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Il Mappamondo, appunti di viaggio: sul Nilo, a bordo della Dahabeya

di Pierfranco Viano*


La Dahabeya è una nave passeggeri a due alberi, dal fondo poco profondo, con due o più vele triangolari. Un'immagine familiare già migliaia di anni fa... raffigurata sulle pareti delle tombe dei faraoni. Tra l'altro, durante il Medioevo, tali imbarcazioni venivano rivestite con durature per essere utilizzate dai governanti musulmani dell’Egitto. In seguito vennero adottate anche dagli scienziati della spedizione di Napoleone, nonché da vari viaggiatori nel corso del XIX secolo nei loro viaggi di scoperta lungo il Nilo. Al giorno d’oggi ne esistono versioni moderne con 14 cabine ed una suite per compiere navigazioni 5 stelle sul Nilo.


L'esperienza è indimenticabile: un sogno potere godere di una navigazione su questa imbarcazione unica, accompagnando il tuo gruppo, ospitato in 7 cabine.

La navigazione parte da Aswan verso Luxor (o al contrario), dove si arriva (da Milano o da Roma) con un volo Egypt Air su Il Cairo e coincidenza per la prima meta. Qui, con la costruzione della famosa diga inaugurata nel 1970, il livello del Nilo è salito, minacciando di distruggere alcuni siti archeologici straordinari. Una minaccia sventata dall'intervento dell’uomo (finanziato da numerosi Stati) che ha spostato i siti pietra dopo pietra, in particolare quello di Abu Simbel, di Philae, di Ellesya (ricostruito con pezzi originari e altri nuovi trasferiti al Museo Egizio di Torino).

Aswan. Scesi dalla nave, si attraversa parte della città di Aswan in pullman per arrivare al porticciolo, dove con piccole imbarcazioni si arriva al Tempio di Philae. In sostanza, il soggiorno in Egitto s'inizia dai Templi del periodo greco-romano per poi arrivare a quelli più antichi di Luxor. Il Tempio più importante del sito è quello dedicato ad Iside moglie di Osiride. Da ricordare che l’isola era la frontiera meridionale del Regno egizio, pertanto i faraoni vi dislocarono una guarnigione militare, come fecero poi sia i Macedoni che i Romani. L'isola peraltro era un importante scalo commerciale fra l’Egitto e la Nubia per l'impraticabilità delle cateratte, che consigliava il passaggio delle merci via terra; nel loro viaggio verso sud, venivano sbarcate a Philae e reimbarcate ad Aswan.

Dopo la visita del Tempio rientro sulla nave e pranzo. Nel pomeriggio circumnavigazione con un piccola barca a motore dell’isola di Philae, e l'opportunità di vedere dall'esterno l’Hotel Old Cataract, dove Agatha Christie scrisse Assassinio sul Nilo, uno dei suoi gialli più famosi, che insieme con Assassinio sull'Oriente Express concorse ad accrescere la sua notorietà. Dopo essere sbarcati, si prosegue passeggiando lungo il mercato di Aswan, in attesa della cena sulla nave.

Abu Simbel. Il giorno successivo, l'itinerario prevede una partenza di primo mattino per raggiungere in pullman Abu Simbel. Destinati ad essere sommersi dalle acque del Nilo, sbarrate dalla nuova diga di Aswan, i templi furono smontati e ricostruiti tra il 1964 e il 1968 a circa 300 metri dalla posizione originale, grazie ad un intervento internazionale promosso dall’Unesco. I due templi furono fatti costruire dal faraone Ramsete II: il Grande Tempio, dedicato al faraone stesso, è scavato per 55 metri nella roccia con una facciata larga 3 metri dove si ergono 4 statue che raffigurano Ramses II con ai piedi la regina, la madre, i figli; il Piccolo Tempio, dedicato alla dea Hathor e costruito in onore della moglie Nefertari, lungo la facciata alta 12 metri sono presenti 4 statue del faraone e 2 di sua moglie in posizione eretta, con a fianco quelle dei figli. Rientro sulla nave per il pranzo. Nel pomeriggio inizia la navigazione.

Kom-Ombo. Il panorama è splendido con le sponde del Nilo che restituiscono l'antico passato. Unica novità, la strada ferrata che unisce Il Cairo ad Aswan. A circa 50 chilometri dalla città, cinta da piantagioni di canna da zucchero, incontriamo Kom-Ombo, costruita sul luogo dell’antica città di Pa-Sebek, la sede di Sobek, centro del culto del dio coccodrillo (i rettili non sono più presenti nel Nilo, ma nell'invaso artificiale che si è formato, il Lago Nasser, dal nome dell'ex presidente che volle la diga, da Gamal Abdel Nasser). Ne resta un magnifico tempio affacciato sul Nilo. Il tempio è di età post-faraonica. Fu ultimato nel periodo romano. La sua destinazione è insolita, volta a due divinità, Sobek. il dio-coccodrillo, e Horus il vecchio, il dio-falco.


Verso Edfu. Al mattino, prua in direzione di Edfu. Si scende dalla nave e con pullman si arriva al Grande Tempio dedicato al dio Horus. Il tempio rimase sepolto da sabbia e fango per quasi due millenni, mostrandosi oggi come il tempio tolemaico più grande e meglio conservato d’Egitto. Costruito in età greco-romana, ha caratteristiche classiche tipiche dell’architettura egizia. Il tempio di Horus è particolarmente interessante per gli egittologi in quanto si ispira alle strutture faraoniche più antiche.

Esna. Dopo la visita del tempio ritorno sulla nave e navigazione verso Esna dove si arriva verso sera. Nel pomeriggio è facoltativo un incontro di approfondimento con la guida e l’accompagnatore. Si scende dalla nave e si prosegue a piedi fino ad arrivare al tempio tolemaico consacrato al Dio Knum, il dio con la testa di ariete che creò gli uomini con argilla plasmandoli sul suo tornio di vasaio. Il tempio è sepolto nel centro della città, in un’enorme fossa profonda 10 metri sotto il livello della strada principale. Il tetto è ancora intatto e si trova a livello delle fondamenta delle case circostanti. Il tempio non enorme presenta però colonne colossali che hanno conservato tracce di colori vivissimi originali. Rientro sulla nave e proseguimento verso Luxor.

Si visita prima il tempio di Karnak, perché chiude presto per allestimento spettacolo suoni e luci. Il complesso templare di Karnak si trova sulla riva destra, rispetto alla sorgente del Nilo e la sua costruzione procede di pari passo con la storia egiziana antica. Il Tempio ha una dimensione enorme e presenta colonne altissime ed enormi. Secondo  la convenzione egiziana, la perfezione divina era costituita da una triade, o trinità; anche nel caso del complesso templare di Karnak, si assiste alla medesima immagine dacché la triade è costituita da Amon, la sua sposa Mut e dal figlio Khonsu. 

Dendera e Abydos. Lunga giornata con trasferimento in pullman e pranzo al sacco per vedere due meraviglie della storia dell’Antico Egitto. Dendera  tempio risalente all’epoca tolemaica e romana consacrato ad una delle divinità più venerate dell’Egitto antico, ossia la Dea dell’amore, della bellezza, della musica e della poesia Hathor. Dopo la visita proseguimento verso il tempio di Abydos. Abydos è considerato il Signore dei templi dell’antico Egitto, sia dal punto di vista religioso e mitologico, sia dal punto artistico, rappresentando la scuola artistica più raffinata che l’Egitto abbia mai conosciuto; era la destinazione di pellegrinaggio nell’antico Egitto in quanto si riteneva vi fosse conservata la testa di Osiride. Il tempio è una meraviglia per i colori, ancora vivi, e le iscrizioni.

Luxor. Visita della Valle dei Re e delle Regine. Partenza celere in pullman per essere tra i primi ad arrivare, perché questo sito apre alle 6 e poi si riempie di turisti e diventa faticosa la visita delle tombe in programma. Ci sono alcune tombe già incluse nel programma, ma che possono variare, perché alcune volte vengono chiuse e aperte altre. La valle dei Re accoglie circa 60 sepolture risalenti al Nuovo Regno. Nella Valle delle Regine si visita la Tomba di Nefertari scoperta dall'italiano Ernesto Schiapparelli, primo direttore del Museo Egizio di Torino. Bellissime le tombe nel villaggio degli artigiani.

Dopo il pranzo a bordo della nave, si visita il complesso di Luxor. La costruzione del tempio cominciò durante il regno di Amenofi III nel XIV secolo a.C., ma l’espansione maggiore si ebbe con Ramses II circa 100 anni dopo l’inizio dei lavori. Arrivati al tempio si noterà per prima cosa il pilone principale davanti all’entrata, decorato con scene della vittoria di Ramses II sugli Ittiti, nella battaglia di Qadesh.

Davanti al pilone c’erano in origine sei colossali statue di Ramses II e due obelischi. Nel XIX secolo uno degli obelischi fu donato alla Francia nel 1836 da Muhammad Ali, viceré e pascià d’Egitto che adesso si trova nella Place de la Concorde. Si rimane stupefatti dalle enormi gigantesche statue e dalle enormi colonne. Dopo la visita volo per il Cairo.


Il Cairo. Partenza per la visita della parte islamica del Cairo. Una immensa metropoli con un traffico indescrivibile. Attraverso la via Al-Muez, una delle strade più antiche della città, piena di tesori dell’architettura mamelucca, si arriva al complesso-museo della Moschea Madrasa del Sultano Barquq. Pranzo sulla terrazza di un antico albergo ristorante nella quartiere islamico, da cui si gode una vista meravigliosa. Nel pomeriggio tempo libero per passeggiare e fare acquisti nel Mercato El Khalily. Rientrando in hotel una visita al quartiere copto e la chiesa di Santa Maria.

Il giorno successivo, l'ultimo del viaggio, prima della partenza per l'Italia, è il momento magico della piana di Giza con le sue Piramidi e la Sfinge. Delle tre piramidi, Chefren, Micerino e Cheope, soltanto quest'ultima è accessibile all'interno. Tra le altre visite, segnalo la prima parte del GEM, il nuovo Museo Egizio, non ancora aperto completamente - bella l’architettura e la disposizione dei reperti - e il vecchio e ancora straordinario Museo Egizio, in pieno centro cittadino, inaugurato all'inizio del Novecento.

Libri. Innumerevoli sull’Antico Egitto, se ne citano due: La civiltà egizia di Alan Gardiner ed. ET Storia 2018; Viaggio nell’Antico Egitto di Stefania Tosi Ed. L’era dell’ Acquario.

 

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