"Il sindaco senza palazzo", ricordo di Tonino Miccichè
- Andrea Surbone
- 4 giorni fa
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Aggiornamento: 3 giorni fa

Inizia domani, 10 aprile, per concludersi il prossimo mercoledì, una serie di incontri dedicati a Tonino Micciché a cinquant'anni dalla sua morte, avvenuta il 17 aprile del 1975, alle 19 di sera, nel quartiere Falchera. In quel tardo pomeriggio, Tonino Micciché, 25 anni, nato in provincia di Enna, militante di Lotta continua, operaio Fiat licenziato per motivi politici, si sta apprestando a liberare un locale da adibire a sede del Comitato di lotta per la casa di Falchera, quando compare un uomo che si avvicina al gruppo; giunto a pochi passi da Micciché lo fredda con un colpo di pistola alla fronte. La morte è istantanea. L'assassino è una guardia giurata, attivista della Cisnal, il sindacato emanazione del Movimento sociale italiano, con cui il Comitato aveva una controversia per un garage.
L'omicidio è l'innesco di una dura reazione della sinistra extraparlamentare e di gruppi del Movimento studentesco che assaltano e appiccano un incendio nella sede del Msi, in corso Francia a Torino. Sullo sfondo, si delineano tragicamente le giornate di aprile in numerose città italiane, in particolare a Milano, in cui si scatena la reazione neofascista, contrasto non soltanto simbolico alle celebrazioni del 30° anniversario della Resistenza, con il suo corollario di reazione o controreazione negli scontri di piazza.

Il 16 aprile a Milano è ucciso da un militante dell'organizzazione di estrema destra Avanguardia nazionale, Antonio Braggion, lo studente Claudio Varalli. Un mese prima, sempre a Milano, in un clima di esasperata contrapposizione ideologica, si era registrata l'aggressione mortale a Sergio Ramelli, diciottenne, militante del Fronte della gioventù, colpito a sprangate e morto dopo un'agonia di quasi cinquanta giorni. Ancora a Milano, è ferito gravemente l'ex sindacalista della Cisnal Rodolfo Mersi, un nome che ritorna, perché coinvolto nell'attentato effettuato da Gianfranco Bertoli alla Questura di Milano il 17 maggio 1973.
Nello stesso giorno della morte di Miccichè, al mattino la manifestazione di protesta a Milano per l'omicidio Varalli finisce con un altro lutto: quello del militante dei Comitati antifascisti Giannino Zibecchi travolto da un mezzo pesante dei carabinieri. Una trentina di persone resta ferita in quelle due giornate a Milano, mentre in Italia la cronaca registra la morte dell'operaio Rodolfo Boschi, 27 anni, sposato con un figlio, militante del Pci, raggiunto dal fuoco di un agente di polizia in via Nazionale, nel mezzo di un episodio dai risvolti oscuri; a Roma e a Bari altri due episodi di squadrismo fascista vedono feriti giovani di sinistra. Intanto, da Saigon arriva la notizia dell'uscita di scena del presidente sudvietnamita Van Thieu. E' la fine del regime, prologo al disimpegno militare degli Stati Uniti e l'abbandono dell'ambasciata a Saigon.
Tonino Miccichè è parte della Storia di Torino degli anni Sessanta e Settanta. Emigrato dalla Sicilia, vi giunge nel 1968 ove, assunto alla FIAT Mirafiori, inizia la sua lotta sia in fabbrica sia per la casa. Le sue grandi doti umane e il suo profondo impegno lo portano a essere il sindaco senza palazzo di Falchera. Miccichè, infatti, fu il coordinatore delle occupazioni alla Falchera, iniziate nell’autunno del 1974 e parte di un periodo extra-ordinario e fortemente emergenziale, che si inserisce nel contesto di una città assolutamente impreparata all’afflusso immigratorio richiesto dalla caotica crescita economica; un periodo anche molto violento da ambo le parti, dalla battaglia di Corso Traiano del 1969 alle requisizioni di case private e che ha visto le assegnazioni talora asservite ai poteri forti della città.

Per contro, quelle alla Falchera furono occupazioni che, proprio grazie al gran lavoro fatto da Miccichè, si svolsero senza scontri e portarono a un accordo con le Istituzioni, Comune e IACP - l’allora ATC -, per garantire una casa a tutti, in base alle necessità delle famiglie. Miccichè è stato davvero il sindaco senza palazzo di Falchera perché ha operato fuori dall’interesse personale, non essendo né un occupante, né un assegnatario, nonché con proposte e azioni al di sopra delle parti e volte unicamente al bene del quartiere. Ciononostante, il 17 aprile 1975 Miccichè viene ucciso a sangue freddo.
Alla Falchera e alla città di Torino rimane il suo lascito: la macchina da lui avviata e guidata finché in vita ha poi portato ad attuare l’accordo e, dunque, a dare una casa sia agli assegnatari sia agli occupanti.
In occasione del cinquantenario dell’uccisione di Miccichè, per iniziativa del Comitato per Tonino Miccichè in collaborazione con il Centro studi Piero Gobetti, che conserva la documentazione originale sull’attività di Tonino Miccichè all’interno del Fondo Marcello Vitale sui movimenti politici e sociali degli anni Settanta, vengono organizzate le commemorazioni sia con una raccolta firme per chiedere al Comune di Torino il riconoscimento ufficiale della targa dedicata a Tonino Miccichè e ubicata in Via degli Ulivi 29, sia con un ricco calendario di 5 appuntamenti, alla Falchera e in giro per la città, suddiviso in una rassegna cinematografica Classi sociali attraverso l’obiettivo – visioni di conflitti urbani e di vita borghese, un concerto e, a conclusione, il tributo a Tonino.
Gli appuntamenti
10 aprile – h 19
Cinema
Cascina Roccafranca – Via Edoardo Rubino 45
h 19 Alla Fiat era così (M. Calopresti)
h 20,15 Il medico della mutua (L. Zampa)
a seguire dibattito con Giacomo Ferrante, modera Marco Revelli
12 aprile – h 18,30
Cinema
Bagni Pubblici di via Agliè – Via Agliè 9
h 18,30 Marzo 1973 – i giorni della Fiat (A. Ceste) / Lotte per la casa (Collettivo Cinema Militante Milanese)
h 20,30 Metti, una sera a cena (G. Patroni Griffi)
a seguire dibattito con Claudio Paletto e Mimmo Calopresti, modera Marco Revelli
15 aprile – h 19
Concerto
OST Barriera – Via Luigi Pietracqua 9
h 19 Alessio Lega e Rocco Marchi per Tonino: Il Canzoniere del Proletariato
16 aprile – h 19
Cinema
Il piccolo cinema – Via Cavagnolo 7
h 19 Sotto un cielo di piombo. Il movimento di lotta per la casa a Roma (1961-1985) (M. Sestili, V. Farenza, T. M. Bares)
h 21,30 Venga a prendere il caffè da noi (A. Lattuada)
a seguire dibattito con Alessandro Gaido, modera Marco Revelli
17 aprile – h 17,30
Tributo
Centro d’incontro Falchera “Salvatore Scavello” – Via delle Querce 23/bis
h 17,30 un fiore per Tonino
h 18 De Luna ricorda Tonino Miccichè (D. Lecisotti) / Un difficile decennio – Gli anni Settanta a Torino (F. Falcone) / estratto da Noi non abbiamo vinto? (G. Sartorio)
a seguire testimonianze su Tonino, partecipa Alessio Lega, modera Marco Revelli
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