I valori democratici, lezioni alla Scuola Valdese
di Piera Egidi Bouchard
E’ in svolgimento a Torre Pellice la seconda edizione di “Una Scuola per la Democrazia” (2-8 luglio), un progetto promosso dalla Fondazione Centro Culturale Valdese e dal Collegio valdese, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma e la Commissione Studi Federazione Chiese Evangeliche italiane. L’obiettivo è di creare uno spazio continuativo di studio e ricerca per mantenere viva la consapevolezza del significato della democrazia. Un progetto quanto mai attuale, poiché la democrazia appare “sotto attacco” in varie realtà d’Europa e del mondo, e anche nel nostro paese, come denota da recenti statistiche la preoccupante disaffezione al voto elettorale da parte di troppi cittadini.
L'intervento di Bruna Peyrot
Invece “la democrazia è un processo che va costantemente alimentato dalla partecipazione competente e responsabile di individui e corpi sociali quali partiti, sindacati, associazioni e - tra queste – comunità di fede “ – recita il progetto, ricordando i principi fondativi espressi nella nostra Costituzione e rivolgendosi non solo a docenti e studenti, ma anche ad operatori sociali, giornalisti, amministratori, membri di associazioni e comunità religiose, e si svolge con alternanza di lezioni frontali e laboratori, ogni giornata contrassegnata da un tema e da un colore diverso, come i colori dell’arcobaleno, simbolo della pace.
L’apertura – domenica 2 luglio, pomeriggio, nell’aula Sinodale stracolma non solo di giovani studenti e dai loro insegnanti, ma da pastori, e membri delle chiese, nonché da cittadinanza partecipe – è stata contrassegnata, dopo i saluti istituzionali delle autorità ecclesiastiche e laiche - tra cui la vicesindaca e assessora Maurizia Allisio, che ha portato l’adesione sempre partecipe del Comune di Torre Pellice - dalla lettura di un denso messaggio di Liliana Segre, invitata ma non presente per motivi di eccessivo affaticamento, e da una pregevole introduzione della storica Bruna Peyrot, presidente della FCcv, che ha fornito un ampio orizzonte applauditissimo di riflessioni sui “Colori della democrazia - Diritti, doveri, responsabilità”.
La partecipazione di Pietro Grasso
Applauditissima anche la prolusione di Pietro Grasso, magistrato antimafia, tra i tanti incarichi e impegni, già Presidente del Senato, che ha fatto del suo intervento un commento storico ma al tempo stesso attualissimo ai principi fondamentali della nostra Costituzione: l’uguaglianza di fronte alla legge; la parità di genere; la protezione dei soggetti deboli; il ripudio della guerra; la laicità dello Stato; la tutela della libertà religiosa e di pensiero – su cui si è particolarmente soffermato, interloquendo con Paolo Naso (Sapienza Università di Roma), che moderava il dibattito, e ricordando più volte la necessità di una legge sulla libertà religiosa per tutte le confessioni e comunità, anche quelle prive di Intesa. Ha terminato il suo intervento con un appassionato ricordo dei colleghi Falcone e Borsellino, mostrando – particolare che ha molto commosso i giovani facendo scrosciare un’ovazione – un accendino che gli aveva consegnato Falcone pochi giorni prima dell’agguato mafioso che gli costò la vita, perché voleva smettere di fumare, e che quindi non aveva mai più potuto restituirgli, e lo ha acceso più volte, perché le sue scintille, nel ricordo, gli avevano suggerito il titolo di un’associazione da lui recentemente fondata “Scintille di speranza”.
E anche la musica, come tutte le arti, ci trasmettono vita e speranza: insolitamente un concerto jazz, con il trio di Luigi Bonafede, ha concluso la giornata, suonando nel Tempio gremito: il primo di altri concerti (7 luglio il Duo delle sorelle Pizzulli), di spettacoli teatrali, di visite guidate al Museo e ai luoghi storici, di percorsi Storico- naturalistici per scoprire le Valli valdesi.
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