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Il mondo è con il fiato sospeso Guerra senza quartiere tra Israele e Hamas

Aggiornamento: 22 nov 2023


(Guarda i video). Un'altra guerra, esattamente nel 1948, nel 1967 e nel 1973, è cominciata per Israele. Il gabinetto di politica e sicurezza israeliano ha approvato lo 'stato di guerra' e, di conseguenza, l'avvio di importanti operazioni militari. Ciò è conforme all'articolo 40 della Legge Fondamentale dello Stato d'Israele. Si tratta di una mobilitazione totale che nell'interpretazione dei cittadini israeliani equivale ad una guerra per la sopravvivenza dello Stato. Infatti, migliaia di israeliani che viaggiano per il mondo hanno ricevuto l'"ordine 8" (Tzav Shmone) per prevede il reclutamento d'emergenza.



Intanto, sul fronte militare, carri armati dell'esercito muovono verso i territori palestinesi e decine di caccia da combattimento colpiscono la Striscia di Gaza. L'IDF ((Forze di difesa israeliane), attacca obiettivi nelle aree vicine alla recinzione di Beit Hanoun, utilizzate dal movimento di Hamas per sferrare attacchi contro lo Stato di Israele. Basi, ma non soltanto. Nel mirino di Israele ci sono i leader di Hamas. Secondo una nota del ministero della Sanità di Gaza, uno di questi, Ayman Younis, è stato ritrovato morto sotto le macerie di un'abitazione. Effetto dei bombardamenti mirati degli caccia con la stella di Davide che hanno sganciato missili anche sul territorio libanese.



Le linee guida della reazione israeliana all'attacco palestinese di ieri, sono state rese note dal primo ministro Netanyahu nel suo account in cui ha descritto le fasi della guerra in corso: "La prima fase prevede la distruzione della maggior parte delle forze nemiche che si sono infiltrate in Israele e hanno ucciso civili e soldati; l'altra consiste nell'offensiva su Gaza che "continuerà senza esitazione e senza tregua, fino al raggiungimento degli obiettivi", ha aggiunto. Nei titoli di coda scorrono i numeri di morti e feriti - 350 israeliani, 200 palestinesi, migliaia i feriti - di questo scontro allucinante, folle, inutile spargimento di sangue, su cui è intervenuto Papa Francesco dopo l'Angelus domenicale con un altro accorato appello, dopo i ripetuti inviti a far tacere le armi in Ucraina: "La guerra è una sconfitta: ogni guerra è una sconfitta! Preghiamo perché ci sia pace in Israele e in Palestina!"

Sul fronte del sostegno politico e militare, sulla scia della prima dichiarazione del presidente americano Joe Biden, Stati Uniti e Israele hanno avviato la discussione sull'invio di armi. Notizia confermata da un fu funzionario dell'amministrazione americana, lo stesso che ha però precisato le difficoltà di soluzioni rapide per l'impasse in cui si ritrova il Congresso, dopo il siluramento del portavoce repubblicano della Camera, McCarthy.

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