L'appuntamento di oggi. Ore 21: alla Consolata nel segno della pace con Padre Cesare Falletti
- La Porta di Vetro
- 16 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min

Si presenta al momento giusto nel posto giusto, l'ormai tradizionale appuntamento promosso dal settimanale cattolico La Voce e il Tempo al Santuario della Consolata. Stasera alle 21, sarà la voce narrante di padre Cesare Falletti a colmare la sete di pace reclamata dalla gente comune indisponibile a sposare la politica guerrafondaia che cerca di imporsi all'opinione pubblica con una diffusa manipolazione dell'informazione. Un'unica voce solitaria e isolata, tra i Grandi della Terra, quella di Papa Francesco.
"Beati gli operatori di pace" è l'emblematico titolo con cui Padre Falletti affronterà l'immane cancro con le sue crudeli metastasi sta uccidendo l'umanità: la guerra, anzi le guerre, decine e decine di immani carneficine che svuotano lo spirito e il senso della convivenza civile, e falcidiano le nuove generazioni, quelle che cadono combattendo e quelle che subiscono la legge terribile degli effetti collaterali, come in Ucraina e Gaza, dai bombardamenti, alla fame e alle malattie.
Padre Cesare Falletti, nato nel 1939, ha trascorso la sua giovinezza a Roma. Studi classi e alla facoltà di Giurisprudenza, raccoglie la chiamata e percorre la strada della vocazione entrando in seminario a 22 anni. Dopo gli studi alla Gregoriana, viene ordinato sacerdote nel 1966. L'anno successivo, su espressa volontà di monsignor Michele Pellgrino, è nominato vicerettore del nascente seminario regionale per le vocazioni adulte. Nel 1971, seguendo la chiamata alla vita monastica, diviene monaco cistercense nell'antica Abbazia di Lérins, in Francia. In seguito è nominato priore. Nel 1995 è mandato ad aprire una nuova fondazione:.
Cesare Falletti, monaco cistercense è nato nel 1939. Nel 1967, ordinato sacerdote, torna in Piemonte, viene incardinato nella diocesi di Fossano e per volontà dell’arcivescovo di Torino, il cardinale Michele Pellegrino, diventa vicerettore del nuovo seminario regionale per le "vocazioni adulte". Quattro anni dura il suo impegno, al termine del quale realizza il suo desiderio di vita monastica maturato ormai da una decina di anni. Nel 1971 entra nell'Ordine cistercense presso il monastero di Sant'Onorato nell'isola di Lèrins, di fronte a Cannes, dove ha continuato la formazione monastica fino alla professione solenne (1979). Nel 1995 ritorna in Piemonte per iniziare una nuova esperienza come Priore del monastero “Dominus Tecum”, dipendente da Lérins, in Diocesi di Saluzzo, a Pra ‘d Mill, pochi chilometri da Bagnolo Piemonte (Cuneo), luogo che aveva visitato già nel 1984 in una prospettiva di insediamento accarezzato sul finire degli anni Ottanta. Desiderio realizzato nel decennio successivo, grazie alla donazione dei terreni di famiglia di Aurelia Oreglia D'Isola (1926-1993), nota come Leletta d'Isola, una delle figure più nobili della Resistenza italiana, cattolica, per la quale è stata aperta una causa di beatificazione. Di lei, padre Cesare ha detto: "Ci sono santi e mistici che già in vita attraggono tante persone che vogliono capire, che vogliono vedere e toccare la fede con mano. Leletta d’Isola era una di queste persone".
I monaci cistercensi di Pra 'd Mill appartengono alla Congregazione della Immacolata Concezione, sono dediti alla preghiera, alla penitenza, al lavoro manuale e seguono la regola di San Benedetto..
Oggi, padre Cesare vive tra Pra ‘d Mill, dove da qualche anno non è più priore, e la casa cistercense di Roma.
Comments