L'appuntamento di oggi. Torino, alle 21 i dialoghi alla Consolata
La grande sfida della criminalità giovanile
di Vice
Ultimo appuntamento, oggi 2 dicembre alle 21, presso il Santuario della Consolata a Torino, del ciclo di incontri 2024 su temi di attualità aperti alla cittadinanza promossi dal settimanale della diocesi di Torino La Voce e il Tempo. Il ciclo autunnale «La Consolata in dialogo con Torino» dedicato alle nuove generazioni, si conclude con Emma Avezzù, Procuratore dei Minori del Piemonte e della Valle d'Aosta, che verrà intervistata dalla giornalista Marina Lomunno sul tema «La grande sfida della criminalità minorile».
Con l’aiuto del Procuratore e con le domande dei partecipanti, si cercherà di capire perché il disagio giovanile - che spesso nasconde nei nostri giovani vuoto di valori, ricerca di senso e incapacità di progettare il futuro - e che cosa non funziona nel nostro Paese se i reati commessi dai minori non diminuiscono e aumenta la violenza, e quali politiche sono da mettere in atto per favorire il ritorno della famiglia e delle agenzie educative - scuola, associazionismo, oratori ecc. - ad essere presidi di prevenzione e formazione degli adulti di domani.
La delinquenza giovanile non può essere sottovalutata poiché come osservato da più parti, essa è più pericolosa di quella adulta perché investe una popolazione più vulnerabile e maggiormente esposta ai rischi di esclusione sociale. In proposito, i dati raccolti [1] sulla criminalità minorile (14-17 anni) dal 2010 al 2022 mostrano un andamento variabile: dalle 28.196 nel 2010, aumentano dell’8,21% nel 2011, raggiungendo il picco massimo di 32.566 nel 2015. Dal 2015 al 2020, le segnalazioni diminuiscono del 15%, con un minimo di 25.088 nel 2020. Dal 2020, si verifica nuovamente un aumento, raggiungendo 32.522 segnalazioni nel 2022. Analizzando i dati separatamente per minori italiani e stranieri, si osserva che le segnalazioni per minori italiani sono state stabili dal 2010 al 2016, con un picco di 19.616 segnalazioni nel 2016. Successivamente, calano del 19% nel 2018 e rimangono relativamente stabili fino al 2022. Le segnalazioni per minori stranieri aumentano dal 2010 al 2015, con un decremento significativo nel 2016, ma raggiungono il massimo di 17.032 segnalazioni nel 2022. I reati commessi dai minori variano. I furti aumentano del 17% dal 2010 al 2015, poi calano del 17% dal 2016 al 2022. Le violazioni della normativa sugli stupefacenti aumentano del 12% dal 2010 al 2015, per poi ridursi del 17% dal 2016 al 2022. Le rapine aumentano costantemente dal 2010 al 2022, mentre gli omicidi volontari rimangono costanti fino al 2015 e poi diminuiscono del 18%.
Ma se non aumentano i reati, cresce la violenza. Infatti, in linea con la tendenza nazionale riportata nelle statistiche ufficiali, si registra un aumento di rapine o lesioni personali, mentre calano furti e spaccio di stupefacenti. Cresce anche l’incidenza di ragazzi con rapporti conflittuali e violenti in famiglia. Che cosa significhi lo ha spiegato Ernesto Savona, direttore di Transcrime, il Centro ricerche dell'Università Cattolica di Milano: la violenza allarmante dei comportamenti rischia di diventare sistemica, per cui si impone l'intervento nelle cause e nei rimedi per affrontare le situazioni di disagio sociale e correggere la traiettoria delle politiche di prevenzione e gestione.[2] Inoltre, i dati riflettono un preoccupante "ingresso" sempre più da giovani nella delinquenza: l’età media al momento del primo reato è sotto i 15 anni. Sulla questione, illuminante è la dichiarazione di Maria Carla Gatto, Presidente del Tribunale per i minorenni di Milano: "I comportamenti di crescente violenza che contraddistinguono la devianza minorile dovrebbero indurci ad investire in maniera strutturata sulla prevenzione del disagio dei ragazzi e degli adolescenti, garantendo maggiori risorse e migliore coordinamento ai servizi sociali e a quelli psicologici e sanitari al fine di intercettare in tempo utile i segnali di malessere".
Quest'ultima affermazione ci dovrebbe indurre a gettare uno sguardo anche dall'altro lato della barricata, cioè su quello delle violenze sui minori nel nostro Paese, in aumento nel 2023 secondo i dati elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale e resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes alla Camera dei Deputati.[3] Lo scorso anno sono stati 6.952 i reati a danno di minori, in media 19 al giorno, 95 in più rispetto al 2022. Aumentati del 35% in 10 anni e addirittura dell’89% dal 2006. I reati più diffusi, che registrano anche l’incremento più alto, sono i maltrattamenti in famiglia: ben 2.843 casi, cresciuti del 6% dal 2022 e più che raddoppiati dal 2013.
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