Il marine preferito di Trump all'assalto dell'Europa: il suo nome è Giorgia Meloni
Aggiornamento: 1 giorno fa
di Menandro
"Donna fantastica che ha preso d'assalto l'Europa e tutti gli altri". Non ha lesinato parole di puro entusiasmo Donald Trump commentando la visita lampo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ieri, con un viaggio lampo nella residenza del tycoon a Mar-a-Lago in Florida (noto Stato di pensionati ricchi e non), come ieri l'altro con Joe Biden, ha presentato le sue credenziali al nuovo inquilino (o proprietario?) della Casa Bianca. Del resto, perché non avrebbe dovuto edulcorare l'epifanico omaggio reso dal fedele italiano che, siamo pronti a scommettere qualche dracma usata nella mia antica Grecia, sarà pronto modificare a stretto giro di posta la sua posizione in tutto e su tutto: in politica estera, dalla guerra in Ucraina al Medio oriente, come in economia, dai dazi al bit coin, all'IA all'ambiente? Unica eccezione, la giustizia e i giudici: si sa che governo e il suo ineffabile ministro Nordio hanno un'opinione che coincide con quella del presidente eletto. Non a caso, in materia, le veline hanno fatto eco tempestiva alla proiezione in esclusiva per Trump e Meloni del docu-film The Eastman Dilemma: Lawfare or Justice, che affronta gli ostacoli che gli avvocati di sponda trumpiana sono costretti ad affrontare nel sistema legale Usa.
Ma è sulla scacchiera dell'Unione Europea, a Bruxelles e a Strasburgo, che Trump è più che soddisfatto di aver piazzato praticamente a costo zero il suo primo cavallo (di Troia) con cui dare corpo alle sue strategie destabilizzatrici neocon verso politiche che hanno ancora nel welfare carattere di specificità per i cittadini europei. L'opera di reclutamento della nuova marine è soltanto, sia chiaro, agli inizi. In tempi celeri seguirà l'addestramento alle armi. Dopo la tuta mimetica, ritagliata appositamente sulle misure di Giorgia Meloni, immaginiamo altrettanto fantastiche per effetto transitivo, sarà inviato a Palazzo Chigi l'intero kit di fucili e affini, dotazione estremamente sofisticata della fanteria del Corpo dei Marine.
In particolare, sarà riservata una grande attenzione - notizia che ha già provocato nei corridoi della politica italiana brividi a ripetizione non soltanto tra l'opposizione - all'addestramento con gli M-27 che a breve saranno dotati di un'ottica 1-8X in grado di migliorare notevolmente la precisione del tiro, sia a corto (di qui anche le preoccupazioni di alcuni settori della maggioranza) che a lungo raggio, armi che avranno annessi anche soppressori che, oltre a diminuire notevolmente il rumore prodotto dallo sparo, ne riduce la fiammata, aspetto quest'ultimo, però, che pare non aver raggiunto il massimo dell'indice di gradimento tra i pezzi di nostalgia di Fratelli d'Italia, e infastidito, per usare un eufemismo, anche la Presidente del Consiglio.
In compenso, grande entusiasmo si sarebbe diffuso a Palazzo Chigi per l'invio di una variante dell'M-27, l'ultramoderno M-38 che, come spiegano gli armaioli, raggiunge "lunghe" distanze (nell’ordine dei 500/600 metri) e quindi consente alla squadra dei marines di ampliare il proprio raggio d'azione, disponendo allo stesso tempo di un'arma molto precisa per una varietà di scontri - e qui l'entusiasmo di vasti settori del palazzo si è trasformato in una gigantesca ola da curva Nord - perché "nel caso si dovesse effettuare un’imboscata, l’M-38 permetterebbe di assicurare un primo colpo preciso...".
Per contrasto, però, pare, che la parola imboscata abbia già provocato un malpancismo diffuso a Bruxelles tra le file dei popolari convinti di essersi assicurati i favori di Giorgia Meloni con il fitto della vicepresidenza e con la spregiudicata ipotesi delle alleanze a geometria variabile. Insomma, il nuovo D-Day, l'assalto alla fortezza Europa è soltanto agli inizi. E se alla marine Meloni sarà dato anche l'M-3E1 MAAWS (Multipurpose Anti-Armor Weapon System), un cannone senza rinculo capace e facile da utilizzare, che spara un proietto da 84 mm con una gittata di oltre 800 metri, in funzione anti blindato, ma soprattutto in funzione anti bunker e anti personale, c'è da domandarsi dove andrà a ripararsi Ursula Von der Leyen.
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