Ivo Saglietti: ritorno in Granda, terra della sua adolescenza
Aggiornamento: 23 apr
Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade, la retrospettiva storica dagli anni Ottanta al 2018 del grande fotoreporter, scomparso lo scorso 2 dicembre all'età di 75 anni, organizzata da La Porta di Vetro e curata da Tiziana Bonomo[1], ritorna domani ad Alba. Voluta dal Gruppo Fotografico Albese, complice il successo ottenuto dalla mostra l'inverno scorso al Museo del Risorgimento, le immagini sono proposte ora all'interno della Chiesa di San Domenico. Tra l'altro, la mostra si inserisce nel vasto calendario di Alba Foto Festival 2024, che oltre ad altre iniziative legate alla fotografia comprenderà anche il congresso Nazionale della F.I.A.F. (Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche), ad Alba dal 15 al 19 maggio.
Nell’intenso lavoro con Ivo Saglietti la curatrice Tiziana Bonomo non ha mai nascosto la sua personale ammirazione per il linguaggio fotografico "ancora poco conosciuto" di Ivo Saglietti rispetto alla sua bravura di "coraggioso testimone del nostro tempo, che con la tua lentezza, la tua cultura cinematografica e letteraria sei riuscito a fare un salto nell’umanità che combatte senza esitazione. Poeta contemporaneo dell’immagine, rispettoso della nostra sofferente umanità”. Per Roberto Magliano presidente del Gruppo Fotografico Albese: “Mai come con Ivo si può riconoscere l'uomo, l'autore attraverso le sue foto, sempre sincere, pungenti, graffianti, critiche, rigorose, tenere; …proprio come sapeva essere lui, sempre fedele alle proprie idee e al proprio essere". Del resto, come osserva Michele Ruggiero, presidente de La Porta di Vetro, "il coraggio di Ivo Saglietti non si esprime soltanto nella ricerca di un bianco e nero che vuole snidare l'indifferenza dalle nostre coscienze, ma nell'amore che esprime per gli ultimi, che sono anche i più deboli.”
Dopo il taglio del nastro alle 18, è previsto un dibattito con la partecipazione di Roberto Magliano, Tiziana Bonomo, Federico Montaldo dell'Archivio Ivo Saglietti, Domenico Quirico, Michele Ruggiero, Guido Harari, fotografo e collega di Saglietti.
La Mostra albese segue quella che si è aperta sabato 13 aprile a Govone dal titolo Ritorno a Deir Mar Musa. L’utopia di Padre Dall’Oglio, sempre a cura di Tiziana Bonomo. Si tratta di un'esposizione di una trentina di immagini in bianco e nero, selezionata anche da Federico Montaldo e da Grazia Dell’Oro, della casa editrice Emuse allestita nella Sala Mostre del Castello Reale dall'amministrazione locale, in collaborazione con l’Associazione Govone Residenza Sabauda, Govone Arte e il Centro di promozione Culturale Govone e il Castello. L'idea di ricordare Ivo Saglietti con due momenti in contemporanea nella Granda è un richiamo al territorio dove il fotografo trascorse la sua giovinezza.
Note
[1]https://www.laportadivetro.com/post/lo-sguardo-nomade-ultimo-fine-settimana-al-museo-nazionale-del-risorgimento;
https://www.laportadivetro.com/post/la-poetica-fotografica-di-ivo-saglietti-al-museo-nazionale-del-risorgimento;
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