver incontrato il Consiglio, ho avuto modo di assistere allo start up di Cumulè, il cui simbolo è un mulo, in una emozione collettiva circolare e coinvolgente, il cui denominatore comune è la sensazione di un'assenza di spazi di confronto politico autentico, dove parlare liberamente, dove incaponirsi su temi, idee e teorie, dove anche litigare, su temi di sinistra.

A Cumulè, nessuno si chiama più compagno, ma si è contagiati dalle facce di chi è felice di essere lì e dall’entusiasmo dei giovani del Gruppo Civico Partecipazione Politica. Al Festival, i mazaresi hanno ascoltato il deputato Peppe Provenzano che, insieme alla Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani, ha parlato di Sud e di giovani che emigrano, e di come e perché farli restare. Hanno ascoltato Clelia Bartoli, giurista dell’Università di Palermo, autrice del saggio Indagine a Ballarò, che ha raccontato come con un gruppo di studenti, associazioni e il Vescovo di Palermo, hanno proposto e vista approvare dalla Regione la prima legge regionale contro il crack; hanno pianto dopo il racconto di Vincenzo Zavatteri, fratello di Giulio ucciso proprio dal crack, ma soprattutto dalla mancanza di servizi efficaci; hanno ascoltato dal Presidio della Valle del Simeto che si è opposto alla costruzione di un inceneritore sulle rive del fiume, come si fa a tutelare un territorio attraverso dei patti collaborativi; hanno ascoltato la deputata regionale Valentina Chinnici, parlare di accoglienza con  Mediterranea SavingHumans e col deputato regionale Nuccio Di Paola. 

Dal palco di Cumalè tutti coloro che sono intervenuti hanno lanciato un messaggio forte ai mazaresi: uscite dai social e dagli smartphone, parlate, dite la vostra, ascoltate, arrabbiatevi, riprendetevi la politica e inventate nuovi spazi in cui la politica radicarsi perché stiamo facendo la fine della rana bollita dentro questa svolta autoritaria che sta invadendo il Paese, mentre noi rimaniamo annichiliti e sonnolenti.


Note

[1] L'impegno del Comune di Mazara del Vallo (50 mila abitanti) arriva da lontano. Il primo passo è stato impresso nel 2020 con l’istituzione dell’assessorato alla partecipazione, che prima non esisteva. Poi nel 2021 la modifica al Regolamento sulla partecipazione, datato 2018, con l’obiettivo dichiarato di estendere il diritto alla partecipazione a tutte le cittadine e i cittadini di Mazara. Dal 2022 ad oggi si sono mossi i primi passi per le Consulte di quartiere, la Consulta dei giovani, la Consulta dei migranti, vengono approvati i Patti di collaborazione. E a fine 2023 il Comune adotta la piattaforma di partecipazione Decidium,  software open source sviluppato dalla Municipalità di Barcellona nell’ambito di un progetto europeo per favorire la partecipazione democratica dal basso alle politiche pubbliche. 


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