L'America che resiste a Trump
- Maria Luisa Coppo
- 6 giorni fa
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di Maria Luisa Coppo*

Da New York. L'Imperatore è anche contestato e non solo adulato. Donald Trump forse potrà approfittare dello stordimento che si è diffuso tra i democratici, ancora sotto choc per la sconfitta di Kamala Harris, ma non riesce a placare la reazione della gente che non condivide il suo pensiero e i suoi agiti. Sabato scorso, per esempio, vi è stata una grande manifestazione di protesta a New York, metropoli che a dispetto delle iniziative trumpiane rimane multiculturale e multietnica, in cui la convivenza serena e rispettosa è una realtà consolidata, anche se si avverte che milioni di newyorkesi sembrano vivere come un tempo sospeso e incerto questo nuovo corso.
Se scendiamo nel particolare, per esempio, il mondo accademico è immerso nella preoccupazione per la sospensione o l'annullamento di molti fondi per la ricerca. Tra i ricercatori e docenti si percepisce l'incertezza nell'ascoltare le dichiarazioni confuse, contraddittorie, espresse con una povertà di linguaggio mai raggiunta e con intenti nebulosi dai governanti e dall'entourage presidenziale, quotidianamente allineato alle semplificazioni stravaganti di Trump o di Elon Musk, tra i più contestati, peraltro. Non a caso, ogni giorno davanti allo show room della Tesla, vicino a Washington Square, cuore di Manhattan, sostano decine di manifestanti con cartelli molto significativi.


Sia chiaro, i partigiani del presidente o del suo sodale non sono scomparsi. Spesso si ascoltano commenti denigratori sulla protesta, ma i dimostranti non restano in silenzio, ma reagiscono. Del resto, l'aspra polarizzazione è frutto di questi tempi difficili. Se ne ha una ulteriore conferma dai cartelli, l'altra faccia della protesta e della contestazione alla Casa Bianca. Il cartello "Questo è l'immigrato che ruba il tuo lavoro" è altamente significativo, perché si riferisce al licenziamento di migliaia di lavoratori e ricercatori nel campo degli studi sui cambiamenti climatici e nell'area della sessualità e del genere. Lo slogan mira a ribaltare il vecchio pregiudizio sui migranti che rubano i posti di lavoro e contribuiscono ad abbassare i salari.

"Stop Musk's coup", Stop al colpo di stato di Musk, esprime il contrasto al plurimiliardario di "comprarsi" gli Stati Uniti d'America, e al suo tentativo di "rubare e distruggere il nostro Paese". "Stop alla supremazia dei bianchi", esprime il timore di una regressione nel campo dell'uguaglianza dei diritti e delle opportunità, un ritorno ad una visione razzista della società e a una concezione retrograda sul ruolo della donna e il rapporto fra i sessi. Questa è l'America che sa opporsi a Trump.
*Già insegnante, attivista per i diritti umani e per il contrasto dei discorsi d'odio on line
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