top of page
La Porta di Vetro

Incontro Stellantis: sindacati divisi nei giudizi, critica la Uilm


Si è svolto oggi, 17 dicembre, a Roma, presso il ministero dell'Impresa, il previsto incontro tra Governo e Enti locali, Stellantis e sindacati sulle prospettive della produzione automobilistica negli stabilimenti italiani. La multinazionale ha presentato nuovo piano d'investimenti che toccherebbe la cifra di 2 miliardi di euro entro il 2025, e la realizzazione della piattaforma per le city car a Pomigliano d'Arco e la promessa, ha affermato Jean-Philippe Imparato, responsabile europeo della società che non vi saranno chiusure di stabilimenti in Italia.

Contrastanti le posizioni espresse dalle rappresentanze dei lavoratori. Se per la Fim-Cisl, attraverso la valutazione del suo segretario generale Ferdinando Uliano, si registra "un cambio di passo di Stellantis", e per la Fiom-Cgil, con le parole di Samuele Lodi, della segreteria nazionale, si rilevano elementi di "novità" da parte del gruppo, toni decisamente critici sono arrivati dalla Uilm-Uil, sia con le dichiarazioni a caldo del suo segretario generale Rocco Palombella, sia con una nota ufficiale.


Riceviamo e pubblichiamo dalla Uilm-Uil

La situazione che vivono i lavoratori negli stabilimenti è drammatica e per questo, nei mesi scorsi, abbiamo scioperato sia nei siti che a livello nazionale. Dall’incontro ministeriale di oggi vediamo solamente un cambiamento dell’approccio di Stellantis, ma non nel merito. Apprezziamo che siano stati annunciati nuovi modelli ibridi e la piattaforma small per Pomigliano, ma vediamo che i tempi sono troppo lunghi, considerando che non li vedremo prima della fine del 2025. Come vogliamo gestire il prossimo anno che sarà complicato come il 2024? Ancora con la cassa integrazione e i contratti di solidarietà? Noi non lo accetteremo. Ad oggi registriamo solo annunci, ma noi vogliamo i fatti e li verificheremo attentamente. I tempi troppo lunghi non ci fanno presagire un futuro prossimo positivo. Il 2026 è troppo distante.

Mirafiori non si può reggere solamente con la produzione di 500, nemmeno con la nuova versione ibrida che non partirà prima di un anno e non vediamo risposte concrete sul futuro della Gigafactory di Termoli. I nostri guai non dipendono dalla transizione, ma dall’assenza della produzione di modelli endotermici nei nostri stabilimenti. Per un futuro produttivo solido dei siti italiani è necessario riportare nel nostro Paese la produzione di modelli italiani attualmente all’estero come Lancia, Alfa Romeo e altre.

Per quanto riguarda l’indotto, l’internalizzazione delle attività da parte di Stellantis non può essere esasperata perché scomparirebbero decine di aziende e migliaia di lavoratori e questo è inaccettabile. Siamo realisti e gli annunci non risolvono le nostre preoccupazioni sul futuro fino a quando le parole non si tradurranno in fatti concreti, con l’avvio delle produzioni e la piena occupazione, per noi la vertenza non è chiusa.


Rocco Palombella e Gianluca Ficco


2 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

bottom of page