Iran: condannato a morte per spionaggio Ali Akbari, ex viceministro della difesa

Rivolta e proteste in piazza contro regime, ma non solo. Dall'Iran arrivano anche segnali di faide e violenti scontri all'interno del Potere degli ayatollah. Ed è questa una prima lettura che emerge dalla notizia della condanna a morte di Ali Reza Akbari, 70 anni, ex vice ministro della Difesa iraniano durante il mandato dell'ex presidente Mohammad Khatami, accusato di spionaggio a favore della Gran Bretagna.

Akbari, infatti, viene descritto come una figura vicina ad Ali Shamkhani, attuale segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, dopo essere stato al vertice della difesa con il presidente Khatami. Di qui, una serie di interpretazioni sulle accuse e sulla sentenza capitale mirate a delegittimare Shamkhani in una logica di spietata eliminazione ai vertici per il rafforzamento di un gruppo di potere sullo sfondo delle tensioni interne e internazionali cui è sottoposto da cinque mesi l'Iran.

L'annuncio della condanna è stato dato dal Ministero dell'Intelligence di Teheran, secondo cui Akbari è stato ritenuto una delle pedine più importanti dell'MI16 nella gestione di informazioni sull'Iran. Il capo di accusa per Akbari è di "corruzione sulla terra e vasta azione contro la sicurezza interna ed esterna dell'Iran", riporta l'agenzia di stampa ufficiale Irna.

Akbari, oggi cittadino britannico, si è visto respingere il ricorso presentato alla Corte Suprema contro la sentenza. Ciò farebbe presumere quanto mai prossima l'esecuzione dell'ex viceministro, secondo quanto dichiarato la moglie alla BBC che ha raccontato di essere stata contattata da un funzionario iraniano per l'ultimo incontro con il marito in prigione a Teheran. Per la stessa emittente Akbari sarebbe stato arrestato tra il 2019 e il 2020. Oltre due anni di silenzio, oggi il colpo di scena.