Il "D-Day" contro la Dengue, la febbre che arriva dal Brasile
di Giuseppina Viberti e Germana Zollesi
Endemica nelle aree del mondo a clima tropicale, tra le latitudini comprese tra il 35° parallelo nord e 35° sud, colpendo ogni anno più di 100 milioni di persone (anche se la rilevazione della patologia, per le caratteristiche delle aree in cui si manifesta è sicuramente sottostimata) la Febbre Dengue, trasmessa dalla femmina delle zanzare Aedes aegypti, ha contagiato dell’inizio dell’anno oltre un milione di persone in Brasile e quasi altrettante nei Paesi confinanti. La diffusione comincia a preoccupare le autorità sanitarie brasiliane tanto da organizzare per domani, 2 marzo, il "D-Day" per la lotta contro la Dengue volto a sensibilizzare la popolazione ad adottare adeguate misure di prevenzione. Ad oggi il numero di contagiati del 2024 ha già superato la metà di quello raggiunto in tutto il 2023 ed anche il numero di morti attribuiti presenta un trend ancor più preoccupante: nei primi 2 mesi dell'anno sono decedute 195 persone, contro i 149 morti nel 2023.
Le persone che, dalle aree in cui virulenta la patologia si spostano in altri Paesi, possono portare con sé il virus e diffonderlo (trasmissioni limitate si sono verificate, causa i flussi turistici, soprattutto verso gli Stati Uniti). La dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali, mentre nei paesi dell’emisfero nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in quanto malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e persone.
Soprannome: “Febbre spaccaossa”,
La dengue è una malattia trasmessa dalle femmine delle zanzare Aedes aegypti che hanno punto un soggetto infetto; è causata da un flavivirus, un genere di virus a RNA a singolo filamento positivo (+)ssRNA, che si manifesta generalmente con la comparsa improvvisa di febbre elevata, cefalea, artralgie, mialgie e linfadenopatie, seguite da eruzioni cutanee e problemi respiratori. La Dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4); il virus normalmente circola nel sangue della persona infetta dai 3 ai 7 giorni, ed è in questo periodo che la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo (non quindi un contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus).
Normalmente la malattia è sintomatica e dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate, accompagnate da mal di testa, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre e quando la dengue causa febbri emorragiche può anche causare diatesi emorragiche e shock con esiti potenzialmente fatali. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma per indagini più accurate si può avviare la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue attraverso esami sierologici e con la PCR (Polymerase Chain Reaction).
Come la si combatte
L’arma più efficace per contrastare il virus è sicuramente la prevenzione, per questo il Brasile ha decretato lo stato di emergenza in sette stati e lanciato una campagna di comunicazione con la diffusione del video "10 minuti contro la Dengue" per fornire i consigli su come contenere l'epidemia, evitando in primis, la proliferazione della zanzara Aedes aegypti. Il governo ha stanziato già 1,5 miliardi di Real (283 milioni di euro, cifra esigua in rapporto all’estensione del Brasile) in favore di Stati e municipi per sostenere le spese degli enti locali nella lotta contro l'epidemia. Per contrastare la Dengue sarebbe sufficiente evitare di essere punto dalle zanzare vettori del virus, ma stante l’impossibilità, se si vive in certe zone, diventa fondamentale l’uso di repellenti, indossare abiti protettivi e dotare le abitazioni di zanzariere e tende. Dato che le zanzare Aedes sono particolarmente attive nelle prime ore del mattino, è in quella fascia oraria che occorre mettere in atto tutte le protezioni possibili.
Come per le zanzare che infestano sempre più le nostre zone occorre attuare una lotta sistematica e continuativa, eliminando tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare campagne di disinfestazione. Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane (anche se in alcuni casi, stanchezza e depressione possono permanere anche per più settimane). Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione.
Diversamente dall’esplosione di precedenti pandemie, questa volta non si è impreparati: a dicembre 2022 l’EMA (European Medicines Agency) aveva approvato (e a febbraio 2023, l’Agenzia Italiana del Farmaco AIFA ne ha autorizzato la commercializzazione) l’utilizzo di un vaccino tetravalente vivo attenuato per la prevenzione della malattia da Dengue, il Qdenga (Takeda), efficace per contrastare tutti quattro i sierotipi del virus. Un altro vaccino, il Dengvaxia (Sanofi Pasteur), non commercializzato in Italia, è indicato solo per persone residenti in aree endemiche e che abbiano avuto una precedente infezione da Dengue, confermata attraverso dei test di laboratorio.
La Dengue è una delle tante patologie con cui dobbiamo convivere, ma con adeguate azioni preventive e di profilassi e con i vaccini già predisposti non dovrebbe costituire un particolare pericolo.
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