L'APPUNTAMENTO DI OGGI. "Ventotene, culla d'Europa" Cinema Massimo ore 20,30
Presentato al Parlamento Europeo di Bruxelles il 9 aprile scorso, il docufilm La voce di Ventotene”, regia di Stefano Di Polito, ha iniziato un Tour Nazionale e oggi, domenica 26 maggio, sotto l'egida dell'Associazione Piemonte Movie, sarà proiettato al Cinema Massimo di Torino. Tra l'altro, da aprile, grazie al progetto "Professione Documentario" del Glocal Film Festival, oltre 1.500 studenti hanno visto il docufilm e in queste settimane di vigilia del voto europee, sono numerose le sale, i circoli e le Associazioni che ne hanno richiesto la proiezione: un salutare salto in un lontano passato per riscoprire quelle voci di confinati politici che seppero immaginare l’Europa come luogo di pace e di convivenza civile e, soprattutto, come superamento del malefico concetto di nazionalismo.
La storia del confino di Ventotene per molti decenni è stata negata a causa della demolizione negli anni Settanta dei Cameroni che componevano la cittadella confinaria. Di questa pagina fondamentale per la storia d’Italia e d’Europa non ci sono più tracce fisiche, restano i fascicoli giudiziari, gli scritti dei confinati e i racconti degli anziani ventotenesi che ricordano il loro rapporto con i confinati politici. Recuperare questa pagina di storia nazionale ed europea, diventa urgente e significativo soprattutto oggi che viviamo ai confini di una nuova guerra mondiale.
Il documentario racconta il confino di Ventotene, dove furono esiliati tutti i principali oppositori del fascismo, da Sandro Pertini, a Camilla Ravera, a Umberto Terracini, a Giovanni Pesce, a Giuseppe Di Vittorio e ad Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Di nascosto dalle milizie fasciste seppero organizzare una biblioteca clandestina e dei corsi di formazione politica che li portarono a progettare la Liberazione dell'Italia e l'Europa Unita. Furono proprio Spinelli, Rossi e Colorni a scrivere sull'isola, nella primavera del 1941, l'importante documento “Per un'Europa libera e unita. Progetto di Manifesto” diventato noto come “Manifesto di Ventotene” che porrà le basi per l’unità europea.
A oltre ottant’anni da allora, il documentario ripercorre la storia attraverso le voci degli isolani, intrecciando le memorie dirette degli anziani con le riflessioni di Filomena Gargiulo, storica, e Fabio Masi, libraio di Ventotene e facendo recitare da chi vive oggi nell'isola le parole dei confinati politici, tratte dalle loro lettere e da alcuni libri autobiografici scritti sul confino.
Nel documentario gli abitanti di Ventotene rileggono gli scritti autobiografici e le lettere dei confinati antifascisti, un’occasione per riflettere sulla deriva pericolosa della nostra politica, oggi che in Europa è tornata la guerra e l’estrema destra potrebbe occupare il Parlamento Europeo.
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