In memoria di Francesco Santanera: il coraggio al servizio dell'infanzia abbandonata
- STEEME COMUNICATION snc
- 24 nov 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 16 ott 2023

Il 29 giugno scorso, moriva Francesco Santanera, che prima di essere stato una figura storica del volontariato torinese e nazionale, era un uomo di grande coraggio, restio alle convenzioni e ai conformismi. Come è stato scritto nei giorni successivi alla sua scomparsa, è stato soprattutto un difensore appassionato ed indomabile dei diritti degli ultimi, dei più deboli e dell’infanzia abbandonata. Nato a Torino nel 1928, nel 1962, assieme all'avvocato Bianca Guidetti Serra, ha fondato l’Anfaa, l'associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie (Home - Anfaa Anfaa) di cui è stato presidente fino al 1971. Grazie al suo impegno e alle sue iniziative fu approvata la legge 431 del 1967 che ha introdotto l’adozione legittimante nel nostro ordinamento, rivoluzione «copernicana» nella tutela dei minori privi di una famiglia. In suo ricordo, è stato organizzato domani al Polo del Novecento un incontro con la collaborazione di Ismel - Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell'Impresa e dei Diritti Sociali. Obiettivo è quello di fare memoria storica su qual era la situazione di partenza negli Anni ’60 nella quale si trovarono Francesco Santanera e il primo nucleo di volontari dei diritti. Serve a capire quanto sia stata fondamentale l’intuizione di puntare a ottenere leggi per cambiare la vita, in meglio, di chi era emarginato negli istituti, con un approccio nuovo del volontariato. Non più volto a “consolare”, senza preoccuparsi delle cause dell’emarginazione sociale, ma impegnato per ottenere la rimozione delle cause dell’emarginazione stessa, attraverso l’approvazione di leggi che riconoscessero concretamente diritti esigibili.
Come ha scritto più volte Francesco Santanera nei suoi testi, "il diritto è l’arma del più debole nei confronti del più forte e lo strumento più potente contro l’esclusione".
I contributi iniziali partiranno dal “Memoriale delle vittime dell’emarginazione sociale” consegnatoci da Francesco Santanera come suo ultimo lavoro, svolto durante il ritiro forzoso a casa, durante la pandemia da Covid-19. È una rassegna sulle attività che hanno visto impegnati i volontari dei diritti in oltre 50 anni: sui minori privi di famiglia o con famiglie in difficoltà, sulle persone con disabilità con limitata o nulla autonomia, specialmente con disabilità intellettiva o autismo, sui malati cronici non autosufficienti, soprattutto anziani, specialmente se con demenza o Alzheimer.
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