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Giuseppe Busso e Vinicio Milani

Il bilancio di Anpi e Uni3 locali su "Città ferite: Torino Chivasso Anni '70"

Aggiornamento: 10 ore fa

di Giuseppe Busso* e Vinicio Milani**

La settimana scorsa si sono spente le luci su Città ferite – Torino Chivasso Anni ‘70, la mostra fotografica allestita nella Galleria "Demetrio Cosola" di Palazzo Einaudi a Chivasso. L'iniziativa, nata da un’idea di Michele Ruggiero, promossa dall'Associazione La Porta di Vetro e curata da Tiziana Bonomo, è stata organizzata da ANPI e Uni3 di Chivasso. E il bilancio che ne hanno tracciato i due enti è quantomai positivo, almeno sul piano della divulgazione didattica: la Galleria, infatti, è stata meta di numerose scolaresche degli Istituti di Istruzione Superiori di Chivasso, in particolare l’Istituto “Europa Unita” e il Liceo “Isaac Newton”, che insieme con i loro docenti hanno avuto l'opportunità di riflettere sulle vicende di quel tormentato decennio, che nella sostanza esula dai programmi scolastici.

Al contrario, secondo Anpi e Uni3, ed è la nota negativa, ha latitato il mondo politico e istituzionale chivassese nel suo insieme, nonostante l'impegno profuso dall'assessore alla cultura Gianluca Vitale e dal vice sindaco Pasquale Centin per assicurare il migliore sostegno logistico all'evento.

Rimozione del fenomeno, che pure aveva visto in quegli anni la ferma reazione delle forze politiche e sindacali dell'epoca? Interrogativo legittimo, se non altro perché Chivasso, all'epoca sede dello stabilimento Lancia che occupava migliaia di lavoratori, fu una delle aree industriali da cui il terrorismo di sinistra, con le Brigate rosse in prima fila, cercò di "pescare" fiancheggiatori e reclutare adesioni al progetto della lotta armata. Una politica eversiva che nel giro di qualche anno diede i suoi frutti velenosi e che, purtroppo, provocò anche episodi di emulazione che portarono al coinvolgimento di alcuni giovani chivassesi arrestati, processati e alcuni condannati sullo sfondo degli episodi di maggiore rilievo, dall'assassinio di Pietro Mario Coggiola, capo reparto nello stabilimento il 28 settembre del 1978 e il successivo incendio al Reparto Selleria.

A fine 2024, dunque, e nel giro di due anni, l'iniziativa sostenuta dal Consiglio regionale del Piemonte nella sua fase iniziale di allestimento, è diventata itinerante; primo atto a marzo del 2022, con l'esposizione alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino focalizzata sull’attentato alla Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino (11 dicembre 1979); successivamente nell'ottobre dello stesso anno a Rivoli, che ha ricordato l’attentato a Enrico Boffa, dirigente della Singer di Leinì (21 ottobre 1975), ultima Chivasso.

Ricordare oggi quelle storie di dolore, di lutti e di divisioni sociali, rimane un passaggio fondamentale nella memoria collettiva che può e deve unire più generazioni, in particolare quelle più giovani, il cui legame con il passato tende a nebulizzarsi mano mano che scompaiono i protagonisti di quel tempo.


*Presidente Uni3 Chivasso

**Sezione “Boris Bradac” Anpi Chivasso e membro Segreteria Provinciale Anpi Torino


 

                  

 

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