L'EDITORIALE DELLA DOMENICA. "Non arrendiamoci: diamo respiro al desiderio di Pace"
di Beppe Reburdo*
Fissiamo nella mente un cifra e cerchiamo di non dimenticarla, quando si affronta il tema della pace e della guerra: sono 150 i miliardi di dollari all’anno per le spese militari, il 2,2 per cento del PIL mondiale, pari a 268 dollari a persona! Come si "redistribuisce" questo oceano di soldi? Soprattutto in guerre, naturalmente. Sono in atto almeno 40 guerre, quasi tutte oscurate o volutamente dimenticate dal sistema informativo e dalle pubbliche istituzioni nazionali e internazionali! Ogni guerra racchiude in sé manicheismo, propaganda unilaterale, isteria bellicosa, menzogna, produzione e uso di armi sempre più micidiali e mortali, errori e illusioni, imprevisti e tragiche sorprese, la criminalizzazione del popolo "nemico".
La guerra in Ucraina, che investe direttamente tutta l’Europa, si sta aggravando. All'invasione russa si risponde con livelli di armamenti sempre più alti. Intanto civili, militari di ambo le parti, il tessuto sociale, economico, etico, soccombono impietosamente. Più grave ancora è che l’Europa sia sempre più succube del disegno USA e NATO di mettere nettamente in discussione il ruolo globale della Russia usando l’Ucraina. Di fatto, l'intensificazione della guerra ci può portare al rischio di usare le armi nucleari e al debordare oltre le frontiere ucraine stesse.
Sicuramente c’è un invasore ed è la Russia, che va nettamente condannata. Vi sono però a monte problemi irrisolti, contesti storici e geopolitici che non debbono essere trascurati, ma adeguatamente affrontati. Inoltre la fine della "Guerra fredda" con lo scioglimento dell’URSS aveva portato alla verbale promessa occidentale che gli USA non avrebbero allargato i confini della NATO. Invece ci si è comportati all’opposto, iniziando una nuova è pericolosissima competizione. La Russia putiniana è l’autrice di questa guerra, lo è al termine di un processo di radicalizzazione reciproca. Però, come sempre c'è un però, è sarebbe miope occultarlo. Ci sono almeno tre guerre in corso: la continuazione della guerra interna all’Ucraina fra potere centrale e province separatiste, la guerra russo-ucraina e una guerra politico-economica internazionalizzata antirussa da parte degli USA.
La guerra ha integralisticamente fortificato l’identità interna del popolo ucraino e ha unificato l’Occidente, ma ha sempre più nettamente diviso le istituzioni dai loro popoli. Ecco perché è indispensabile il cessate il fuoco subito e l’apertura di negoziati. Questo non è tradimento e ignominia, ma l’unico modo per evitare ulteriori distruzioni e morti e bloccare l’estensione del conflitto con l’uso di armi nucleari. Anche in questo ci fa da guida e conforto la posizione netta di Papa Francesco contro ogni guerra e violenza che con quotidiano coraggio cristiano ricorda che "la guerra è un sacrilegio; smettiamo di alimentarla" - "bisogna creare la coscienza che continuare a spendere in armi sporca l’anima, sporca il cuore, sporca l’umanità. Sempre una guerra ti riporta all’indietro, sempre".
Una domanda si pone da subito: che fare? La strada è una grande mobilitazione per chiedere un ruolo di pace dell’Italia e della UE e sospendere l'invio di armi, se non si apre un'immediata trattativa. Il contesto però non può essere che il netto e fermo rifiuto della guerra per risolvere le controversie internazionali. Poniamoci anche la vera questione: riduzione delle spese e ricerca militari con processi di riconversione al civile Infatti il Pontefice è esplicito anche in questo: "Le spese militari sono uno scandalo. Quanto si spende per le armi è terribile".
*Già presidente dell’Associazione per la pace del Piemonte.
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