L'appuntamento di oggi. Fede religiosa e cambiamenti sociali negli Anni '70 a Torino
di Vice
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"Dopo le centinaia di migliaia di fratelli che in questo ultimi decenni sono affluiti nella nostra Torino, si annuncia un nuovo forte contingente di lavoratori chiamati a contribuire ulteriormente allo sviluppo economico in primo luogo della nostra citta. E' il momento di ricordare il monito del Concilio: II fine ultimo e fondamentale di tale sviluppo non consiste nel solo aumento dei beni prodotti, né nella sola ricerca del profitto o del predominio economico, bensì nel servizio dell'uomo, dell'uomo integralmente considerato tenendo conto delle sue necessità di ordine materiale e delle sue esigenze per la vita intellettuale, morale, spirituale e religioso morale: diciamo di ciascun uomo, di ciascun gruppo umano, di qualsiasi razza o zona del mondo".
Così si esprimeva il Cardinale di Torino, Michele Pellegrino, nella sua omelia pasquale del 6 aprile 1969. La sua era l'ennesima e forte "discesa in campo" sul piano sociale, sulla spinta innovatrice del Concilio Vaticano II. Non sarebbe stata l'ultima. Del resto, la Fiat aveva appena annunciato 15 mila nuove assunzioni, per sviluppare in particolare lo stabilimento di Rivalta, entrato in funzione meno di due anni prima. Per Torino e dintorni si prefigurava l'accoglienza di un nuovo esodo di decine di migliaia di famiglie, soprattutto dal Mezzogiorno d'Italia. L'ultimo. Comunque destinato ad avere un nuovo impatto maiuscolo sullo sviluppo dell'area metropolitana, dopo l'immigrazione degli anni Cinquanta e l'inizio del decennio successivo.
Nelle parole dell'arcivescovo di Torino (nella foto al centro, @archivio storico La Voce e il Tempo), c'era in embrione la visione della "Camminare insieme", di quelle linee programmatiche per una pastorale della Chiesa torinese, il cui successo editoriale (120 mila copie) a cavallo del 1971 e 1972, mise le ali per un dialogo con le forze sociali e politiche della città, in stretta coerenza, va ricordato, con il messaggio evangelico delle encicliche Pacem in terris di Giovanni XXIII e Populorum progressio di Paolo VI.
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Parte anche da queste premesse, il convegno di studi “Dinamiche religiose a Torino negli anni Settanta tra politica, società e culture”, organizzato dalla Fondazione Michele Pellegrino, che si apre a Torino alle 15 di oggi, venerdì 21, per proseguire nella mattinata di domani, al Polo del 900, in via del Carmine 14.
Nel corso delle due giornate, saranno ricostruite le trasformazioni che hanno interessato le comunità cattoliche e protestanti, in un periodo di forti tensioni sociali e di crescenti difficoltà economiche che hanno cambiato il volto della città. E saranno messi a confronto i mutamenti sociali e religiosi di Torino e del suo circondario, attraverso gli interventi di studiosi e studiose di generazioni differenti, da Francesco Traniello, Paolo Soddu, Franco Garelli, Sergio Soave, Luca Rolandi e Vilma Marchino a Marcella Filippa, Fiammetta Balestracci, Marco Grifo, Stefano Musso, Giovanni Filoramo, Marco Labbate e Guido Panvini.
L’iniziativa è frutto della collaborazione con Associazione culturale Vera Nocentini, Centro studi Sereno Regis, Centro studi sul giornalismo Gino Pestelli, Facoltà teologica dell’Italia settentrionale – sezione parallela di Torino, Fondazione Carlo Donat-Cattin e Società di Studi Valdesi, con il patrocinio del Dipartimento di studi storici dell’Università degli studi di Torino. Per l’ampiezza delle questioni da affrontare, è già in programma una seconda sessione del convegno, che si svolgerà a ottobre 2025.
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