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La Porta di Vetro

L'APPUNTAMENTO DI OGGI. A Chivasso, un confronto sul terrorismo anni '70

Aggiornamento: 6 dic

Oggi, 5 dicembre, alle 17,30 a Palazzo Einaudi, in una delle iniziative all'interno della mostra fotografica "Città ferite - Torino Chivasso anni '70" nelle sale di Palazzo Einaudi,[1] Claudio Anselmo, vice presidente della Società di studi chivassesi intervista Michele Ruggiero, supervisore della mostra e autore di alcuni libri sul terrorismo rosso.

Dal 22 novembre, la mostra ha accolto centinaia di visitatori e nei giorni scorsi ha coinvolto insegnanti e studenti delle scuole medie superiori di Chivasso. Terza tappa di un percorso divulgativo sostenuto dal Consiglio regionale del Piemonte, che nel tempo è diventato itinerante, dopo essere stato preceduto nel 2019 da un convegno tenuto nella sede del Consiglio regionale a Palazzo Lascaris, raccoglie le immagini di quel periodo che l'iconografia della storia ha punteggiato come "Anni di piombo".

Al suo esordio, l'11 marzo 2022, la mostra - curata da Tiziana Bonomo, con testi di Michele Ruggiero e Paolo Turin, organizzata dall'Associazione La Porta di Vetro - è stata esposta nelle sale della Biblioteca nazionale universitaria in piazza Carlo Alberto a Torino con una parte significativa dei pannelli dedicati all'episodio dell'11 dicembre 1979 ((da cui il titolo all'iniziativa) che vide protagonisti i terroristi del gruppo di Prima linea in un sanguinoso assalto alla Scuola di Amministrazione aziendale in via Ventimiglia a Torino, culminato nel ferimento di 10 persone tra docenti (uno di quelli era Paolo Turin) e studenti. Nell'ottobre del 2022, la mostra si è spostata a Rivoli ed ha inserito il ricordo dell’attentato a Enrico Boffa, dirigente della Singer e esponente politico della Dc, "gambizzato" dalle Brigate rosse.[2]

A Chivasso la memoria sosta soprattutto sull'omicidio del dirigente della Lancia Piero Mario Coggiola, avvenuto il 29 settembre del  1978, e sugli episodi di violenza e di scontro sindacale e politico che caratterizzarono in quegli anni il grande stabilimento automobilistico chivassese.

L'organizzazione della mostra ha visto mobilitate direttamente l’ANPI e l’UNI3 della città, insieme con il sostegno dell'Amministrazione comunale (dal sindaco all'assessorato alla cultura) in quella che si è, inevitabilmente, caratterizzata in una difficile e sofferta riflessione su quei giorni lontani, ma ancora estremamente vicini nel ricordo di scelte e connivenze personali.


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