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Il percorso inverso di Mike Pompeo<br>commesso viaggiatore di un ex presidente

di Menandro |

Si racconta che Harry Truman, classe 1884, cresciuto nel Missouri, volontario nella Prima guerra mondiale, s’inventò anche commesso viaggiatore per sbarcare il lunario. Professione all’epoca ingrata anche per un tipo dal “pelo lungo” come Truman, che aveva visto gli orrori sul fronte francese. La crisi imperversava e Truman fu costretto poi a lasciare il girovago mestiere e ad ingegnarsi nella posizione stanziale di dipendente pubblico. Ma quel Truman da commesso viaggiatore seppe andare a “vendere” il meglio di sé alla Casa Bianca, diventandone nel 1945 il 33° presidente. E lo fu fino al 1952. Una parabola di successi sempre all’ombra del presidente Franklin Delano Roosevelt, da cui raccolse l’eredità alla morte. Un percorso esattamente inverso a quello di Mike Pompeo, potente Segretario di Stato (a termine) dell’amministrazione Trump, che se non ancora tecnicamente, democraticamente dovrebbe lasciare lo Studio Ovale a Joe Biden. Mike Pompeo, nel fragore di un silenzio d’imbarazzo, invece, è volato in Medio Oriente, per riproporre però un catalogo di merce oramai scaduto, come una scatola di medicinali, in cui nessuno può più credere. Del resto, persino la Turchia lo ha snobbato. E si tratta di uno dei più fedeli alleati degli Stati Uniti, cui Mike Pompeo, su procura di Donald Trump, ha concesso praticamente mano libera di fare e disfare in Medio Oriente. Figuriamoci come si muoveranno gli altri. Triste, ma voluto, epilogo per Mike Pompeo, incapace di arrendersi alla realtà e di prendere le distanze dal suo mentore, entrambi soltanto preoccupati, nel loro delirio di narcisismo, di chi si ricorderà ancora di loro. Come nelle battute del protagonista di “Morte di un commesso viaggiatore” (“Death of a Salesman”), tragedia di illusioni, tradimenti e menzogne del lato meno nobile del “sogno americano”, scritto da Arthur Miller, uno dei più grandi commediografi americani, maritato a Marylin Monroe, andato in scena nel 1949. A meno che, nel guazzetto di illusioni, tradimenti e menzogne dell’era Trump, la verità sia molto più prosaica e meno teatrale e non nasconda altri e non pronunciabili interessi…

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