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Michele Corrado

Kursk: la guerra dei nordcoreani al servizio dell'Armata russa

di Michele Corrado


In seguito all’alleanza fra Russia e Corea del Nord, sono state inviate truppe in rinforzo dei russi, stimate in circa dodicimila unità. Il contributo nordcoreano, mentre sul web appaiono notizie di scontri con l'esercito di Kiev, ha destato scalpore nei media e viva curiosità fra gli “addetti ai lavori”. Una prima aliquota di queste truppe (tremila uomini dalle prime indiscrezione, ma secondo il Segretario di Stato Usa sono ottomila) è già stata dislocata nell’area di Kursk.

Queste notizie portano ad alcune constatazioni:

-    i russi hanno difficoltà a sostenere la loro offensiva nel Donbass e contemporaneamente ricacciare gli ucraini dalla regione di Kursk;

-    non volendo attingere alle riserve destinate ad altri scopi provano ad impiegare l'esercito di Kim Jong-un;

-    tali truppe sono state armate ed equipaggiate con dotazioni russe ed hanno seguito una breve preparazione focalizzata sull’avversario da ingaggiare e sul terreno d’impiego;

-   pare che la mossa abbia provocato la reazione della Corea del Sud che avrebbe chiesto di inviare osservatori in Ucraina per valutare le capacità dei suoi nemici storici.

Molti media occidentali hanno protestato nei confronti di tale impiego, dimenticando il particolare non secondario che gli accordi internazionali bilaterali di questo tipo, come nel caso Russia-Corea del Nord, non sono vincolati da alcuna restrizione.

Pare anche che le truppe di Pyongyang inviate appartengano a quelle di maggior pregio dell’esercito e che vengano utilizzate come fanteria.

Dodicimila uomini sono organicamente assimilabili ad una Divisione ed in contesto come quello delle operazioni che si stanno svolgendo nel Kursk possono fare la differenza.

Ovviamente ci sono ostacoli pratici da non sottovalutare; ad esempio la catena di comando di questi rinforzi deve essere nordcoreana, ma non si è ancora compreso se verranno impiegate unitariamente in un loro settore assegnato o date in rinforzo a livello Compagnia (cento/duecento unità) o Battaglione (cinquecento/settecento unità),  in contesti organici russi di livello superiore, ad esempio, ecc.

Considerando poi che è dai tempi della Guerra di Corea che non si ha la possibilità di vedere le capacità operative dell'esercito di parte comunista su un campo di battaglia convenzionale, le “curiosità” sono ampie.

Certo, il fatto che tali truppe siano state completamente riequipaggiate in armi e materiali porta a concludere che, secondo i russi, gli equipaggiamenti in dotazione non fossero adeguati all’avversario da affrontare.

Gli ucraini stanno impiegando nel Kursk quanto di meglio, in fatto di truppe, sono riusciti a preparare da quando sono iniziate le ostilità, e quell'area non assomiglia alla Corea del Nord con l’inverno (russo) alle porte, anche se il territorio a nord del 38° parallela è battuto nei mesi invernali dai venti della Siberia; dunque sarà realmente istruttivo vedere all’opera i nordcoreani in tale contesto e le capacità d’impiego dei russi in questo frangente.

 

 


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